LNBA è strana.
La regular season lo è ancora di più.
Gennaio poi diventa a tratti delirante.
Qualche esempio?
Boston, attesa ad una stagione passata a sfracellare record, è 1-3 nelle ultime quattro. Ovviamente 2 delle 3 sconfitte sono avvenute in casa.
Washington, ovviamente priva della sua stella da quasi due mesi, non solo non è lultima della conference, ma è saldamente in 4^ posizione, e ha appena sculacciato in back to back i Celtics.
Atlanta, che in america è un po come i carbinieri, ovvero viene citata soprattutto nelle barzellette, è al 7^ posto (dopo essere stata a lungo al 5^), mentre Chicago (pronosticata con maggioranza bulgara come una delle principali contender ad est) staziona nei bassi fondi, e Miami (campione NBA 2006) ha il peggior record ad est.
Poi abbiamo gli scontenti, che ovviamente non possono che far male, o no?
Jason Kidd, che ormai quando va dal salumiere ordina due etti di cotto, tre di bologna e una nuova squadra, grazie, questa stagione ha già registrato 10 triple doppie, di cui le ultime 3 consecutive. Certo, per il solo fatto di essersi allacciato le scarpe, i refertisti gli assegnano 7-8 rimbalzi, con gli assist si inizia a contare da 12, il problema spesso insormontabile ovviamente sono i punti: che fatica arrivare a quei 10 (a volte si lancia anche sugli 11) agognati punti…
Marion, Stoudamire e Nash, i tre marmittoni di Phoenix, due dati per partenti e uno come buono per il reparto geriatrico, nonostante non comunichino se non per interposta persona, hanno messo i Suns a parimerito in testa alla Western Conference. Chissà se andavano daccordo…
Se vi state chiedendo chi divide con loro lolimpo dellovest, su, non fate gli sciocchini, è ovvio che sono i Lakers!
In fondo la loro stella, nonchè primo, secondo e terzo violino ha iniziato la stagione col mal di gola, dopo aver passato lestate a gridare di voler essere ceduto, i movimenti di mercato del buon Kupchack sono stati la cessione (involontaria, glielhanno portato via) di Parker, e la firma (involontaria, è venuto lui) di Fisher.
Naturale quindi che i lacustri occupino questa posizione.
Giusto per chiudere il capitolo scontenti, una chicca dellultima notte.
Cassel, che se non si rapasse probabilmente avrebbe i capelli bianchi, in aperta polemica contro la società, nella notte non si è fatto mancare una prestazione da 32 punti, con cui a portato i suoi derelitti Clips a vincere proprio sui Suns.
Ci sono squadre dai record inintelligibili: Dallas, bene, poi male, poi malissimo, poi benissimo, poi così così, con Terry che è stato provato ormai in ogni ruolo tranne quello di aiuto capo parcheggiatore, ma Johnson ha promesso che rimedierà al più presto. Il tedesco intanto si è reso conto che questa cosa del lasciare che la partita venga a lui, giocare più in post, trasformarsi in passatore, non è poi così cool: si è rimesso a far legna e a tirare tutto quello che riesce ad afferrare, e magicamente a Dallas è tornato il sole…
Di Portland, your lottery bound Blazers che sono la squadra più calda della lega (16-2 nelle ultime 18 partite) ho detto la volta scorsa, di Houston e (soprattutto) Utah, al momento fuori dai playoffs, non vi parlo perchè non ho niente di intelligente da dire per cercare di spiegare la cosa.
A SanAntonio aspettano come ogni gennaio larrivo del rodeo, con Popovich che fa la manfrina del squadra vecchia, non si impegnano, la peggiore che abbia mai allenato, ma ormai nemmeno i corrispondenti dei giornali locali, con le mutande dipinte di nero argento, hanno più il coraggio di dargli retta.
[b]Facciamo i seri[/b]
Ok, giusto per dare una parvenza di approfondimento tecnico a queste quattro chiacchere fra amici, andiamo a vedere un po più nel dettaglio la situazione di due squadre sorpresa di questa prima parte di stagione.
Partiamo dai già citati Wizards.
Li tratto a pece e piume dallinfortunio del loro Agente poco segreto, ma a quanto pare limpiumatura spetta a me.
Privi del loro go to guy, miglior realizzatore e assist man, nonchè uomo franchigia, i Wizards stanno giocando in maniera superba.
Doverosa premessa: non parliamo di una contender al titolo; la difesa, che con frequenza sospetta si rifugia in zone più o meno dichiarate, è sempre una delle peggiori della lega, la continuità non è necessariamente la loro miglior qualità, e la panchina, di decoroso livello tecnico e atletico, manca clamorosamente di esperienza.
Il merito di un risulatato comunque sorprendente è da distribuire fra tutti i giocatori, ciascuno dei quali ha innalzato il suo livello di gioco, e ovviamente con coach Jordan, burattinaio di un attacco daltri tempi, abbastanza unico nel panorama NBA di oggi, basato su fondamentali tecnici curiosi (poco movimento, molti passaggi consegnati) ma indubbiamente efficaci. Lassenza di Arenas, che tutti amiamo, ma che tende ad accentrare un attimo il gioco e tenere la palla in mano rompendo gli schemi, la sua assenza dicevamo permette di notare ed apprezzare maggiormente il lavoro del coach, che ha creato un sistema di gioco corale, e soprattutto infuso nei suoi una notevole sicurezza nel sistema stesso, così che i Wizards riescono ad eseguire senza fretta o pressione anche quando lorologio dei 24 secondi si avvicina a 0.
Jamison si riconferma giocatore di livello, discreto rimbalzista e ottimo realizzatore.
Sono però altri 3 i giocatori ad aver fatto il salto di qualità più significativo.
Il primo è Haywood, centrone da North Carolina, che ha dato negli anni un nuovo significato alla parola underachieve. Questanno invece le sue statistiche sono migliorate, ma soprattutto è migliorata la sua attitudine, ovvero la voglia di essere protagonista. Cercato ripetutamente dai suoi in post basso, finalmente Brendan ha smesso di fingere di trovarsi lì per caso, e ha cominciato a sfoderare una serie di movimenti convincenti che fin ora parevano il mostro di Lockness: tutti ne parlavano, ma nessuno li aveva mai visti.
Altro miracolato è un mio vecchio pallino, ovvero Deshawn Stevenson. Da almeno due stagioni difensore di primo livello, questanno ha aumentato la sua aggressività nel cercare il canestro, aprendosi la strada verso il ferro anche con la maggior pericolosità nel tiro da fuori.
Infine, probabilmente il maggior salto di qualità lha fatto Caron Butler.
Lanno scorso ha giocato bene, facendo cessare ogni rimpianto per Hughes, e guadagnandosi anche un biglietto per lAll Star Game.
Oddio, non è che fosse stato proprio un Butler o morte, i votanti da casa non se lo sono filato, e anche gli allenatori lanno convocato solo dopo la rinuncia per infortunio di altri 3-4 giocatori.
Questanno comunque lASG ci sta tutto, perchè Butler si sta candidando come miglior ala piccola ad est fra quelli che non sono caduti nel pentolone della pozione magica da piccoli (e se state pensando al Re del lago triste, vuol dire che siete stati attenti…).
Decisamente più realizzatore che tiratore, ha aumentato le sue cifre sia come punti totali che come percentuale dal campo. Quello che però le statistiche non evidenziano è come sia diventato il leader dei suoi, con parole (e grida) per tutti, oltre al desiderio di ricevere la palla quando scotta, facendone spesso buon uso (se vi viene in mente lultima partita con i Celtics, bravi ancora, se continuate così presto potrebbero candidarvi a succedere Isaiah nella grande mela bacata…).
Dicevo che avrei parlato di 2 squadre. Se con i Wizards i motivi di questo successo erano non prevedibili, ma almeno con il senno di poi comprensibili, laltro caso richiede un intervento della squadra di X files al gran completo.
Nemmeno quellallegrone di Fox Mulder infatti riuscirebbe a dirci perchè i Kings sono dove sono.
Anche qui non parliamo certo di un esecuzione (offensiva o difensiva che sia) particolarmente eccitante, e nemmeno di un record da far girare la testa (15-21).
Però bisognerebbe anche rapportarlo al contesto.
La prima considerazione è che la scritta lavori in corso dovrebbe sostuire kings sulle maglie dei nostri: le due stelle e mezzo, Bibby, Artest e Abdur Rahim sono sul mercato da circa un anno e mezzo, per comune desiderio loro e della società. Lunica richiesta di Bibby e Artest è di andarsene verso destinazioni diverse, perchè ci eravamo tanto amati, ma maledetto il giorno che ti ho incontrato.
Se da maligni pensate che una stella scontenta potrebbe giocare male, o comunque non dare il massimo (ogni riferimento ai cuginetti è puramente voluto), siete fuori strada. Artest ha fatto alcune apparizioni da guest star (spesso anche di livello), gli altri due sono ancora fermi ai box, e quindi non hanno influito sul rendimento della squadra.
Ma in fondo meglio, visto che la squadra vuole (anche se ancora non lo dichiara pubblicamente) ricostruire, puntando sui giovani.
E allora via con i giovani, prendiamo il più promettente, Kevin Martin, lo ricopriamo (probabilmente oltre il lecito, secondo me) di soldi per moltissimi anni, e andiamo.
Ehm, non esattamente.
Fuori anche lui.
Il play titolare, arrivato a stagione iniziata, è tale Udrih Beno, ovvero quello che faceva così tanti danni nei finali di partita, che il Pop non lavrebbe voluto nemmeno in panchina, perchè come minimo portava sfiga.
Cacciato a Minnie in cambio di un pacchetto di Fonzies, anche i lupacchiotti (ottimamente coperti in regia, del resto) lo cacciano con sdegno.
Ecco, sul perchè ora giochi spesso meglio di Tony Parker… posso giocare il Jolly?
Poi cè il centro titolare, quel Brad Miller perennemente fuori forma, e sicuramente poco motivato dal giocare in una squadra in ricostruzione, visto il suo status di quasi stella e le molte primavere.
E invece cosa ti fa il tuo centrone di campagna? Si presenta nella miglior forma fisica da quando aveva 16 anni, e gioca una delle sue migliori stagioni di sempre. Il jolly lho giocato prima, ma abbiate pazienza…
Certo, cè Salmons, che una sera sembra Jordan e quella dopo suo figlio Jeffrey (va beh, questa era cattiva, spero che ora Micheal non se la prenda con mio figlio…), e Garcia, promettente ma non esploso, guardia ma forse anche play, e poi Mikki perchè diavolo mi date tutti questi soldi Moore.
Per non farsi mancare proprio niente, nella peggior imitazione di sempre di una squadra che cerca di vincere la lotteria il prossimo anno, oltre a roster mal assortito, stelle in sciopero, voci di scambi, giocatori inesperti, veterani dalle dubbie motivazioni, un mare di infortuni, i simpatici fratelli Maloof decidono che la persona giusta per dirigere con saggezza la squadra è Reggie Theus, nessuna esperienza degna di nota come allenatore, giocatore di gran talento ma nessun impegno, e QI cestistico rivedibile, conosciuto nellambiente come uno degli atleti con lapproccio meno serio agli allenemanti e con la fastiosa incapacità di conformarsi a qualsiasi tipo di regola.
E un po come prendere una Ferrari, montargli il motore di una vecchia 500, le sospensioni di un TIR, delle gomme da gara, ma bucate, e darla in mano ad un ubriaco. Ti aspetteresti almeno di poter lottare ad armi pari con lHigh School Musical del Minnesota, e invece questi ti vincono 15 partite.
Ora, una vittoria, al limite anche contro una squadra di prima fascia, in regular season non la si nega a nessuno: infortuni, back to back, scarsa preparazione, cali di concentrazione, brutte serate al tiro. Può succedere, ma se succede così spesso cè qualcosa di strano.
Inutile, ma strano.
[b]Notizie dalla Florida[/b]
Lo sapete che se ho qualche notizia sugli Heat non resisto, quindi ecco gli ultimi aggiornamenti.
Per Miami parte adesso una striscia di 7 partite in casa.
E opinione comune che a seconda del risultato di questa serie gli Heat decideranno cosa fare di questa stagione.
La cosa più saggia da fare sarebbe diagnosticare a Wade un gomito che fa contatto col piede e metterlo in lista infortunati, tirare fine stagione facendo giocare ogni sera 48 a testa a Wright e Cook, sperando che almeno uno dei due dimostri di essere un giocatore, e per il resto perdere il più possibile, mirando ad una scelta alta al prossimo draft, da affiacare a Wade, Shaq (se non si ritira) e un possibile free agent che arriverebbe al posto dei contratti in scadenza di Williams e Davis.
Lunico vero problema (oddio, ci sarebbe anche il rispetto verso i tifosi PAGANTI e il gioco in generale, ma tantè…) sarebbe convincere una star in ascesa come Wade a rinunciare a 1 anno di gioco, di possibili record almeno individuali, di esperienza, di visibilità, di fama e di crescita del suo valore per gli sponsor. Inoltre, essendo lui (secondo quanto si dice) personcina a modo, potrebbe non gradirlo semplicemente perchè è… sbagliato.
Limpressione, dicevamo, è che gli Heat proveranno a fare del loro meglio nelle prossime 7 partite (complice anche il ritorno di Shaq dopo 8 gare saltate e 1 settimana di trattamenti a LA): se ne vinceranno almeno 4 (ma meglio 5), proveranno una disperata rincorsa all8^ posto nei playoffs (magari tentando anche un ultimo disperato scambio prima della dead line); impresa difficile, ma non impossibile a est, anche se palesemente inutile: al primo turno ci si trova davanti i Celtics, e si può scegliere tra uscire con onore o senza.
E si rinuncia alla lotteria.
Se invece il record di questa striscia fosse negativo, dovranno mettersi al lavoro i PR, per cercare di spiegare a Wade, Shaq, Stern e tutti i tifosi che questa stagione termina a gennaio, il resto sono solo prove tecniche per il prossimo campionato.
Già che siamo in tema Heat, avete sentito del ricorso accolto da papà Stern per la gara (infausta, visto che ha segnato laddio al basket dello zio Zo) con Atlanta?
A 59,1 secondi dalla fine, con Atlanta a più 3 gli arbitri assegnano un fallo ad Haslem (il suo 5^), ma il tavolo lo attribuisce erroneamente a Shaq, che è costretto a uscire per falli.
Controllati filmati e referti, lOlympic Tower si è vista costretta ad accogliere il doveroso ricorso degli Heat (pensate se a fine stagione gli Heat dovessero perdere posizioni in lotteria proprio per aver vinto questa partita…), e decretare la ripetizione di quegli ultimi 59,1 secondi, che si giocheranno appena prima del regolare inizio della prossima gara con gli Hawks.
La cosa non succedeva dall82 (Stern non era ancora stato incoronato), e i funzionari della lega si trovano in imbarazzo nellammettere che il pur dettagliatissimo regolamento ha alcuni angoli oscuri a questo proposito.
I giocatori che erano in lista inattivi non potranno giocare la partita. Bene.
Sui giocatori eventualmente scambiati prima del rematch le norme sono più nebulose: i nuovi acquisti possono giocare? Probabilmente no.
E se Riley (non sarebbe la prima volta) desse via mezza squadra e non avesse più a roster giocatori sufficienti per giocare? Potrebbe richiamare per 59 secondi suoi ex giocatori ora in altre squadre? E se sì (ipotesi piuttosto buffa), questi sarebbero obbligati a giocare?
E se la squadra con cui effettuare lo scambio fosse Atlanta? Cambio di canotta nellintervallo, come al campetto? E se (anche qui, ipotesi tuttaltro che campata per aria) nel giorno del rematch Shaq fosse infortunato? Si rigioca quel minuto perchè lui non ha potuto giocarlo, e poi lui non cè?!
E dulcis in fundo, siamo sicuri di voler far giocare a Shaq (il WFTSE, worst free throw shooter ever) lultimo minuto di una partita tirata?
Per la cronaca, lultima volta che fu accolto un ricorso, in panchina cera sempre Riley, che si è visto annullare una vittoria ottenuta dai suoi Lakers contro SanAntonio (che guardacaso quando cè un casino o aspetti legati alla fortuna non mancano mai…).
I minuti rigiocati hanno decretato la sconfitta per LA, bastonata poi anche nella partita intera.
I protagonisti ricordano come quella sera abbiano perso con gli Spurs due volte.
Poco male: in quegli anni i Lakers avrebbero avuto di che consolarsi…
NBA, grazie di esistere.
Sei strana, a volte sorprendente, perfino incomprensibile.
Ma grazie di esistere.
Vae Victis