Un inizio di stagione da 3 vinte e 0 perse non è da prendere come indicatore assoluto del valore di una squadra, ma di certo può dire molto dello stato di forma di alcuni giocatori di questa squadra, e stiamo parlando segnatamente degli Indiana Pacers, formazione talentuosa, ma da un paio di stagioni nel limbo dell Eastern conference.
Tra i segreti di quest’inizio stagione cè sicuramente laccoppiata Dunleavy/Granger, titolare di 55 punti 18 rimbalzi e quasi 5 assistenze a sera, ugualmente distribuiti. Un apporto da Dynamic Duo di prima fascia che, se poteva essere in parte preventivato per Granger (nominato Player of the Week a Est), giocatore in rampa di lancio che sta approfittando in maniera esemplare dello spazio lasciato da un JO ancora parzialmente in bacino di carenaggio, stupisce per quanto riguarda Mike Dunleavy jr. che di talento ne ha sempre avuto, sia per segnare che per passare la palla, ma che non sempre ha dato consistenza al suo gioco. E ovvio che non si possono prendere in considerazione le cifre accumulate in sole tre giornate, per di più se arrivate contro squadre con le ruote a terra come Was e Mia, o troppo giovani per essere giudicate a questo punto della stagione come può essere Memphis ma Indiana, ha talento, e non solo per quel che riguarda il quintetto, del quale fanno parte anche Mel Mel The Abuser Tinsley e il guerriero Jeff Foster. Dalla panchina i vari Diogu e Harrison stanno dando un contributo importante, specialmente per quanto riguarda lenergia e lintensità, ovvero le cose che fanno la differenza in questo periodo. Marquise Daniels non fa canestro ma porta rimbalzi e difesa, oltre che un buon volume di gioco, anche se ancora troppo staccato dal ritmo di gara, mentre Kareem Rush sta facendo quello per cui è stato scelto dai Lakers, ovvero uscire dalla panchina e dare punti immediati in pochi minuti . Insomma un avvio promettente ma da prendere con le molle, in attesa di vedere se, quando la stagione entrerà nel vivo, Dunleavy saprà mantenere questa consistenza e Granger questa produttività, senza dimenticare che JO rientrerà a tempo pieno, il che, sarà sicuramente un vantaggio per i Pacers, ma costringerà OBrien a rivedere gli equilibri e le rotazioni della sua squadra.
Parlare per luoghi comuni non è proprio il massimo, ma il detto chi ben comincia è a metà dellopera è proprio vero, e se JO sposerà in pieno il progetto dei Pacers, ad Est ci potrebbe essere un altra concorrente, giovane, con del talento e prestanza fisica.
Stefano Manuto