La pressione può fare brutti scherzi. E infatti molto più semplice affrontare una stagione da under dog (seppur di lusso), una stagione dove passare il primo turno dei playoff viene visto già come un bel traguardo stagionale, specialmente se si è fatto indossare il cappotto ai campioni NBA, o meglio ai giocatori che indossavano la maglia di Miami. Dicevamo, meglio avere un profilo basso, invece che essere pronosticati come una delle 4 squadre più forti dellEst, una squadra futuribile, ma che già adesso può dire la sua, una squadra che ha uno dei migliori realizzatori della lega, unala piccola solida e in rampa di lancio come Luol Deng, un play duro, convocato (prematuramente) anche con la Nazionale USA e un argentino tuttofare che sembra tornato ai livelli di due anni fa, una squadra che ha dei lunghieccoqui leuforia cala drasticamentedei lunghima quali lunghi hanno i Chicago Bulls?
Questa, e non la pressione, potrebbe essere la vera ragione di una partenza col freno a mano tirato. Uno 0/4 che ha lasciato perplessi lambiente, i tifosi e gli addetti ai lavori, convinti ormai di avere di fronte una squadra solida, arcigna in difesa e completano, completa no perché, diciamo la verità, i lunghi titolari dei Bulls sarebbero dei lunghi di rotazione in qualsiasi altra squadra di vertice, fatta eccezione forse per Big Ben Wallace, più per un premio alla carriera che per quello fatto in questo inizio stagione.
Chicago non ha un reparto sotto allaltezza delle proprie ambizioni. Praticamente nullo in attacco, leggero e formato da giocatori atipici. Non cè infatti un pivot di ruolo, di stazza fisica, ed anche i numeri 4 non sono di certo delle ali forte pure, visto che in quella posizione evoluiscono TT, Nocioni e Smith, questultimo arrivato in estate per coprire lenorme vuoto lasciato da PJ Brown in termini desperienza e lavoro sporco per la squadra. Ne consegue che, non dovendosi preoccupare dei lunghi di Chicago, molte squadre dedicheranno le proprie attenzioni su Gordon, Deng e Hinrich, con una conseguente diminuzione della qualità del gioco di questultimi. Non a caso, BG sta segnando si 22 punti per gara, ma con percentuali disastrose, stessa cosa per Deng e Kirk, con laggiunta che i tre maggiori terminali offensivi dei Bulls, perdono in media più di 10 perse per sera, segno inconfutabile di una grande pressione da parte della difesa, una pressione che non può essere spezzata dando la palla in post basso, semplicemente perché non ci sono giocatori di post basso.
Capitolo Ben WallaceBig Ben, che già lanno scorso entrò in rotta di collisione con Skiles, non sta producendo praticamente niente, e se questo niente una volta comprendeva solo la fase offensiva, ora anche la parte difensiva viene coinvolta nella pochezza delle cifre, che recitano: 4.5 punti a partita (col 35% dal campo e 37% ai liberi), 3.7 rimbalzi e poco più di una stoppata a gara, il tutto (si fa per dire) in 30 minuti di utilizzo medio. Non proprio le cifre e soprattutto latteggiamento che vorresti vedere dal tuo veterano, al quale tra laltro i Bulls passano non pochi soldi.
Una situazione difficile, specialmente se consideriamo che il compagno di reparto di Wallace è Tyrus Thomas, strepitoso atleta che però deve ancora imparare a giocare a basket, un uomo sicuramente più tagliato per dare minuti di qualità e non certamente in grado di sciropparsi 30 minuti di battaglie nelle aree NBA.
Questa sicuramente potrebbe essere una delle ragioni della partenza al rallentatore avuta dai Tori, una situazione destinata a migliorare? Certo, i vari Ben Wallace e TT potrebbero trasformarsi in validi giocatori di post e in buoni tiratori di liberima potrebbero rimanere anche gli stessi e allora forse Chicago resterebbe una delle tante incompiute della Lega.
Stefano Manuto