Dopo la pessima prova offerta ad Avellino, torna alla vittoria la Siviglia Wear Teramo di coach Massimo Bianchi. Al Palascapriano è di scena la Snaidero Udine di coach Pancotto (ex allenatore biancorosso) e di Brook Sales, altro ex della partita. Nonostante Allen non parta in quintetto, l’inizio è tutto ospite che piazza un primo break di 9-0 poi ricucito da Tucker. La squadra di casa non sembra ai massimi livelli di concentrazione, ma con cuore e buona volontà recupera lo svantaggio e chiude il primo quarto avanti di due punti (17-15). Nel secondo quarto scendono le percentuali dei friulani e aumentano quelle dei teramani che si portano all’intervallo lungo sul +9. Ma è un fuoco di paglia perchè al rientro in campo Penberthy e compagni fanno il bello e cattivo tempo sia dall’arco che in vernice. Così con un controparziale di 15-0 Udine torna avanti di 6 punti, ma Bianchi riporta tutto sulla giusta riga con un accorto time-out. Tucker, in ombra a cavallo tra il secondo e terzo quarto, scalda la mano e comincia a segnare a ripetizione, Brown relegato in panchina a causa dei falli ritorna prepotentemente in partita facendo impazzire Brook Sales e Tskitishvili, anche lui a tratti impalpabile risponde presente con alcune belle giocate e una palla rubata che vale la partita. Stavolta per trovare Poeta nello score occorre scrivere a “Chi l’ha visto”. Sì proprio così perchè ormai sono tre partite che compie errori davvero banali come il doppio palleggio o forzature senza senso.
Bene la prova del solito Tucker (28p. 5r. 3a.), seguito da un sontuoso Marco Carra, imapgabile dall’arco (5/6 da tre 4 assist e 5/5 ai liberi) oltre che dal solito impagabile Brandon Brown (14p. e tantissima sostanza). Positivo Powell impiegato dal primo minuto e anche Yango si dà da fare sotto le plance. Magari non conquista rimbazi, ma la sua difesa è attenta e precisa. Non ci sono più parole per il capitano, Gianluca Lulli: 10 punti 7 assist e tanta grinta trasmessa anche ai compagni. Infine il solito enigma Skita (12p.) che, se non ha un diverbio con l’allenatore, non riesce mai a rendere come dovrebbe, e anche con Udine è la stessa storia: dopo un bel pò di minuti NP arrivano le giocate che ti fanno vincere la partita. Magari giocasse così dal primo all’ultimo minuto! Positivo anche Migliori per quei pochi minuti che è stato in campo. Per gli ospiti, solita grande prestazione di Mike Penberthy (26p.) e di Nate Green (18p.) giocatore che forse Milano ha rilasciato troppo presto. Discreto Sales (10p. 11r.) e benino anchE Di Giuliomaria (10p. 2/2 da tre), come sempre fischiatissimo dal pubblico del Palascapriano per vecchi dissapori.
Sicuramente la Snaidero era rimaneggiata, e l’assenza di Allen è stata molto pesante, ma la vittoria di Teramo è stata guadaganata più con il cuore e la grinta che non con la tecnica che, in certi frangenti, ha lasciato molto a desiderare. Le notizione sono due: la Siviglia ha subito meno di 90 punti e soprattutto i giocatori hanno cominciato a usare la tuta di lavoro: tutti con almeno tre falli a testa, segno che l’intensità difensiva sta crescendo. Le percentuali al tiro sono sicuramente ragguardevoli (57% da due 51,7% da tre, 94% ai liberi), ma le vittorie si costruuscono in difesa e se si subiscono 60 tiri a incontro e si lasciano 17 rimbalzi offensivi, allora c’è ancora parecchio da lavorare. Certo è che sono due punti in meno nella corsa alla salvezza e il prossimo match contro Pesaro sarà deterinante soprattutto per verificare la tenuta mentale dei ragazzi di coach Bianchi, fin qui deludenti in trasferta. Poeta? Sarà anche condizonato dagli infortuni, ma talvolta vuole strafare sentendosi forse già arrivato. E’ ora che ricominci a lavorare sul serio per maturare sempre di più. I numeri li ha e non deve perdersi per strada.
[b] Play of the Game[/b]: La cattiveria agonistica e la fame di vittoria della Siviglia Wear Teramo insieme alla giocata da 4 punti di Marco Carra