Il bello e il brutto della NBA.
Vedi una squadra che sembra risorgere, che sembra dimostrare una volta per tutte il suo potenziale.
La settimana dopo, è in caduta libera. Ecco cosè lNBA. Chi si ferma è perduto.
Dopo 5 vittorie consecutive, arrivano 4 sconfitte consecutive, e la ”giostra” parte per lOvest.
Chissà in che condizioni tornerà indietro.
Definire cruciale il viaggio ad Ovest dei [b]Milwaukee Bucks [/b]è corretto, vista la situazione: [b]7 vinte, 8 perse [/b]di cui le ultime 4 partite giocate. Rimanere vicini alla linea di galleggiamento del 50% di vittorie sarà quindi indispensabile, per non rischiare poi folli rincorse ad un posto playoff.
Quali possono essere i motivi di questo ”altalenare” tra leccellenza e la mediocrità?
Sicuramente, i primi sono di [b]carattere psicologico[/b]. Dopo unannata così disastrata come quella dello scorso anno, e le 5 vittorie consecutive contro avversari anche di pregio (Lakers, Mavs, Cavs su tutti), la sensazione di aver dimostrato che la squadra è in grado di competere con chiunque ha probabilmente pervaso lambiente, così da causare le sconfitte contro avversari abbordabilissimi come i Philadelphia 76ers, gli Atlanta Hawks e i New York Knicks, reduci oltretutto dalla sconfitta di 45 punti per mano dei Celtics, arrivata con un recupero degli avversari negli ultimi minuti quando lincontro sembrava ormai più che chiuso. Qualche attenuante in più per la battuta darresto contro i Pistons, la quarta partita in cinque giorni. La stanchezza ha pervaso molti, ma a dire il vero non giustifica completamente un così sonoro ”cappotto” (117-91 il finale). Ed infatti al termine di questo match lo spogliatoio si è chiuso per un meeting tra giocatori ed allenatori, con lobiettivo di trovare una soluzione ai mali della squadra prima della lunga trasferta ad Ovest.
Michael Redd è il primo a dire che il problema sta nell[b]intensità[/b] espressa nelle sconfitte, troppo bassa per gli standard NBA, ormai (putroppo) un classico per la squadra del Wisconsin, troppo innamorata da anni del suo gioco in attacco per spremersi poi nella metà campo difensiva.
Inoltre cè il problema [b]Charlie Bell[/b]: dopo unestate passata alla ricerca del miglior contratto possibile, arrivato poi dai Miami Heat ma pareggiato a livello di offerta dagli stessi Bucks, la forma fisica è più che rivedibile. Per lui dopo la solida stagione dello scorso anno solo 4,5 punti a partita in 18 minuti di utilizzo medio, troppo poco per quello che potrebbe essere una delle migliori guardie di riserva della Eastern Conference.
Altro grattacapo, questa volta di certo non attribuibile ai giocatori, è la [b]gestione del minutaggio[/b].
Qui viene fuori tutta linesperienza come head coach di [b]Larry Kristkowiak[/b], che fatica a distribuire i minuti in campo.
Spesso la rotazione si è assottigliata a 7-8 giocatori, affaticando quelli in campo e demotivando quelli che hanno passato le partite sul pino. Ed oltre a questo, un uso così esiguo dei sostituti viene a vanificare il lavoro fatto sul mercato questestate, che ha portato a Milwaukee specialisti esperti che compongono una batteria di sostituti di buon livello. Male utilizzarla equivale a sprecare un buon patrimonio, utile per far fiatare i migliori e mantenere un buon livello qualitativo in campo durante questi momenti.
Il nuovo corso di coach K ha però fatto intravedere anche cose ottime, soprattutto durante la striscia positiva di 5 vittorie, ma più in generale in tutto il corso dellancor breve stagione. Una nuova [b] mentalità difensiva[/b], un rendimento sopra le aspettative per [b]Royal Ivey[/b] (energia pronto uso fuori dalla panchina) e [b]Yi Yianlian[/b], che tra alti e bassi si sta comunque adattando alla vita USA facendoci scoprire un giocatore più che discreto.
Anche [b]Andrew Bogut [/b]è migliorato ed il suo impatto è maggiore (basti pensare che lo scorso anno aveva 0,5 stoppate per gara, mentre questanno è nono nella speciale classifica NBA con 2,1 ad incontro!).
Oltre a Yi, anche i restanti componenti del reparto ali stanno avendo buone stagioni: [b]Charlie Villanueva, Bobby Simmons e Desmond Mason[/b] si sono rivelati importanti, a turno, in diverse partite, creando una possibilità di soluzioni e di intercambiabilità di primo livello vista la loro qualità.
E ovviamente, assicurano il solito eccellente ”fatturato” la coppia di guardie [b]Williams – Redd[/b].
Sarà essenziale una vittoria martedì notte contro i Los Angeles Clippers, per riprendere morale e rischiarare le nubi che si stanno avvolgendo attorno alla squadra.
Speriamo si ritorni nella fredda Milwaukee, al termine di questo giro ad Ovest, con il caldo del sole della città degli angeli nel cuore!