BENETTON TREVISO
LOTTOMATICA ROMA
1Q: 27-20 / 2Q: 47-51 / 3Q: 63-69 / 4Q: 81-85
Nulla da fare. Anche la Lottomatica Roma passa al Palaverde, prolungando la crisi, che negli ultimi 15 anni non era mai stata più nera, della Benetton. Il pubblico è sempre più insofferente: contesta Ramagli, mugugna ad ogni forzatura di Chalmers; e cè chi perfino contesta la scelta del taglio di Dermarr Johnson. Io credo invece che siamo di fronte ad una squadra in crisi fiducia, ovvio, alla ricerca di unidentità, che spesso si perde in un bicchier dacqua (cho oggi ha preso le sembianze di una zone-press), ma che comunque di passi avanti ne sta facendo. Putroppo, il passo non è finora quasi mai stato lungo abbastanza per tenere la testa avanti al 40.
Treviso parte bene, mettendo con continuità buoni canestri, al cospetto di una difesa romana non impeccabile. La maggior voglia ed intensità dai padroni di casa è evidente: grazie alle triple di Chalmers e Soragna ed un bel canestro al volo su lob di Austin, la Benetton vola al 16-7. Roma, che inizialmente ha buone cose dal solo Ukic, in penetrazione, mette a posto lattacco e con la bomba di Stefansson si rifà sotto (22-20). Soragna buca la retina dallarco sulla sirena e al 10 siamo 27-20 per i padorni di casa.
Nel secondo quarto linerzia è decisamente dalla parte della Benetton. Lorbek commette il suo terzo fallo e si becca un tecnico per proteste. Atsur firma 4 punti in fila e chiude un parziale favorevole ai suoi di 8-0. Treviso conduce 35-22. Repesa, probabilmente per dare una scossa ai suoi (non credo cioè che avesse immaginato tanti benefici), ordina una zone-press 2-1-2 a tutto campo. I Casuals vanno in difficoltà e Ramagli decide di parlarci sopra. Il primo attacco dopo il time out porta alla comoda schiacciata di Austin. Sarà lunica giocata decente del resto di un quarto in cui la Benetton perderà la bellezza di 9 palloni. La tripla dellesordiente De La Fuente fissa il punteggio sul 40-31. da qui in poi… solo Roma. Treviso butta via palloni su palloni senza riuscire a passare la metà campo. Hawkins fa la voce grossa, con 5 punti in fila, i suoi compagni sono precisi dalla lunetta e così i capitolini, con un parziale di 11-0, si portano in vantaggio 44-42. Il tap-in sulla sirena di Stefansson regala alla Lottomatica il + 4 (51-47) allintervallo.
Il terzo quarto è scandito dallequilibrio. Le difese si fanno più solide e Roma, grazie ad 11 punti (3 triple) di Allan Ray (19 alla fine, grazie ad una grande ripresa, dopo un primo tempo anonimo) e alle penetrazioni di Hawkins (14, solida partita) riesce a tenere sempre dietro Treviso, che nel parziale si affida soprattutto allesperienza di un positivo Soragna (13) e Austin (15). Allultimo mini riposo gli ospiti sono avanti di 6 (69-63).
In avvio di ultimo quarto Roma sembra avere in pugno la partita, ma fallisce dallarco alcuni potenziali colpi da ko. Ramagli prova lassetto con i quattro piccoli e Atsur (buonissima partita: 15 in 18), al contrario dei capitolini, è preciso: le sue triple riportano in parità le squadre (71-71). Il palazzo si scalda, ma gli ospiti non perdono la testa e riescono a riprendersi un vantaggio importante con il canestro di Lorbek su bellassist di Ray (77-72). Mancano poco meno di 2 ma Ramagli decide che è già il momento di ricorrere al fallo sistematico. Il doppio 1/2 di Ray gli dà ragione. Atsur invece è freddo e a 32 la Benetton deve recuperare solo 2 punti (79-81). È forse il momento di giocarsela con la difesa, ma il coach trevigiano sceglie (col senno di poi un errore non da poco) di persevarare nello sfidare i romani dalla lunetta. Stefansson (14 che pesano) è freddo come la sua terra: piazza un 6/6 che toglie ogni valore ai canestri rapidi di Atsur e Chalmers. 85-81 il finale.
Notte fonda a Treviso. 6 sconfitte in 8 gare parlano da sole. La squadra migliora (ribadisco che è il mio punto di vista: altri, molti, sarebbero molto più pessimisti): 81 punti a referto (con la stella appena tagliata e solo 7 dal duo Mordente-Gigli) dicono che cè talento offensivo, i 14 assist dicono che il gioco sta progredendo, Atsur dà limpressione di poter diventare un elemento importante, Chalmers (ormai popolare a Treviso quanto Artest a Detroit) sta lavorando sui suoi difetti… Ma tutto ciò non è bastato. Ancora una volta.
Roma ha avuto una grande risposta da Ray, in ombra nelle ultime uscite: partito male, ha poi messo canestri importanti, cui ha aggiunto 8 rimbalzi e 8 falli subiti. Le percentuali non eccelse (anche dalla lunetta) non tolgono nulla alla sua brillante prestazione. Il resto in attacco lhanno fatto Hawkins, Stefansson e Ukic (12). I lunghi non hanno avuto cifre da urlo, ma hanno fatto buona guardia in vernice; quello che voleva Repesa. Anche per i capitolini i lavori sono ancora in corso, ma le potenzialità di questa lunghissima squadra (cui mancavano Drejer e Daniels) fanno paura.
PLAY OF THE GAME
In un amen da -13 a +4: è stata la zone-press romana (e il modo con cui Treviso lha affronatata) a decidere la gara.
POST-PARTITA
Ramagli: Noi per 15 minuti abbiamo fatto una buona gara, per intensità e qualità ma il loro press ci ha fatto buttar via sei palloni in otto possessi, e la cosa è decisamente grave. Perché così facendo non perdi solo il controllo della situazione ma anche la sicurezza che avevi fin lì. In ogni caso la nostra ripresa è stata vera, autentica, non ci siamo sciolti come a Milano, abbiamo recuperato. Poi chiaro se uno fa la cosa sbagliata al momento sbagliato si può perdere, tuttavia qualche buon segnale cè stato, anche se immagino che perdere faccia girare le scatole a tutti. A me per primo. Come a Milano in pochi minuti avete sciupato un vantaggio in doppia cifra Era successo in verità anche nella tournee in Cina, si tratta purtroppo un nostro vizio. E anche vero che in quei momenti la palla è passata in mani esperte, purtroppo anche da certi giocatori sono arrivate palle perse banali, e questo è preoccupante. Quando in un attimo perdi ciò che avevi costruito saltando e sbattendoti la delusione ti rimane molto più addosso. E gravissimo, lo so. Evidentemente i nostri problemi sono di natura tecnica ma anche caratteriali e psicologici. Che fare, coach? Non cè una ricetta che ci fa andare in farmacia a prendere la medicina. Nemmeno per attaccare decentemente la zona-press? Sicuramente ci deve essere. Però, ripeto, la palla è andata a tre esterni come De La Fuente, Chalmers e Soragna, poi è entrato Mordente, tutta gente di sicurezza, purtroppo qualcosa è andato sempre storto ed ha cambiato la gara. Avrebbe potuto non cambiarla se fossimo stati pronti noi ed avessimo continuato ad attaccare bene, ed invece le mani addosso di Milano e la zona-press di Roma ha rivoltato la gara. E poi i nostri falli: nellordine 2-12-2-12, troppo disequilibrio.
Repesa: “Avevo paura di un paio di cose: dovevamo affrontare una squadra che, al contrario di noi, aveva avuto tutta la settimana per riposare e preparare la partita, e che inoltre è specializzata nei rimbalzi d’attacco. Li abbiamo contenuti e questa è una spiegazione del nostro successo. Complimenti ai ragazzi, alla fine sono rimasti tranquilli, concentrati e non era facile, la gara era pesante per tutti e due”.