Sarà pure un esercizio da bar sport, ma è inevitabile fare confronti tra due giocatori, scelti nello stesso Draft (quello del 2005), che giocano nella stessa posizione (pg), di quasi la stessa età (uno del 85 laltro del 84) e dotati entrambi di talento.
Le strade di Deron Williams e Chris Paul si sono già incrociate numerose volte e presumibilmente lo faranno ancora per molto tempo, un po come capita a LBJ e Melo Anthony.
Ma che giocatori sono Deron e CP3? E soprattutto chi è il più forte?
Se alla prima domanda si può rispondere in maniera più o meno esplicativa, sulla seconda si fa un po più fatica, specialmente perché si entra nel campo minato delle opinioni e dei gusti personali.
Partendo dal più vecchio, che in questo caso corrisponde anche a quello che ha raggiunto dei risultati di squadra più importanti, iniziamo a parlare di Williams, playmaker degli Utah Jazz di Jerry Sloan. Deron è un giocatore di taglia fisica importante, visto che si porta a spasso circa 93 Kg per oltre 1e90 di altezza. Per queste sue caratteristiche fisiche è stato fin da subito paragonato a Jason Kidd, pure lui un bel toro per quanto riguarda la posizione di point guard. Diciamolo subito, la somiglianza fisica cè tutta, e probabilmente anche qualche movenza, ma fondamentalmente i due sono giocatori totalmente diversi. Più attaccante, tiratore il primo, più difensore, passatore e soprattutto rimbalzista il secondo. Chiudendo alla svelta questa parentesi e tornando a Deron, possiamo dire che Williams non abbia iniziato la sua carriera NBA nel migliore dei modi. Fisicamente molto indietro rispetto agli elevati standard fisici che una lega di super atleti come la NBA impone, poco esplosivo sia in verticale che in orizzontale, Deron non aveva proprio i tempi tecnici per incidere in modo significativo sul gioco della propria squadra che, ricordiamolo, è allenata da oltre 20 anni da un coach che notoriamente non ama i rookie, e soprattutto non è incline a modificare la propria filosofia di gioco per andare incontro ai propri giocatori, anche se hanno un contratto pesante e sono stati nominati MVP dei campionati europei (vero Andrei?). Dopo un periodo di assestamento anche doloroso, Deron si è pian piano adattato alla nuova realtà, migliorando molto dal punto di vista fisico e tecnico, prendendo decisioni in tempi minore e con più convinzione, il tutto mentre CP3 incantava letteralmente la Lega, mettendo insieme cifre importanti e numeri da circo, ed innescando fin da subito discussioni sul fatto che i Jazz, con Paul ancora disponibile avessero sprecato la loro prima scelta per un Williams qualsiasi.
In ogni caso lex Illinois non si è fatto prendere più di tanto dallo sconforto, ritornando la stagione dopo più forte che mai e soprattutto in condizioni fisiche scintillanti. Premesse queste, che lhanno portato ad una stagione che più di una volta ha portato opinionisti, tifosi e allenatori a metterlo nella stessa frase con playmaker del calibro del 2 volte MVP Steve Nash e di Jason Kidd. Una stagione da 16 punti di media e oltre 9 assist a serata, una stagione coronata con il raggiungimento della finale di conference ad Ovest, dove Deron ha messo assieme cifre da capogiro (19 punti, 8.6 assistenze e oltre 4 rimbalzi in 17 partite di play-off).
E CP3? Be Chris Paul è entrato nella Lega come un ciclone, imponendosi allattenzione di media, tifosi e addetti ai lavori fin da subito. La prima stagione di Paul, coronata col premio di ROY può essere esemplificata in maniera esaustiva dalle cifre: 16 punti, 7.8 assist, 5.1 rimbalzi (!!!) e oltre 2 rubate per gara. Numeri importanti, per un giocatore elettrico, che se da una parte in questi due anni ha giocato in una squadra non proprio di vertice, avendo quindi sempre la possibilità di fare e sbagliare a piacimento, dallaltra si è dovuto sobbarcare buona parte dellattacco di questa squadra, cavandosela in modo egregio.
Ma che tipo di giocatore è Paul? Difficilmente un giocatore della sua taglia può fare la differenza. Allen Iverson può essere considerato uneccezione (e si potrebbe discutere anche di questo), o meglio ancora Isiah Thomas, al quale Chris si ispira. I pro e i contro sono facili da intuire. Paul è praticamente inarrestabile nelluno contro uno o in contropiede, che crea praticamente dal nulla, specialmente quando cattura il rimbalzo (molto spesso, specialmente considerata laltezza), ma una volta dentro larea è sempre costretto ad inventare sia per tirare che per scaricare. Il fisico compatto lo aiuta molto bene a prendere contatto, ma si è sempre al limite del circus shot, non proprio il massimo se sei il play della tua squadra e quindi quasi sempre tagliato fuori dalla transizione difensiva in caso di errore, ed in ogni caso, questultima non ne trai sicuramente giovamento. Anche in difesa non sono tutte rose e fiori: gran grassatore di palloni, CP3 va inevitabilmente sotto con quasi tutti i pariruolo che non si chiamino Iverson o Boykins, anche se portarlo in post basso molte volte può essere più dannoso che altro. Il volume di gioco prodotto da Paul è inimmaginabile, ma non sempre giocare con lui può essere facile, specialmente se sei un tiratore che va servito in uscita dai blocchi. La sua tendenza a oltrepassare spesso la linea del tiro libero non sempre si sposa in modo ideale con lesigenza di uno Stojakovic, che molte volte ha bisogno di essere messo in ritmo per entrare nella partita. In quest’inizio di stagione i frutti sono di questa cooperazione sono buoni, così come il feeling con West, il giocatore ideale per giocare con CP3, visto che lex Xavier è unala che ama giocare a qualche metro dal canestro, lasciando così larea libera per le zingarate del suo play.
Ma allora in definitiva chi è meglio?
La potenza e il controllo di Deron oppure la vitalità, la fantasia di CP3?
Difficile dirlo. Per il momento allenatori e general manager hanno fatto un buon lavoro, mettendo a disposizione dei due i compagni di squadra migliori per esaltare le potenzialità dei due. Williams ha Boozer, con il quale ormai è in sintonia perfetta. CP3 oltre al già citato West, gioca con due tiratori che gli aprono il campo e con un lungo che si accontenta degli scarichi e che con il suo dinamismo lo può seguire in contropiede. Lidea è che Deron sia in leggero vantaggio, almeno per quanto riguarda la considerazione degli addetti ai lavori, mentre Paul difficilmente potrà essere superato per quanto riguarda il numero di fan, visto che il suo gioco e la sua tipologia di fisico sembrano fatti apposta per essere amati.
Personalmente chi vi scrive va con Deron tutta la vita. E ovvio, sono tra quelli che si alzano sulla sedia per molte giocate di Chris, ma se devo affidare la mia squadra a uno dei due, il mio uomo si chiama Deron.
[b]Stefano Manuto[/b]