Il 2008 inizia con il piede sbagliato per la Siviglia Wear Teramo. Non lasci ingannare il risultato e i 31 punti di Clay Tucker. Sono troppi gli errori biancorossi davanti a una fin troppo modesta Fortitudo che, complice anche un pò di fortuna, porta a casa un risultato importantissimo con il minimo sforzo. La sciagurata difesa di Poeta su Jenkins lo fa rescuscitare dalle ceneri delle ultime tre partite in cui aveva un misero 5-23 dal campo, mentre il georgiano Tskitishvili è sempre più indisponente, vista la grinta (assolutamente nulla) che mette in campo. La partita si trascina via con un alterenanza di vantaggi dall’una e dall’altra parte e nel terzo quarto sembra trovare nella Fortitudo (max vantaggio +11) la padrona della partita. Ci pensano però Tucker e Migliori a rimettere in piedi le cose ma i 5 falli di Carra e di Poeta non consentono al Teramo di gestire in maniera oculata l’ultimo possesso che avrebbe potuto dare la vittoria alla squadra del Presidente Antonetti. Si chiude con il tiro dell’Ave Maria di Migliori che arriva a malapena al ferro con 1” ancora da giocare.
Tucker mostra le sue infinite potenzialità: 31p. 6a. ma anche 21 tiri di cui l’ultimo, spiace dirlo, decisamente sciagurato. Solito grande infinito lottatore Brandon Brown che viene utilizzato con il contagocce da Bianchi per le sue precarie condizioni fisiche, mentre Yango dimostra che con più spazio può meritarsi il posto di centro titolare in questa squadra. Onesta la prova di Carra, determinante in difesa e nel chiudere il riaggancio alla Fortitudo che stava scappando e bene anche Powell anche se un pò più di cattiveria agonistica ci sarebbe voluta. Assolutamente da bocciare Poeta che non sa più che pesci prendere e non riesce a far girare la squadra come dovrebbe. Sicuramente, per la salvezza, Teramo ha bisogno del miglior Poeta il ragazzo umile e pronto a imparare tutto del finale della scorsa stagione. Spiace dirlo, ma l’involuzione del play sta durando da troppo tempo e ci sarebbe bisogno di dargli una forte scossa. Stesso discorso per il gerorgiano: molle, svogliato, poco propenso al gioco di squadra e soprattutto troppo alla ricerca della giocata ad effetto: si dovbrebbe ricordare che sta giocando in Italia e non in NBA. Anche lui è da ritrovare al più presto, altrimenti la corsa verso la slavezza diventa lunga ed affannosa. Dal lato Fortitudo buona la prova di Mancinelli (15p.), bene anche Cittadini che sente aria di casa visto che al Palascapriano ci è passato, resurrezione di Horace Jenkins (25p.) ma con la pessima difesa di Poeta ci sarebbe riuscito chiunque, positivui Thomas ed Iturbe.
Adesso per Teramo arriva un ciclo di tre partite terribili: Roma, e Napoli in trasferta e Milano in casa. Già è difficile normalmente giocare contro queste squadre, figuriamoci con un Teramo non al 100% soprattutto nella testa. Le percentuali parlamo chiaro: 48% da due, 40% da tre e 73,3% ai liberi. Non è così che Teramo può sperare di salvarsi. L’importante è tornare con i piedi per terra e lavorare molto duramente per riuscire a trovare quella grinta, quella voglia e quella tigna che hanno caratterizzato il finale di stagione dell’anno passato. Inutile accampare scuse: la Fortitudo vista ieri è ben misera cosa rispetto a quella degli anni passati, nè più nè meno che una diretta concorrente alla salvezza da lasciare due punti dietro visto che sono stati persi entrambi gli scontri diretti. Non solo, ma ad onor di cronaca va detto dei numerosi canestri dalla lunga della F entrati per Grazia Divina….Se non credete, rivedete la partita!
[b]Play of the Game[/b] Torres prende la linea di fondo, i biancorossi raddoppiano, magia dell’americano che infila nell’impossibile una palla per Thomas che vola a schiacciare.