Schizofrenica. Perfetta. Inconsistente. Divertente.
In tanti modi si può definire la Fortitudo di questa stagione, a livello comportamentale non dissimile da altre edizioni della Effe scudata.
Schizofrenica perché capace di passare nel corso della stessa partita da momenti di bella pallacanestro a momenti da punto interrogativo.
Perfetta quando riesce a far quadrato attorno alla propria area, mordendo i garretti agli avversari e costringendoli a percentuali modeste frutto di attacchi raffazzonati.
Inconsistente perché in più occasioni si è sciolta appena le altre squadre hanno spinto sullacceleratore.
Infine divertente, vederla giocare in maniera armoniosa in difesa e far girar palla in attacco per trovare buoni tiri è davvero quanto di meglio si possa chiedere.
Potrei terminare qui larticolo ma sarebbe troppo facile.
Cosa manca alla Fortitudo per trovare il bandolo della matassa?
Altra letterina natalizia: caro Babbo Natale, dalle continuità, tranquillità, magari usando bastone e carota.
La prima si è vista solo a tratti, così come la seconda che, pare, sia arrivata solo dopo che patron Sacrati ha alzato la voce arrivando ad emettere un comunicato ufficiale dove si invitavano i giocatori ad un maggior impegno, per rispettare tifosi e maglia (ma, cari giocatori, era proprio necessario arrivare a questo punto?).
Ecco quindi che siamo davanti ad un gruppo che ha bisogno di essere stimolato (bastone) ma anche coccolato (carota), vedremo se a gioco lungo questo tipo di stimolo darà frutti o delusioni.
Pare che le prime risposte, leggasi belle affermazioni su Dynamo Mosca e Benetton, siano più che positive e questo nonostante la sfortuna tormenti il roster biancoblu: Janicenoks in borghese contro i russi ed a referto per onor di firma contro i trevigiani e soprattutto Spencer Nelson i suoi preferiti.
Già, Nelson.
Bel giocatore, non cè dubbio, quel giocatore che ti fornisce una spinta notevole dal punto di vista della grinta e dellimpatto ma che ha evidentemente un conto aperto con la sfiga.
Prima un infortunio durante la preparazione, poi un altro contro la Scavolini al termine di una delle poche (ma convincenti) prestazioni in maglia Upim non gli hanno permesso di esprimersi ancora al 100%.
Tempi di recupero? Non brevi, almeno così parrebbe dalle ultime voci uscite dallinfermeria bolognese.
La società si è quindi cautelata con lingaggio del basco Iker Iturbe, giocatore che ricorda terribilmente il buon Nelson in termini di impatto: per informazioni chiedasi alla Benetton, annichilita dal suo 4/7 da tre punti e dalla sua difesa.
Rispetto a Nelson lex Estudiantes probabilmente ha una maggiore visione di gioco ed anche una più spiccata predisposizione difensiva ma i due potrebbero essere complementari, essendo il primo più interno del secondo che ama colpire anche da lontano ma vicino a canestro è meno rapido e reattivo dello statunitense quando si tratta di raccattare un rimbalzo.
Resta il fatto che una volta recuperato il biondo numero cinque la Fortitudo potrebbe rimpolpare un settore lunghi che a quel punto diventerebbe interessante, potendo contare anche su Dalibor Bagaric, Alessandro Cittadini, sul ventunenne polacco Tomasz Kesicki, utilizzato poco ma capace di mostrare cose interessanti e magari su Stefano Mancinelli, utilizzabile da numero 4 anche se per periodi limitati.
Tutto comunque parte dalla difesa e non è un caso che quando Bagaric è in palla le cose funzionino meglio, visto che avventurarsi dalle sue parti non è mai una buona idea. Il croato ha ricalcato in pieno la sua prima stagione in biancoblu: arrivo con acclamazione, rimbambimento durante le prime giornate seguito dalla crescita di intensità e da tutta una serie di cosette che non vanno a rimpinguare la valutazione.
Oscar Torres è un altro tassello fondamentale, vista la reattività e le braccia lunghe che possono mettere in difficoltà parecchi avversari, in attacco magari bisognerebbe far qualcosina di più.
Se a questo aggiungete che Iturbe è uno stopper che sa farsi rispettare, beh, a James Thomas qualche amnesia difensiva la si può perdonare.
Difetti: partiamo proprio da James Thomas.
Il centrone numero 15 pare uscito dal tunnel dentro il quale era finito dalla partita di Roma in poi. Pungolato a dovere ha disputato altre due partite smorte ma finalmente ha dato segnali di ripresa contro Treviso (17 rimbalzi ed i due canestri della staffa). Resta il fatto che laiuto difensivo è ancora una chimera, anche se qualche miglioramento si vede. Ma siamo ancora lontani da qualcosa di definitivo.
Horace Jenkins, croce e delizia, capace di giocate sopraffine e di, eufemismo, sciocchezze da campionato amatori, leggasi palloni palleggiati sulle scarpe che tanto ricordano il miglior Edney dellanno scorso.
Giocatore comunque da tenere così, non facilmente disciplinabile ma capaci di scariche di canestri che ti fanno portare due punti a casa (vedi Pesaro, Montegranaro e Dynamo Mosca).
E che dire della discontinuità di Kristaps Janicenoks? Vero che spesso passano cinque minuti senza che lui veda la palla ma alcuni lo accusano di assumersi ad intermittenza le responsabilità che gli competerebbero, discorso che si potrebbe fare anche per Oscar Torres.
Il venezuelano adesso è a posto fisicamente e le ultime due partite disputate (che paiono essere lo spartiacque della stagione) sono lì a dimostrarlo.
Discreta la stagione di Dante Calabria, che paga in attacco (43% complessivo) quello che spende in difesa, dove si impegna pur non essendo la marcatura il suo marchio di fabbrica.
Ottima dal punto di vista della regia quella di Lamma, che fino ad ora ha visto poco il campo ma che ultimamente ha incrementato il suo minutaggio, passando dai sette minuti della nona giornata ai ventitre della quattordicesima con ottimi risultati di squadra.
Risultati che sono ben evidenti, visto che la palla gira meglio e la difesa alza i ritmi; schierato al fianco di Horace Jenkins per sgravare il folletto ex-Roma da determinate incombenze, permette al numero quattro di prendere tiri più logici (ok, in teoria, non sempre è così ma non è colpa di Lamma).
Discorso a parte merita Stefano Mancinelli, attualmente in versione pigiamesca ma comunque in valutazione negativa solo in una partita su quattordici disputate con notevoli prestazioni contro Montegranaro ed Avellino: certo, se al primo tiro sbagliato la gente evitasse di mugugnare tutto sarebbe molto più facile e lo si aiuterebbe un pochino..
Last but not least, Alessandro Cittadini. Il perugino è stato preso per far legna e questo è ciò che sta esattamente facendo. Sudore, aiuti, falli da spendere, poca pericolosità perimetrale ma minuti preziosi per far rifiatare i colleghi del pacchetto lunghi, roba non da poco.
In definitiva la stagione è sì in altalena, difficilmente la Effe si qualificherà per la Coppa Italia, ha qualche speranziella per lUleb ma le Cassandre che lavevano già data per morta e sepolta dovrebbero attendere ancora un pochino.
Almeno fino al rientro di Nelson, visto e considerato che pochi sono stati gli allenamenti a ranghi completi.
Del resto, se non facesse soffrire non si chiamerebbe Fortitudo, o sbaglio?
Alla prossima.