[b]Le Mans – Armani Jeans Milano 63-71 (17-13, 14-20, 22-16, 10-22)[/b]
[u][b]Quintetti:[/u][/b]
[u]LeMans:[/u] Limonad, Batum, Bogdanovic, Koffi, Clancy.
[u]Milano:[/u] Booker, Vukcevic, Gallinari, Sesay, Watson.
All’Antares Arena va in scena uno scontro che ha il sapore della rassegnazione, Le Mans è ancora al palo, invece Milano ha una sola vittoria in più, ma ha dimostrato qualche miglioramento nelle ultime partite. Si parte con i padroni di casa molto più in palla che mettono a segno subito un parziale di 8-0 propiziato da Limonad, ma pian piano Milano rientra con un’intensità che latita comunque da ambo le parti. I francesi potrebbero dare un bel colpo di coda in questo inizio, ma Clancy è relativamente efficace in vernice, mentre Batum dopo 5 punti va a sedersi in panchina con due falli (tutti spesi su Gallinari).
Senza strafare Milano è a -4 al primo intervallo, un vero e proprio saldo per l’orrido approccio offensivo mostrato ed una difesa decisamente sotto il par.
Caja nel secondo quarto gioca la carta della difesa a zona e, come successo a Salonicco, la mossa si rivela azzeccata: Milano chiude il canestro al mediocre attacco avversario e sfrutta molto bene la grande intelligenza di Booker, Vukcevic e un Gallinari meno appariscente di altre siutazioni, ma graffiante e decisivo come raramente si è visto.
Booker gestisce bene la squadra, ma quando il secondo quintetto con Giovacchini, Shaw e Katelynas calca il terreno, l’efficacia ne risente e LeMans si riporta sotto e chiude a -3 il primo tempo.
Il secondo tempo è tutto di Danilo Gallinari. Gli scout NBA di Boston e Portland sono venuti sino in Francia per vedere il suo scontro con Batum, ma si son dovuti limitare ad un monologo del nostro giovane, che non solo ha insegnato pallacanestro al suo coscritto, ma ha semplicemente dominato la partita per Milano, riservando i suoi colpi migliori per i momenti importanti.
Il francese si è trovato presto con problemi di falli nell’inseguire il fuoriclasse italiano, ma anche quando è stato in campo non ha mai dato l’impressione di poter impensierire il rivale, infatti dopo i 5 punti del primo quarto il suo tabellino non si è più mosso. Gallinari ha chiuso il match con ben 12 falli subiti, alcune giocate decisive nel quarto periodo (un rimbalzo d’attacco con tap-in e un paio di canestri da veterano) e 15 punti, nonostante il 4-10 dal campo.
La statistica chiave del match è stata quella dei rimbalzi d’attacco, nei quali Milano ha dominato con le 38 carambole catturate, di cui 16 sotto il canestro avversario che hanno garantito ben 14 possessi in più. I lunghi transalpini non hanno giocato una partita del tutto negativa (Koffi in particolare), ma non sono stati in grado di aiutare degnamente Limonad, che è risultato essere l’unico veramente in partita per i suoi.
Dall’altra parte la grandissima esperienza di Vukcevic (18 alla fine per lui) e la fisicità di Watson (ennesima doppia cifra a rimbalzo), hanno permesso all’Armani di riportarsi avanti dopo aver inseguito per gran parte del quarto periodo, sino a quando un rimbalzo offensivo di Watson e una tripla di fondamentale importanza di Booker dall’angolo non hanno piantato gli ultimi chiodi nella bara avversaria.
I francesi salutano, di fatto, la competizione con l’unico obiettivo di non diventare la prima squadra a chiudere con la casella delle vittorie a quota zero. Milano prova per l’ennesima volta a rilanciarsi, anche se, a onor del vero, non sappiamo quanto un’eventuale qualificazione gioverebbe alla squadra. Sta di fatto che Milano recupera morale dopo le sconfitte in volata contro Maccabi e Biella, ma soprattutto dimostra sempre qualche piccolo passo in avanti nonostante l’ennesima settimana difficile fuori dal campo.