Quello di stilare delle classifiche, è un esercizio molto in voga tra gli anglosassoni, un esercizio che molte, troppe volte, lasci il tempo che trova. Non fa differenza la classifica per lassegnazione dellMVP stagionale che, diciamolo sinceramente, se stilata al 20 di dicembre, ha il valore che può avere il segnare 20 punti in Summer League, ovvero 0.
In ogni caso, può essere un bel pretesto per dare unocchiata a chi si sta mettendo in mostra in questi primi 2 mesi di NBA
[b]1 – Kevin Garnett: Boston Celtics 20-3 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
18.8 10.4 3.7 1.6 1.6 .551 .811
Facileè sicuramente il giocatore più in vista della NBA, in una delle squadre con più tradizione, la grande decaduta per antonomasia. I numeri di KG non sono così eclatanti, se rapportati alle statistiche del Bigliettone in versione T-Wolf, ma Garnett non è volato a Boston per mettere insieme numeri da play-station, è diventato biancoverde per mettersi al dito il tanto sospirato anello. Detto questo, il suo rendimento resta impressionante: la solita macchina da doppia doppia alla quale aggiunge la sua grande visione di gioco ed una intensità da far tremare le gambe a chi lo incrocia.
Boston è la prima squadra della lega, e KG non può che essere il primo candidato al titolo di MVP.
[b]2 – Kobe Bryant: L.A. Lakers 14-9 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
27.2 6.2 4.9 2.0 0.6 .450 .849
Inutile raccontare storielle. Bryant potrà risultare antipatico a molti, potrà essere accusato di voler le luci della ribalta tutte per lui, ma di una cosa KB24 non potrà essere accusato: giocare a risparmio. In una stagione nata non proprio sotto la migliore delle stella, a partire dalla vicenda trade o non trade fino ad arrivare allinfortunio del teorico secondo violino Odom (che sembra in ripresa). Kobe Bryant ha giocato fin dallinizio per vincere, trascinando i Lakers ad un buonissimo record ad ovest, e non lo sta facendo forzando lindicibile e non coinvolgendo i compagni, lo sta facendo con una nuova versione del Bryant, una versione che si fida dei compagni, che non si sente in dovere di giocare da solo contro il mondo, salvo salire di livello quando conta come solo lui può fare.
[b]3 – Dwight Howard: Orlando Magic 18-9 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
23.6 15.3 1.6 0.9 2.7 .618 .603
Difficile metterlo più in basso di così. Le cifre sono lì da guardare, così come lo strapotere fisico.
Il nuovo assetto di Orlando sicuramente agevola Dwight, al quale non viene più chiesto di inventare dal post basso, arte dovè ancora indietro e che forse non apprenderà mai a pieno. Howard vive perennemente sopra al ferro, grazie ad un atletismo sconfinato, unito ad un corpo che ha più del cyborg che dellumano. Per ora è sicuramente tra i primi 3/4 giocatori della lega per impatto, ma i tempi duri devono ancora arrivare, e non è detto che i numeri rispecchieranno la reale influenza sulle partite di Howard, specialmente nel momento in cui il turco avrà un probabile (non certo) calo di rendimento.
[b]4 – Steve Nash: Phoenix Suns: 18-8 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
17.5 3.7 12.0 0.6 0.0 .513 .943
Nash non è solo il più grande creatore di pallacanestro, che in questo momento calca i parquet della NBA. Nash non è solo il miglior assist man della pista, ed uno dei migliori tiratori tra gli esterni (51% dal campo è una percentuale assurda, impensabile). Steve Nash è la mente, il corpo e lanima dei Suns. E lincarnazione del sistema DAntoni, ed è un agonista come pochi. I Suns di questanno non sono certamente brillanti come in passate edizioni, soprattutto, troppe volte, hanno dato la sensazione di avere due anime distinte allinterno della stessa gara, ovvero: sono un certo tipo di squadra con Amare, e cambiano faccia senza Stat. Quale sia la migliore (o la più efficace) forse è ancora troppo presto per dirlo, ma è indiscutibile che lequilibrio allinterno dello spogliatoio di Phoenix, è molto, troppo, precario. In tutto questo Nash sta mettendo insieme, ancora una volta, numeri da MVP, caricandosi la squadra sulle spalle quando bisogna vincere le partite. Arrivasse un terzo titolo, non si scandalizzerebbe nessuno.
[b]5 LeBron James: Cleveland Cavaliers 11-14 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
29.5 7.2 7.7 1.8 1.3 .485 .716
Il prescelto alla posizione numero 5 potrebbe far urlare al sacrilegio. Ma come, non è il primo? A quasi 30 punti a partita accompagnati da cifre a rimbalzo e negli assist da capogiro, con anche il vizio della stoppata, perché in casa LeBron non ci si fa mancare niente. Spieghiamo: il record di squadra è quello che è, anche per linfortunio del 23, ma è anche vero che in questo inizio di stagione LBJ è stato tutto lattacco di Cleveland. Dovesse riconfermare queste cifre a fine anno, con un record un po più decente, quasi certamente il premio di MVP andrebbe a lui, e limpressione è che potrebbe non essere lunico.
[b]6 Dirk Nowitzki: Dallas Mavericks 18-9 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
21.6 8.4 4.0 0.6 0.9 .470 .847
Il Tedesco è tornato? Ma è veramente mai andato via? Per quel che riguarda chi vi scrive, Dirk è sempre rimasto al suo posto, si è solo dovuto adattare al nuovo modo di giocare. Un gioco fatto di meno tiro da 3 e più avvicinamento al canestro, in posizioni del campo dove le difese devono lavorare di più, in zone del campo che dovrà occupare con più assiduità quando farà caldo. Da qui le cifre non di Dirkiana memoria, con anche le percentuali in picchiata, specialmente quella del tiro dalla distanza, strettamente legata al discorso di cui sopra. In ascesa il numero degli assist: intendiamoci, che non si venga a raccontare che lo scorso anno Nowitzki non passava la palla in questo modo, visto che il numero degli assist era di poco inferiore a quello di questanno (3.4 contro i 4 attuali), a cambiare sono stati i tempi e, potrà essere pedante ripetersi, le zone del campo da dove partono questi palloni. E lMVP uscente, e quando le cifre ricominceranno a crescere, il suo nome sarà tra i primi nelle candidature anche in questa stagione.
[b]7 Caron Butler: Washington Wizard 13-10 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
22.4 7 4.2 2.2 0.3 .499 .882
Caron a questa posizione attirerà sul mio capo un sacco di nubi. Butler prima di PP, prima di Chris PaulSi, lex Miami e Lakers è nella stagione della consacrazione. Con lassenza forzata di Arenas, Caron è salito di livello, diventando il vero uomo franchigia degli Wizard, che ha mantenuto (aiutato da un Jamison ai massimi in carriera) ad un record superiore al 50%. I numeri sono da elite della Lega, specialmente a rimbalzo, nelle rubate e nella percentuale di tiro. Cè curiosità per vedere cosa accadrà quando Agent 0 riprenderà in mano le redini della squadra: da lì passerà il destino dei maghi della capitale.
[b]8 Paul Pierce: Boston Celtics 20-3 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
20.5 5.3 5.0 1.6 0.3 .447 .809
Potrà sembrare ingeneroso (e forse lo è), nellanno dei celtici vedere PP così in basso, lui, lanima di Boston quando non cerano i Big 3 ma solo un big, lui appunto. Ovviamente una scelta di questo tipo merita una spiegazione, ed eccola: Paul Pierce era questo anche prima dellavvento di KG e Ray Allen. Non che sia un male, ma è indiscutibile che il vero salto di qualità sia stata lacquisizione di Garnett, che con la sua ferocia agonistica sta caricando la squadra a mille. La verità come al solito, rimane irresistibile in attacco, dove può colpire da fuori (33% in stagione) o andare in avvicinamento, oppure giocare su quella linea di fondo dove probabilmente non ha eguali in NBA. Un piccolo appunto: quel 44% al tiro non è proprio scintillante, specialmente se giochi in squadra con KG e Allen. Va migliorato, che vuol dire forzare il meno possibile, per il bene suo e della squadra.
[b]9 Chris Paul: New Orleans Hornets 15-10 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
21.0 3.9 9.8 2.8 0.0 .480 .916
Chris Paul si e Deron Williams no. Il dualismo, destinato a durare per tanti anni, si ripropone anche in questo caso. Paul, che sta letteralmente trascinando NO ad un gran bel record ad ovest, sta disputando una stagione sensazionale. Lattacco degli Hornets comincia e finisce con lui: è il miglior nei punti segnati, negli assist distribuiti, nelle palle rubate, ed è il terzo rimbalzista di squadra, dietro solo ai due lunghi, oltre ad essere il secondo come percentuale dal campo, dietro a Tyson Chandler, che ad occhio e croce due schiacciatine le fa. Il funambolico play proveniente da Wake Forrest produce questi numeri in un sistema dove praticamente si cammina, e dove tutte le difese si focalizzano contro di lui. Riuscirà a portare la sua squadra ai play-off? Salire di livello ora non sarà molto facile, dovesse riuscirci un pensierino al titolo di MVP potrebbe farlo anche CP3.
[b]10 Brandon Roy: Portland Trail Blazer 14-12 W/L[/b]
PPG RPG APG SPG BPG FG% FT%
19.2 4.6 5.6 1.0 0.2 .458 .758
E qui mi potrei stracciarmi la camicia, esporre il petto e dire: avanti sparate. Non è una scelta facile, ma in fin dei conti questa classifica, come detto allinizio, lascia il tempo che trova, è fatta al 20 di dicembre e si parla di MVP, ovvero colui che influisce di più sul rendimento della squadra. Ebbene, Roy, assieme alla banda di giovani promesse che corrisponde al nome di Portland Trail Blazer, sta trascinando la sua squadra ad un record positivo ad ovest, una cosa impensabile ad inizio stagione, soprattutto dopo la dipartita di Oden, prima scelta tanto sbandierata ma subito appiedata da un grave problema al ginocchio. Tornando a Roy, il giocatore ha qualità fisiche, tecniche e soprattutto caratteriali indiscutibili, inoltre con la palla in mano fa sempre accadere qualcosa di positivo, sia per lui che per la squadra. Con ogni probabilità il momento magico di Portland durerà il tempo di una nevicata al mare (visto che siamo in periodo di festività invernali), ma ADESSO, Roy è di diritto tra quei giocatori che influenzano in positivo il rendimento della propria squadra
Ecco qui i miei primi dieci candidati. Ho lasciato fuori fior di giocatori, come il duo Allen Iverson e Carmelo Anthony, oppure gente da 20 e 10 come Boozer, Yao e Jamison, e ancora Tim Duncan, il Barone e il suo cortigiano Jackson e il nuovo astro nascente Deron Williams, oltre ad un Wade che sembra decisamente sulla strada del ritorno. Tutti giocatori che stanno facendo bene/benissimo nelle loro squadre, e tutti giocatori che sicuramente rientreranno in questa classifica più avanti, quando magari incomincerà a far caldo. Per il momento questi sono e questi vi tenete
[b]Stefano Manuto[/b]