Assieme alla Acb spagnola, la superlega russa annovera molte squadre di livello europeo, ma se nella penisola iberica il livello è più amalgamato, nella patria della vodka ci sono sei squadre di vertice in grado di lottare per il titolo e “le altre” che fanno da corollario.
Nell’ultima giornata sono andati in scena due incontri di grandissimo spessore: CSKA-Khimky e Dynamo Mosca-Unics Kazan.
Partiamo dal derby di Mosca con i campioni in carica che ospitano i più seri contender al titolo, guidati da Kelly McCarthy e Daniel Ewing. Il Cska ha in borghese giocatori del calibro di Zisis, Smodis e Savrasenko, ma sfodera anche qualche giovane di sicuro interesse come Kurbanov e Kashirov che risulterà, a suo modo, decisivo. I padroni di casa partono con le marce basse, attacchi al piccolo trotto e poche soluzioni estemporanee di un Goree molto coinvolto soprattutto in post. Quando entra l’ex di turno [b]Ponkrashov[/b] la partita cambia, Ewing con due recuperi, un canestro e un assist dà il là ad un parziale chiuso dallo stesso Ponkrashov che regala il +9 agli ospiti. Dall’altra parte è il solo Holden a suonare la carica e nel controparziale di 9-0 sono sue le due bombe che ricuciono lo strappo. Sul +1 Cska coach Kemzura si fa assestare un tecnico che propizia un altro 8-0 di parziale per gli avversari che chiudono il tempo con una splendida azione a 3 Langdon-Kurbanov-Andersen per il +8 di metà partita.
Ewing è piuttosto tranquillo, forse troppo, visto che sbaglia tre entry pass al lungo in post in breve tempo, ma sa riscattarsi ben presto con sei punti in poco tempo. Il terzo quarto è tutto di Ponkrashov con 7 dei suoi 17 finali, ma l’equilibrio regna e tutto è quantomai incerto. Goree converte da 3 punti una rimessa con soli 2″ sul cronometro, poi gli arbitri fischiano una curiosa infrazione di 24″ a Burke che aveva raccolto il rimbalzo sul suo tiro (ampiamente nel tempo limite) e convertito con due punti, che diventano solamente una rimessa dal fondo. Siskauskas gioca tre quarti sottotono, ma quando entra in ritmo semina il panico nella difesa avversari, infatti realizza due triple importanti e propizia due canestri pesantissimi in tap-in di [b]Kashirov[/b]. Sul 63-54 sembra fatta, ma un controparziale firmato Ewing riporta ancora il Khimky in scia. Langdon fa stranamente 1-2 dalla lunetta e Ewing ha un agevole sottomano di destro per il pareggio a 7″ dal termine, ma il ferro lo beffa clamorosamente e la palla torna in mano a [b]Langdon[/b] che chiude la pratica dalla lunetta.
Grande prova di squadra del Khimky che ha tenuto le mani sulla partita per gran parte del primo tempo e non è mai affondato nemmeno quando l’attacco del CSKA girava a pieno regime, ma i padroni di casa nel finale di partita hanno girato qualche vite difensiva chiudendo tutti i rifornimenti ed affidandosi ai suoi clutch player per i possessi chiave.
Il finale è 68-64 con Langdon indubbiamente MVP del match con 16 punti, dall’altra parte ottimo Ponkrashov con 17. Sottotono McCarthy e Ewing, mentre vengono concessi solo 23″ al neo arrivato Tucker.
Non ci si annoia neanche sul campo della Dynamo dove l’Unics passa dopo una partita a due facce. Pesic non è noto come allenatore dalle varie soluzioni offensive, infatti vengono creati tantissimi isolamenti per Domercant, Vujanic ed Hansen senza una particolare circolazione di palla e questo permette ai lunghi avversari (Lavrinovic in particolare) di attendere le penetrazioni e spazzare i tabelloni. Nel primo quarto si viaggia sui binari dell’equilibrio, ma al rientro l’Unics fatica a ragionare con Kirksay che in assenza di McCullogh si improvvisa playmaker con risultati alterni contro le difese anche allungate dei moscoviti. Per fortuna dei verdi [b]Savanovic[/b] domina completamente lo scontro con Javtokas e segna 6 punti nel quarto costringendo anche l’ex Panathinaikos a tre falli. Keyru al riposo guida le marcature dei suoi con 9 punti, l’Unics è avanti di 10 lunghezze nonostante un Bykov perfetto dal campo con 10 punti.
Il terzo quarto è tutto di stampo ospite che domina completamente la scena. [b]McCullogh[/b], gravato di tre falli, rimane in campo e dà il via ad un parziale mortifero con 6 punti e 2 assists che dilatano il vantaggio sino a 18 lunghezze sul 69-51 ad inizio quarto periodo. Pesic prova la carta confusione e grazie a qualche recupero e al, comunque elevatissimo, talento a disposizione si rimette in partita piazzando un controparziale di 15-0 che non propizia il sorpasso solo a causa di un errore aperto da 3 punti di Domani. Come nel calcio “gol sbagliato=gol subito” e McCullogh piazza una tripla devastante che porta da +1 a +4 il vantaggio ospite. [b]Hansen[/b] non ci sta e con un canestro riporta sotto i suoi, ma è ancora l’ex Varese-Cantù e Milano ad imbeccare Lavrinovic per la schiacciata col fallo. Sembra finita, ma ancora Hansen con un gioco da tre punti riporta i suoi ad un possesso, ma i liberi di Tusek e una palla vagante che fa perdere tanti secondi allo stesso Hansen, chiudono il match in favore dell’Unics che si porta potenzialmente ad una partita dai rivali (visto che hanno una partita in più) con questo 83-79.
L’Unics gioca molto meglio di squadra e porta a casa il match anche grazie ad una gestione equilibrata, contrapposta alla schizofrenica vena di Hansen e Domercant in grado di grandi parziali nel bene e nel male. Si ha l’impressione che nei momenti chiave la squadra di McCullogh sia più cinica e spietata, anche se la Dynamo rimane la terza forza del campionato e una squadra assai pericolosa soprattutto in partita singola.
[b]Classifica:[/b]
1 CSKA (Moscow) 15-1
2 Khimky (Moscow region) 14-2
3 Triumph (Lyubertsy, Moscow region) 11-4
4 Dynamo (Moscow) 12-5
5 UNICS (Kazan) 10-6
6 Ural-Great (Perm) 8-8
7 Lokomotiv-Rostov (Rostov-na-Donu) 7-8
8 CSK VVS-Samara (Samarskaya oblast) 7-8
9 Universitet-Ugra (Surgut) 5-10
10 Spartak-Primorie (Primorskiy region) 4-11
11 Spartak (St.Petersburg) 3-13
12 Sibirtelekom-Lokomotiv (Novosibirsk) 3-13
13 Enisey (Krasnoyarsk) 2-12