ROMA: Giachetti, Ray, Hawkins, Gabini, Lorbek;
PANATHINAIKOS: Jasikevicius, Diamantidis, Winston, Dikoudis, Batiste
ROMA. 13 dicembre 2007. Palalottomatica.
Dal 146 a.C. anno della battaglia di Pidna in cui Roma ridusse la Grecia a semplice provincia romana, è trascorso qualche anno. Quando allo spirare dell’ultimo secondo di gioco, la sirena cessa le ostilità tra Roma e Panathinaikos, i 4000 spettatori accorsi al palazzetto romano sono ancora attoniti, basiti ed increduli per un’impresa dallo stesso retrogusto. Eppure è tutto vero. La Virtus affossa i Campioni dell’Eurolega con un perentorio 85-67 che non lascia alibi agli uomini di Obradovic.
Eppure, i Verdi erano partiti forte, con un 5-0 firmato Dikoudis a cui, però aveva subito risposto la Lottomatica con un controparziale di 7-0 firmato sopratutto da Allan Ray; le squadre si affrontano a viso aperto, senza alcun timore reverenziale (specialmente i padroni di casa) nemmeno quando il talento lituano dei greci piazza 5 punti consecutivi, ottimizzando un fallo antisportivo di Giachetti. Roma, con le spalle al muro dopo la disfatta di Clermont, sa di non poter commettere altri passi falsi, consapevole che la partita di stasera ha un sapore molto vicino a quello dell’ultima spiaggia. Con Ukic in campo, anche se convalescente per l’infortunio agli adduttori che lo ha bloccato nell’ultima settimana, i capitolini rientrano sino al -3 con cui si chiude la prima frazione.
Il secondo quarto mette in mostra le grandi doti di Becirovic, che punisce la difesa romana in varie occasioni: ma un fallo antisportivo fischiato a Tsartaris blocca la fuga ospite e porta addirittura i romani in vantaggio, con Gregor Fucka in versione cecchino che piazza una tripla insensata quasi a vanificare una magia di Jasikevicius, che nascondeva il pallone e permetteva a Tsartaris di segnare una bomba. Il primo tempo si chiude con le squadre in perfetta parità, con Roma che approfitta di una difesa alquanto rivedibile del Panathinaikos chiudendo, come gli avversari, a quota 48.
Si ritorna in campo e quello che succede successivamente sono perle e storie da raccontare ai posteri: i verdi continuano a non difendere ed il 6-0 immediato di Roma costringe Obradovic a chiamare un immediato timeout, nel quale tenta di scuotere i suoi giocatori; all’uscita dalla sospensione però, Jacopo Giachetti si carica sulle spalle la squadra mettendo a segno una tripla fantascientifica prima e conducendo magistralmente un contropiede poi. Il parziale, dopo il canestro in apertura di Batiste, sentenzia 17-0 Virtus. Ancora Saras Jasikevicius, non nella migiore serata della sua carriera in cui firma comunque 13 punti e 5 assist, tenta di arginare il solco scavato dalla Virtus, piazzando due triple che valgono il meno 10, ma qualcosa nel meccanismo perfetto dei greci sembra incepparsi e la via del canestro appare sempre più irta e piena di insidie.
Il quarto periodo concede il bis della magistrale difesa innalzata da coach Repesa, monumentale protagonista della serata, che imbriglia i pick’n roll di Diamantidis e compagni grazie ad una aggressività capace di recuperare 18 palloni totali a Spanoulis e soci. E proprio con un furto compiuto da Gabini ed una bomba dell’ex Vilanova Roma allunga ad inizio frazione, toccando il +18 che mette definitivamente in partita il glaciale e sparpagliato pubblico capitolino. Il Pana, nonostante almeno un paio di minuti difensivi decenti, piega le ginocchia solo per inchinarsi di fronte agli imperatori romani, dominatori della partita anche quando un alquanto dubbio fallo antisportivo fischiato a Lorbek potrebbe riaprire le sorti del match. Ma le favole, quelle che abbiamo ascoltato da piccini per bocca dei nonni, quelle che narravano le gesta di un certo Larry Wright, da stasera si arricchiscono di un altro capitolo: il tabellone luminoso segna 85-67 ma è tutto, fuorchè un sogno. La Virtus dimentica, per una sera, le batoste di Roanne e Siena, l’esclusione molto probabilmente definitiva di Daniels dalla squadra e intravede un traguardo, quello delle Top 16 che, solo una settimana fa, considerare improbabile era ottimistico.
MVP Jacopo Giachetti è il nostro Most Valuable Player, sebbene le cifre premino Fucka: ma il fautore dello storico parziale con cui Roma scappa il terzo quarto è sopratutto merito suo, merito di quello Jacopo da Rihorno più volte bistrattato capace di infilare 2 triple per 8 punti, 4 rimbalzi, 2 assist e 2 palloni rubati totali. Chapeau
Play of the Game
La difesa di Jasko- State pur certi che se ritroverete nuovamente il Panathinaikos fermo a 9 punti nel terzo quarto e a 10 nell’ultimo periodo, l’unica spiegazione plausibile si chiama Cska; per il resto, l’intensità mostrata dalla compagine romana nel secondo tempo merita di diritto una citazione da play of the game, chiave di violino dell’evento di questa serata.
TABELLINI
Roma: Giachetti 8, Casale ne, Fucka 11, Tonolli ne, Stefansson 7, Lorbek 10, Ray 18, Ukic 13, Gabini 9, Bagnoli, Hawkins 9.
Rimbalzi: Fucka 8, Lorbek 5. Assist: Ukic 4
Panathinaikos: Alvertis ne, Perperoglou ne, Spanoulis 9, Becirovic 9, Batiste 10, Zizic 7, Hatzivrettas 2, Dikoudis 9, Tsartsaris 3, Diamantidis 3, Winston 2, Jasinkevicius 13.
Rimbalzi: Diamantidis 8 Assist: Diamantidis 6, Jasikevicius 5
Quotes
A fine gara chiediamo a Giachetti da dove è partita l’epica gara, sottolineando il suo inestimabile apporto: “La classifica era brutta e ci metteva con le spalle al muro, sapevamo di dover compiere un’impresa ma quando siamo scesi in campo abbiamo dimenticato tutto, ed ognuno di noi ha messo un mattone per costruire la straripante vittoria finale.”
Anche coach Repesa, perfetto nella preparazione e la gestione della gara, è dello stesso avviso:
“E’ stato un vero gioco di squadra, in campo si è visto un grande spirito di squadra: perché alla fine a vincere è sempre il team e mai il singolo. Dopo un periodo non tanto buono volevamo questa vittoria per forza e ci siamo riusciti. Siamo riusciti a rendergli difficile il pick&roll, il nostro secondo lungo ha coperto bene.e quando siamo riusciti a giocare bene in difesa tutto è stato più facile. Abbiamo vinto con pieno merito ma ora ci aspetta la partita in casa contro Udine molto importante, e dobbiamo dimenticare subito la gara di oggi anche perché abbiamo solo due allenamenti prima di domenica. Stasera ci credevamo ma non me la aspettavo così facile. Ad Atene avevamo giocato alla pari, questo dimostra che anche contro grandi squadre si può fare bene. In Francia invece abbiamo sbagliato parecchio, ora ci aspettano partite davvero difficili contro avversari molto forti che si possono battere solo come abbiamo giocato oggi nel secondo tempo. Questa è la Virtus che deve essere da esempio per le prossime volte. Lorbek e Fucka hanno fatto davvero un buon lavoro. Fucka ha giocato la miglior partita dopo che l’ho ripreso per un brutto inizio. Anche in Ray comincio a vedere continuità, accetta e capisce gli errori e pian piano migliora, e con lui la squadra”