Inizio coi fiocchi quello della matricola degli [b]Atlanta Hawks Al Horford[/b].
La terza scelta assoluta di questo draft si sta infatti dimostrando uno dei debuttanti più adatti al gioco della NBA fin dalle prime partite della stagione.
Lex Florida Gators si sta rivelando soprattutto un[b]eccellente rimbalzista[/b], ed è proprio per questo che il ricordo va subito ad un grande Hawk del passato, proprio Kevin Willis, che ha vestito la casacca della franchigia georgiana a cavallo tra gli anni 80 e 90.
Le cifre parlano abbastanza chiaro: è già il [b]primo rimbalzista della squadra e tra i rookie[/b] con 10.1 carambole ad incontro, oltre a segnare 8.7 punti di media e ad elargire 1.5 stoppate. Cifre degne di un ottimo [i]big man[/i] se si pensa ai soli 21 anni del figlio di Tito Horford, visto anche evoluire in Italia.
Nelle 11 partite che ha giocato è partito in quintetto 6 volte come centro titolare e 1 come ala forte, in sostituzione dei titolari Pachulia e Josh Smith. Negli altri 4 incontri invece è salito dalla panchina, fornendo in ogni modo un contributo autorevole per la causa della squadra allenata da coach Woodson.
Il suo gioco è prettamente [b]difensivo[/b]: ottimo in aiuto sul pick and roll, buon stoppatore e con un istinto inequivocabile per il rimbalzo, il tutto unito ad una muscolatura che lo rende già in grado di sopportare la pressione dei migliori lunghi della Lega, sicuramente meglio dei suoi compagni di squadra, molto indietro nel contesto difensivo della pallacanestro.
In attacco ancora non movimenti propri, ma è in grado di segnare anche con un tiro dalla media distanza di buona fattura stilistica.
Le sue migliori prestazioni stagionali al momento sono: 16 punti contro i Celtics (in una partita con molto garbage time), 15 rimbalzi nella vittoria contro Phoenix, e 5 stoppate nella maratona (persa) contro i Seattle Sonics, alle quali ha aggiunto 14 rimbalzi e 7 punti in ben 53 minuti di impiego.
Dopo tante scelte al draft fatte solo sul potenziale, questa volta gli Hawks sembrano aver indovinato luomo giusto. Sarà luomo su cui puntare per il [b]post basso nel futuro[/b], considerando che la sua evoluzione lo porterà sicuramente entro la fine dellanno a sopravanzare Pachulia come centro titolare.
Il due volte campione NCAA con Florida, unito a Josh Smith, Marvin Williams e Shelden Williams formano una front line futuribilissima, ma ancora acerba: Smith è potenzialmente un fenomeno in grado di fare qualsiasi cosa, ma ancora troppo irruente, Marvin sembra mostrare questanno i miglioramenti che da lui ci si aspettava già da tempo, mentre laltro Williams sembra quello più indietro dei giovani, ma un posto come cambio per lui lo si troverà sempre, in quanto buon stoppatore e rimbalzista.
Attendiamo quindi al varco Horford, per capire se le buone parole spese su di lui dal suo coach a Florida Donovan sono realtà o meno: [b]Il giocatore più intelligente che abbia mai allenato[/b]. Ce ne sarebbe bisogno, ad Atlanta!