BENETTON TREVISO
SOLSONICA RIETI
1Q: 19-23 / 2Q: 42-35 / 3Q: 64-43 / 4Q: 85-57
Dermarr Johnson si fa 40 in panca… e Treviso vola. Sarà un caso? Dopo un primo quarto grigio, gli uomini di Ramagli, grintosi e determinati, hanno presto preso in mano la partita, trascinati dal miglior Chalmers della stagione (21, tutti quando cera ancora una partita), che, sgravato (è bene dirlo) da compiti di regia, ha mostrato il suo valore di realizzatore. Ma tutti gli elementi, ad eccezione di un nervoso Pops (1/8) sono stati allaltezza.
Rieti ha sfornato 10 di alto livello, salvo poi sciogliersi come neve al sole, pagando, a detta di Lardo, la scarsa esperienza, necessaria nelle trasferte impegnative, e soprattutto una condizione non ancora ottimale.
Gli ospiti inziano benissimo, con un Pape Sow immarcabile per i lunghi trevigiani (10 punti nei primi 7; solo altri 6, però, nel resto della gara), e si portano sul 9-2. Treviso, evidentemente tesa, fatica a prendere ritmo in attacco, che poggia in gran parte su Austin, subendo anche in difesa. Dopo pochi minuti, un Chalmers deludente su entrambe le metà campo fa posto ad Atsur. Nella seconda parte del periodo i padroni di casa riescono quanto meno a bloccare in parte lattacco della Solsonica e con lenergia degli italiani (Mordente, importante anche quando non al meglio, è partito in quintetto al posto di Johnson) riesce a ritornate a contatto. 19-23 al 10.
Con i canestri di Hurd e Carter, ed un parziale di 5-0, Rieti si porta al massimo vantaggio, 19-28. Ma si tratta evidentemente delle ultime cartucce a disposizione della banda di Lardo. A questo punto infatti la Benetton prende in mano la partita; partendo da unaggressività mai esibita finora. Ramagli ordina il pressing a tutto campo, che costa falli (bonus esaurito dopo poco più di 2), ma genera anche palle recuperare e brutti attacchi per gli ospiti. Inizialmente i Casuals non capitalizzano a dovere gli sforzi difensivi, ma la sensazione è che, quanto meno mentalmente, stiano facendo loro la gara. Rieti non segna per lunghi minuti e Chalmers finalmente si scioglie: assieme ad un Gigli di grande impatto, è protagonista con 7 punti del parziale di 13-1 che fa volare Treviso al +3 (32-29). Il canestro di Sow interrompe un lungo digiuno, ma la Benetton è ormai inarrestabile, come Chalmers (12 punti nel quarto). Si va al riposo con 4 punti in fila di Maresca (tra cui un complesso tap in sulla sirena): 42-35 allintervallo.
7 punti consecutivi di Chalmers scavano il solco decisivo allinizio di ripresa. Gigli (13 punti e una prestazione convincente) manda il delirio un Palaverde, giustamente soddisfatto, con una schiacciata a due mani in tap-in, subendo anche fallo. La penetrazione di Mareca decreta il +18 (55-37). Lardo prova a fermare lemorragia ordinando la zona, che però Treviso attacca con testa. È ancora Maresca (che si conferma un cambio allaltezza: 11 punti) a colpire allo scadere con una tripla. 64-43 al 30.
Lultimo quarto offre una bella danza sulla riga di fondo di un ballerino con chili da linebacker (virata e pennellata in sottomano rovesciato di Austin) e consente a Mordente ed Atsur, positivi a prescindere, di guadagnare la doppia cifra. Nelle battute finali un doppio antisportivo (troppo fiscale: la ciliegina sulla torta di un arbitraggio che ha lasciato perplessi) fischiato a Mordente e Prato manda entrambi, già rei di un simile fallo, anticipatamente sotto la doccia: lo impone il regolamento, che però non prevede ulteriori sanzioni. 85-57 il finale.
Davvero una bella Benetton. Partita di energia come era lecito sperare, dopo un avvio di campionato che più brutto non poteva essere. Tutti gli uomini impiegati hanno messo punti a referto (6 in doppia cifra), regalando anche al pubblico sprazzi di buon gioco, per quanto non sempre finalizzato a dovere (27/65 dal campo non è un granchè…). È indubbiamente incoraggiante vincere di 28, quando hai la stella in panca a guardare e i due giocatori finora più positivi protagonisti rispettivamente di una prestazione normale (Austin, 12) quanto meno nelle cifre, e inguardabile (Pops). Ora si tratta di vedere che accadrà con Johnson. Ramagli parlerà di mera scelta tecnica; facile pensare che ci sia sotto dellaltro. Se si fosse voluto dare una lezione (è che bella lezione, vista la partita), non sono sicuro che il personaggio abbia la testa per recepire. Johnson dovrà ora dare delle risposte: o lo farà sul campo, o… al check-in allaeroporto.
Francamente deludente la prestazione di Rieti: il convincente impatto iniziale è stato infatti tale da non giustificare poi un passivo tanto pesante. Non appena la Benetton ha alzato lintensità, i reatini hanno avuto poco da opporre. Sow (16 +8) ha mostrato buone cose, Finley pure, per quanto impreciso (13 con 4/13). Molto male Carter (6) e Hurd (4).
PLAY OF THE GAME
Ho detto del numero di Austin. Ma premio la bimane di Gigli, che è una bella fotografia della voglia mostrata dalla squadra questa sera. Maersca spara dallangolo, il ferro sputa fuori in tiro e Gigli si avventa a rimbalzo schiacciando al volo di prepotenza, subendo anche fallo.
SALA STAMPA
Lardo: Non cè molto da dire. Abbiamo giocato un buon primo quarto, ma il resto della partita ha detto che non siamo ancora pronti per affrontare in trasferta squadre così forti, per quanto Treviso venisse da un momento di difficoltà. Non siamo ancora in condizioni ottimali e non abbiamo nemmeno la testa per portare a casa partite del genere. Sono contento che i turni infrasettimanali siano finiti perchè abbiamo bisogno di lavorare in palestra, per trovare confindenza e soprattutto quella condizione fisica che i ritardi nella preparazione non ci consentono di avere ora. Complimenti alla Benetton, che ha fatto una buona gara, a prescindere dalla nostra scarsa resistenza. Chalmers da guardia ci ha fatto soffrire: non avevamo gli uomini giusti per tenerlo.
Ramagli: Partita giocata con larma che ci voleva: lintensità. Abbiamo messo tanta energia e pressione sulla palla. Dopo un primo quarto brutto, in cui eravamo attanagliati dalla tensione, abbiamo fatto vedere buone cose. Bene in contropiede, cosa che non facevamo come avremmo dovuto. E bene anche lattacco alla zona, nonostante non abbiamo finora avuto modo di dedicarvi molto tempo. Bene Chalmers, questoggi in parte sgravato da compiti di regia. Molto bene Gigli che è stato un vero fattore.
Su Johnson: Lho tenuto in panca per scelta tecnica. Era una partita da cappa e spada, in cui cera da mettere tanta grinta. Lui non ce lha. Dovrà dimostrare di averla e capire che non si può giocare solo in attacco. Se ha capito la lezione? Spero di sì. Parole dure che, però, non dicono evidentemente tutto…