Scavolini Spar Pesaro La Fortezza Bologna 102-83 (30-18; 54-41; 82-52)
Giunta la terza vittoria su tre incontri interni, peraltro tutti contro avversari di indiscusso blasone e di sicuro valore, pare che per la Scavolini sia arrivato il momento di mettere definitivamente da parte la giustificata prudenza ostentata fino a questo momento e di essere consapevoli di essere una lieta realtà di questo indecifrabile campionato.
Non renderebbe merito allegregio lavoro svolto da coach Sacripanti continuare a sminuire il valore delle perentorie vittorie ottenute fino ad ora fra le amiche mura dellAdriatic Arena, attribuendo di volta in volta specifici demeriti agli avversari fin qui incontrati; anche perché, se è vero che Treviso e Milano si erano affacciate in riva allAdriatico in condizioni psicofisiche a dir poco inquietanti, la Virtus di ieri, nonostante il clima perennemente in ebollizione che la caratterizza dagli albori dellera Sabatini, si presentava in condizioni di salute tutto sommato buone e con discrete velleità di vittoria.
Ma la Scavolini di ieri è stata unimplacabile macchina da guerra mai vista nelle precedenti occasioni, concentrata in tutti i suoi elementi, reattiva fin dallinizio, lucida e spietata nelle sue esecuzioni dattacco; si spiega così limmediato 7-0 dapertura suggellato dalla consueta schiacciata dapertura sullasse Clark Pasco a dalla tripla di un concretissimo Hicks, peraltro la prima di una interminabile grandinata sulla martoriata retina bianconera.
La Virtus, con Lestini in quintetto al posto del reprobo Holland, senza il neopapà Anderson e con Di Bella acciaccato, prova una timida reazione con delle buone iniziative di Spencer e Chiacig, ma Pesaro ha tutto un altro approccio alla partita e la grandinata continua imperterrita; Myers contro i suoi rivali storici sente antiche emozioni e nuove energie, mentre Clark impone il suo ritmo indiavolato e comincia a scaldare la mano dallarco.
Il primo quarto si conclude pertanto con un irreale 30-18 per i pesaresi ed un altrettanto irreale 6/9 nelle triple, delle quali 3 sono del moro riminese su altrettanti tentativi.
La Virtus è completamente frastornata ma ha il merito di non lasciarsi andare, non immediatamente quantomeno; linizio del secondo quarto vede infatti ancora uno Spencer più che discreto e mette in mostra un buon pacchetto lunghi con Crosariol sugli scudi; dopo il 35-22 siglato da un arresto e tiro di Myers da sei metri che ci ha fatto tornare indietro di dieci anni, cinque punti in fila del campione di Francia in carica ed un buon gancio del lungo veneto portano i bianconeri prima sul 29-37 e poi sul 33-41.
Si tratta in realtà dellultimo fuoco di paglia virtussino, perché in men che non si dica Clark interrompe il breve digiuno pesarese riaprendo la sagra delle triple, cui parteciperà nel finale di tempo anche Slay.
Il primo tempo si chiude quindi sul 54-41 ed ha il marchio di fabbrica degli imprendibili esterni pesaresi, mentre dallaltra parte Holland fa virgola e Conroy fa solo confusione.
In apertura di terzo quarto ci si aspetta la prevedibile reazione bianconera, ma ai primi due punti messi a referto da Holland nellimmediato avvio, fa seguito lennesima sfuriata marchigiana propiziata, oltre che dai soliti noti, da un monumentale Pasco, efficace in difesa, onnipresente a rimbalzo e, in questo frangente, irresistibile per la difesa bianconera.
Dopo cinque minuti della terza frazione (71-46 il punteggio) si può dire che la partita sia terminata; i rimanenti 15 minuti non sono altro che garbage time, il che consente ad Holland di rimpinguare il proprio misero bottino, a Pesaro di toccare il massimo vantaggio sull82-52 raggiunto in occasione della penultima sirena, a Da Ros di mettere a segno i suoi primi punti nella massima serie ed a a Sacripanti di rabbuiarsi leggermente, in ottica differenza canestri, per la mini rimonta finale dei bolognesi che fissa il punteggio definitivo sul 102-83.
Sulla partita non cè molto altro da dire. Bologna può godere di più di unattenuante per lassenza di Anderson, per le precarie condizioni di Di Bella (solo 8 minuti per lui) che hanno ulteriormente accorciato le rotazioni fra gli esterni e per le fatiche di coppa, ma, lo si ripete, è giunto finalmente il momento di rendere i giusti meriti alla Scavolini, specialmente dopo lo showtime messo in mostra ieri.
Ovvio che lesigente pubblico pesarese attende una conferma già domenica prossima per il secondo match interno consecutivo, contro una Cantù che, se non risveglia antiche rivalità tra i tifosi così come successo contro la Virtus Bologna, farà venire più di un magone allenfant du pays Sacripanti.
Per quanto riguarda i virtussini non si può certamente dire che ieri la squadra sia piaciuta ma, nonostante la batosta subita, ha dato comunque unimpressione di avere già una certa compattezza di fondo, che però nulla ha potuto contro assenze importanti e, soprattutto, contro la furiosa tempesta pesarese di ieri.
Play of the game:non si può certamente non citare il memorabile alley oop con cui in apertura di terzo quarto Clark serve Pasco nel traffico che, inutile dirlo, schiaccia con prepotenza subendo anche fallo; tuttavia vanno anche menzionati un paio di arresti e tiri di Myers dai sei metri che, pur non essendo altrettanto spettacolari, hanno fatto rabbrividire i presenti sia per leleganza del gesto tecnico che per averci fatto tornare indietro di qualche anno.
Pillastrini: La Scavolini è stata perfetta, quasi incredibile sia per concentrazione che per attenzione. Ovviamente ci sono anche colpe nostre, possiamo anche recriminare su qualche assenza, ma è giusto tributare loro i giusti meriti. Ci manca continuità, soprattutto in difesa, dove anche oggi, come ci accade spesso, abbiamo iniziato un po molli; tuttavia sono alti e bassi che metto in conto per una squadra nuova come la nostra. Di Bella aveva uninfiammazione al tendine rotuleo; avevo intenzione di inserirlo nuovamente nel terzo quarto, ma visto landamento del match mi è sembrato inutile rischiarlo. Holland si è allenato con noi solo due giorni, ma sono soddisfatto almeno del fatto che dopo un pessimo inizio abbia mostrato voglia di impegnarsi sino alla fine.
Sacripanti: Non possiamo che essere contenti. La chiave di questa grande partita è stata la grande difesa di Pasco nei primi quindici minuti, sia sul pick and roll che sul lungo avversario; ha avuto unenergia clamorosa in ogni aspetto del gioco, il che ci ha permesso di avere eccellenti transizioni. Non vorrei sembrare troppo puntiglioso ma lunica cosa di cui non sono troppo contento è stato il rilassamento finale; in un campionato così equilibrato la differenza canestri può essere fondamentale e non vorrei che il parziale recupero bolognese potesse costarci caro a fine campionato. Non ho voluto chiamare time out per rispetto dellavversario ma, a questo punto, mi pento di non averlo fatto. A mio avviso Bologna ha pagato molto limpegno di Eurolega, mentre noi finalmente abbiamo potuto preparare una partita in sette giorni..cè una bella differenza.
Scavolini Gruppo Spar Pesaro: Pasco 11 (5/5), Zukauskas 3 (1/2 0/4), Slay 17 (3/5 2/5), Brokenborough 2 (1/6 0/2), Laudoni n.e., Fultz 2 (0/1), Myers 21 (3/5 5/7), Hicks 14 (2/3 3/6), Clark 28 (3/5 7/8), Gay n.e., Podestà 4 (2/6), Bei n.e..
La Fortezza Bologna: Holland 15 (6/10 0/3), Spencer 16 (6/12 1/6), Conroy 7 (3/6 0/4), Crosariol 10 (4/7), Giovannoni 3 (0/2 1/2), Novi n.e., Chiacig 10 (5/9), Di Bella 3 (1/1), Tomassini n.e., Lestini 5 (1/3 da tre), Da Ros 6 (2/2 da tre), Garri 7 (1/2 1/3)