[b]La Scavolini viola il sacro parquet del PalaSavelli vincendo una partita, condotta sul filo dellassoluto equilibrio, allultimo secondo con un risultato di 76 a 77[/b]
Tutto esaurito al PalaSavelli per il primo e storico derby tra la Premiata Montegranaro e la Scavolini Spar Pesaro. Uno scenario simile, forse, lo avevamo respirato in occasione dei play off di due anni fa contro Rieti. È stata una partita molto sentita, inimmaginabile fino a qualche anno fa anche solo ipotizzare che le due “cugine” marchigiane potessero sfidarsi sotto i riflettori della serie A.
Un grande cornice di pubblico, tantissimi i sutorini ma sostanziosa anche la presenza della curva pesarese, ha suggellato una bellissima vittoria della Scavolini, la prima in assoluto in trasferta per coach Sacripanti, ottenuta all’ultimo secondo con un risultato di 76 a 77 grazie ad un tap in di Michael Hicks su tripla, sbagliata, del devastante ex giallo-blu Ronald Slay.
È stato lui il vero protagonista del match, Myers non è sceso in campo per dei problemi muscolari, con 30 punti personali (6/11 da tre con una percentuale del 54,5%) e con una prestazione che ha fatto stringere il cuore ai tanti sutorini che l’hanno amato lo scorso anno e che ha messo in difficoltà il suo ex compagno, Amoroso, incaricato all’inizio del match nell’impossibile tentativo di arginare la sua incontenibile grinta e voglia di vincere.
Due parole, sostanzialmente, potrebbero descrivere questa partita. Grande correttezza, negli spalti, tra i tifosi e grande equilibrio, in campo, tra le due formazioni. Equilibrio testimoniato dal fatto che le due squadre hanno condotto i 40 minuti di gioco “punto a punto” toccando innumerevoli volte il punteggio pari.
Una vittoria che la squadra pesarese ha meritato soprattutto per il gran gioco messo in atto durante i primi 30 minuti, non riuscendo tuttavia mai a fare un allungo per accaparrarsi i due punti in palio prima del suono della sirena.
Il riposo lungo tra il primo e il secondo tempo ha visto la squadra di Sacripanti in testa di 5 punti (38 – 43) con un super Slay che ha messo in atto un intero manuale di basket: tiri da tre – spalle a canestro – in transizione sul quale Finelli ha provato anche la carta difensiva Demian Filloy con discreti risultati rispetto alla difesa che fino a quel momento Amoroso non era riuscito a mettere in pratica.
Scarse le percentuali al tiro da tre per Montegranaro, sembrano lontanissime quelle ottime registrate appena 3 giorni fa contro Rieti, ma sono proprio due bombe di Luca Vitali nel mezzo del quarto quarto a riportare la Sutor di nuovo in vantaggio (70 – 69 al 37′).
Ci penserà poi Minard con un pallone recuperato e una corsa in contropiede concretizzata da uno schaccione, che manda in visibilio il PalaSavelli, a far guadagnare ancora qualche punticino alla Sutor (72 – 69). Sarà Clark a riaprire il match con delle forzature in attacco che significano ancora parità per le due squadre (73 – 73). Nel finale un libero di Garris porta ancora la Premiata in vantaggio ma un errore di Thomas, in attacco, regala palla ancora a Pesaro: Hicks realizza un tap in su tiro sbagliato di Slay, Finelli chiama time out c’è ancora poco più di un secondo di gioco e la Premiata ha in mano l’ultimo possesso nelle mani di Vitali che tenta l’ultimo, disperato, tiro ma lo sbaglia e Pesaro vince 76 a 77.
Peccato per la Sutor che nonostante la serata decisamente negativa per i tiri ha perso nonostante abbia prevalso alla conquista del rimbalzi (42 contro i 32 di Pesaro) e nella conta delle palle recuperate (20 contro le 14 della Scavolini).
[b]Spogliatoio: l’intervista ai due coach[/b]
Aspetta a parlare Finelli, ascolta con molta attenzione il suo collega Sacripanti commentare la bellissima vittoria della sua Scavolini a Porto San Giorgio.
Il primo pensiero del coach sutorino va subito al pubblico: “Un grande applauso va al pubblico per la grande sportività dimostrata durante tutta la partita. Ho provato un po’ di emozione quando all’inizio tutto il palasport ha applaudito mentre lo speaker ricordava i tanti trofei vinti dalla Scavolini: penso sia stato un grande esempio di cultura sportiva.”
Un piccolo paragone con la partita contro Rieti, di appena 3 giorni fa.
“La partita giocata e vinta contro Rieti ci aveva dato una grande carica e un grande entusiasmo ma la pallacanestro è così, cambia sempre. L’esempio lampante è che proprio contro Rieti abbiamo avuto delle grandi percentuali al tiro da tre ed espresso tante energia invece questa volta è andata diversamente.”
Un pensiero al devastante Slay: “All’inizio – commenta il coach – Slay ha fatto canestro anche a causa delle nostre disattenzioni. Poi, è cresciuto, segnando anche con le mani in faccia. Contro di lui Amoroso ha faticato un po’, ma le giornate storte possono capitare a tutti, specie quando si gioca ogni tre giorni e si spendono tante energie fisiche e mentali”.
Sacripanti è soddisfatto della sua partita. Anche lui menziona subito il pubblico, prima dell’analisi tecnica.
“Un applauso va alla grande sportività registrata durante la partita, di solito in derby cosi ci escono morti e feriti invece il pubblico è stato molto sportivo. I due punti potevamo essere presi sia da noi che dalla Sutor. Tuttavia siamo stati bravi a rimanere sempre incollati, abbiamo provato l’allungo ma non siamo riusciti a capitalizzare il vantaggio, tatticamente abbiamo schierato una buona difesa sul pick n roll e un buon movimento di palla. Alla fine ho deciso di mettere Zukauskas nel ruolo di 3, Finelli ha risposto con Thomas e io con Slay da 5. Siamo stati fortunati su alcuni episodi ma siamo stati bravi ad arrivarci punto a punto”.
[b]Chiara Marzan[/b]