Questa sera al Palatiziano l’imperativo era vincere. Vincere perchè, dopo 3 sconfitte (seppur tutte quante venute dopo 3 trasferte), c’era veramente il rischio di compromettere l’avventura in Eurolega. Roma lo sapeva, ed è scesa in campo con il piglio giusto per abbandonare l’ultimo posto in classifica, condiviso prima del match con i tedeschi e ceduto a fine partita con tanti saluti. Se notate una lieve somiglianza con la nazionale tedesca tra gli uomini di Bauermann, non vi sbagliate: manca il biondo dei Mavericks, Dirk Nowitzky, leader della selezione che quest’estate ha mandato a casa gli azzurri. Il problema è che questa volta di fronte non ci sono gli uomini di Recalcati, ma la Virtus Roma di Jasmin Repesa che, sin dal primo quarto, sale al comando del punteggio per non abbandonarlo mai più. Non gioca benissimo la Virtus, eppure dopo i primi 10 minuti è avanti di 9 nel punteggio, grazie ai 6 punti a testa di Gabini e Lorbek, veri dominatori dei tabelloni. Pochi cambi di tonalità e ritmo nel secondo quarto, quindi la musica non cambia: sale in cattedra Gregor Fucka, l’airone di Kranj, mentre Gabini continua a tirare tutto quello che gli passa per le mani: nota positiva, dunque, quando piazza un ottimo scarico per la tripla di un positivo Giachetti. I tedeschi, veramente una delle compagini più imbarazzanti di questa edizione dell’Eurolega, provano a sfruttare la loro forza fisica ma non riescono in alcun modo a contenere gli avversari. Si va all’intervallo 21-15. Di ritorno dal riposo ci si aspetta una reazione tedesca che, in effetti, arriva: le triple di Greene e le penetrazioni dell’ex Fortitudo Stefen Hamann fanno male alla difesa di Repesa, ma non più di riuscire a chiudere in sostanziale parità il terzo quarto. Non è una bella partita ma, come detto in precedenza, stasera conta solo vincere e la partita, di fatto, non è mai in discussione; men che meno nell’ultimo quarto, dove i tedeschi del Brose riescono a segnare solamente 8 punti, contro i 17 dei romani. L’obiettivo è raggiunto, ma il gioco non ha brillato: spesso e volentieri la palla è rimasta troppo nelle mani di Ukic, con poca circolazione all’interno della squadra. Un passo indietro, anche se il play croato in realtà, sembra mostrare segni di stanchezza dall’elevato numero di minuti costretto a giocare ogni incontro, e sembra aver perso la lucidità di inizio campionato nonostante, comunque, alla fine riesca a segnare 15 punti ed a confezionare 3 assist. Le citazioni per Jon Stefansson rishiano di iniziare a diventare superflue ma, anche stasera, pur non tirando benissimo ha portato ai capitolini 14 punti e 4 assist. Allan Ray, dopo la buona prova di domenica, ha ricominciato a litigare con il canestro (2/9 dal campo con una tripla su 4 tentativi): il potenziale continua a non essere in discussione, e quando tirerà fuori grinta e voglia di giocare, che di certo non gli mancano, la rincorsa alla Montepaschi non sarà solo utopia. Tra i tedeschi menzioniamo Ademola Okulaja, se non altro per il suo glorioso passato nella North Carolina di Carter e Jamison.
MVP della gara Erazem Lorbek, tremendo nel primo quarto e devastante nel secondo tempo, mani di velluto che portano ai giallorossi una doppia doppia da 12 punti e 11 rimbalzi.
PLAY OF THE GAME
Nel terzo quarto una penetrazione di Jon Stefannson attira 2 difensori: pronto scarico in angolo per Allan Ray, che cede al liberissimo Ukic l’onore di chiudere con una tripla.
QUOTES
A fine gara, l’allenatore della Lottomatica, Jasmin Repesa, ha dichiarato di essere “contento per la vittoria, oltretutto giunta di fronte al nostro pubblico, ma non per il gioco espresso dalla squadra. Abbiamo vinto e l’importante era farlo, ma dovevamo essere più incisivi e determinati. Non abbiamo espresso un buon gioco, non siamo stati rapidi nei passaggi e in alcune iniziative offensive. Ora andiamo a Milano dove ci attende una gara difficile contro una squadra che farà di tutto per vincere. Non dobbiamo pensare a Belgrado, abbiamo prima il campionato,alla partita contro il Partizan ci penseremo domenica sera.”