Le cifre nel basket non sempre dicono tutto ma, sicuramente, sono molto “parlanti” e nell’analizzare questa gara è utile dare uno sguardo ai numeri. La Montepaschi ha segnato nei primi due quarti il totale dei punti, 64, che la Solsonica ha messo a segno nell’intera gara; dopo 5 minuti di gioco la Montepaschi aveva a referto 21 punti che significavano una proiezione finale di 168!!!!! Nei primi 10 attacchi i senesi hanno prodotto 2,5 punti per ogni possesso e al riposo lungo la valutazione totale di squadra diceva 99 a 4 per la Mens-Sana. Detto questo appare evidente che chi si aspettava una reazione dei campioni d’Italia alla sconfitta di Vitoria è stato servito. Lo stesso allenatore ospite, Lardo, ha sottolineato in sala stampa l’assoluta superiorità senese affermando di non aver mai visto in vita sua una squadra forte e che gioca così bene come Siena. Al di là dell’enfasi di certe affermazioni, che nobilitano il lavoro di chi questa squadra l’ha costruita dalla stanza dei bottoni (Minucci) e di chi l’ha plasmata sul campo (Pianigiani-Banchi), c’è da riconoscere come in questo momento in Italia la superiorità senese sia indiscutibile. E, sia chiaro, la Solsonica non veniva a Siena a fare la parte della vittima sacrificale, con un numero notevolissimo di tifosi al seguito che sono persino debordati dalla zona-ospiti tanto alto era il loro numero, preceduta da una serie di risultati importanti (su tutti la vittoria al Palalottomatica), ed accompagnata dall’entusiasmo della promozione la squadra reatina era venuta a Siena per rompere le uova nel paniere ai campioni, ma così non è stato. Ci piace sottolineare l’assoluta correttezza delle due tifoserie che hanno sempre tifato “a favore” e mai “contro”, non ci sono stati cori offensivi e meno che mai momenti di tensione, dall’una e dall’altra parte solo tanto entusiasmo e volontà di sostenere i propri colori. La storia delle sfide tra Siena e Rieti è antichissima, basti pensare che le due Società sono approdate alla massima serie insieme nel 1973 al termine di tiratissimi spareggi dall’allora serie B, ma stasera, lo ribadiamo volentieri, il tifo è rimasto nei binari giusti. Al termine della gara i tifosi reatini hanno tributato un’ovazione ai propri beniamini, Lardo li ha platealmente ringraziati allargando le braccia in segno di impotenza e di scuse per la prova sotto tono dei suoi uomini.
CRONACA:
La partita vera in pratica non c’è mai stata, pronti via e si va sul 12-0, poi sul 18-2 ed appare chiaro che il clichè di questa partita non si discosterà molto da altre situazioni già viste a Siena quest’anno. I primi punti degli ospiti sono opera di Gigena, ma il diluvio biancoverde non si arresta ed anzi, all’uscita di Eze che compie due falli in un amen, l’innesto di Lavronovic offre nuova linfa vitale ai senesi. Un po’ tutti i giocatori biancoverdi imperversano, Sato, McIntyre, lo stesso Lavrinovic ed un monumentale Stoonerook (4/5 nelle triple alla fine per lui) dilatano a vista d’occhio il vantaggio dei padroni di casa. Si va al riposo sul 36-14 dopo un quarto in cui si è visto solo un buon Gigena in casa reatina e ci si è stropicciati gli occhi per la prestazione di tutti i giocatori di casa.
Il secondo quarto non si discosta di un millimetro dal clichè del primo. Cinque punti di Thornton ampliano ancora di più il divario tra le due squadre, solo Gigena e Hurd, tra gli ospiti, sembrano in grado di reagire ma, soprattutto in regia causa l’assenza di Fnley, si vede la differenza tra le due compagini. Alcune palle banalmente perse dai giocatori della Solsonica consentono ai biancoverdi di dormire sonni tranquilli. L’assenza del regista titolare reatino e lo scontrarsi contro la migliore difesa del campionato fà sì che i reatini gettino al vento dei possessi che si rivelano decisivi. Nessun giocatore della Solsonica riesce ad arginare il ciclone biancoverde e si va al riposo lungo sul 64-25 con un verdetto già scritto.
Del terzo e quarto quarto c’è ben poco da dire ma due parole per un Lavrinovic, arrivato in Italia solo da 3 mesi, le vogliamo scrivere: il lituano ha giocato 24 minuti segnando 28 punti, ha subito 6 falli, ha realizzato 7/7 da due e 2/5 da tre, ha spanierato 8/9 dalla linea dei tiri liberi e ha catturato 9 rimbalzi segnando 44 di valutazione, grandioso!!!! Qualche virtuosismo di McIntyre, un paio di schiacciate di rabbia dei colored ospiti, l’ingresso dei componenti le due panchine e si arriva stancamente al 100-64 finale.
MONTEPASCHI: McIntyre 11, Ilievski 3, Eze 9, Carraretto 4, Sato 9, Thornton 10, Lavrinovic 28, Kaukenas 10, Ress 2, Stoonerook 14.
SOLSONICA: Carter 6, Hurd 10, Sow 11, Helliwell 9, Prato 2, Gigena 17, Mian 7, Kotti 2.
THE PLAY OF GAME: stoppata ad altezza siderale di Sow a Ress, l’americano vola letteralmente ad impedire la schiacciata del bolzanino lanciato in contrpiede e sul capovolgimento di fronte inchioda una schiacciata di rara bellezza.
SALA STAMPA:
SIMONE PIANIGIANI
Siamo stati bravi, i giocatori hanno dimostrato grande attenzione in questi ultimi due giorni di allenamento. Perché bisogna sapere che questa è una squadra che si prepara con grande scrupolo nonostante le fatiche per le lunghe trasferte. Ovviamente stasera siamo stati avvantaggiati dalla mancanza di Finley, ma nel giocare come abbiamo fatto nel primo tempo ci sono tanti meriti solo nostri. Ho visto giocatori chirurgici ai tiri da tre e attenti sui rimbalzi in attacco: dopo Vitoria insomma abbiamo imparato la lezione. Ora mi auguro di riuscire a mantenere questa intensità e questa grande concentrazione, perché in questo campionato non va sempre come stasera. Lavrinovic? Oggi ha fatto vedere qualcosa di più in difesa, ma deve fare ancora di più; poi in attacco è unaltra cosa, la squadra lo cerca e lui ha buone mani.
LINO LARDO
Commentare questa partita è abbastanza difficile, potrei dire per fortuna è finita. E vero che noi siamo arrivati menomati, senza Finley e con alcuni giocatori acciaccati, ma la verità è che troppo abissale è la differenza fra noi e loro, una differenza in intensità e organizzazione. Per noi stasera è stata una lezione. Abbiamo provato a giocarla, ma a memoria devo dire che non ricordo una squadra che gioca come Siena, non mi sembra di aver mai visto un gioco tanto bello. Nel secondo tempo è andata meglio: nel riposo ho detto alla squadra che dovevamo imparare da Siena e tirare fuori qualcosa di buono da questa partita. Così è stato, sono contento perché ho visto i ragazzi applicarsi. E questo era il nostro unico obiettivo stasera, non pensavamo di certo di venire a vincere a Siena.