Non basta un super Poz per battere Biella
Non si poteva di certo chiedere la luna questa sera alla Pierrel Capo dOrlando visti i recenti risultati ma soprattutto le condizioni fisiche di alcuni giocatori, ma ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che negli sport di squadra, al di là dei numeri e delle statistiche che a volte valgono ben poco, conta maggiormente il cuore, la voglia trasmessa in campo e lo spirito che unisce tutti i giocatori che indossano la stessa maglia. Nel terzo quarto di finale della Tim Cup Final Eight esce trionfante lAngelico Biella, che passa dopo un incontro probabilmente poco spettacolare, ma che avrà certamente emozionato i tifosi presenti al palazzetto e lasciato incollati davanti alla tv tutti gli spettatori per lagonismo espresso.
Entrambe le formazioni vengono da 3 sconfitte consecutive in campionato e nonostante abbiano disputato un girone dandata da incorniciare, adesso stanno riscontrando difficoltà sia per cali fisici sia perché le altre si sono rinforzate: non cè niente di meglio allora che provare ad uscire dal tunnel vincendo contro una diretta rivale per la corsa ai playoff.
Le situazioni però sono diverse: Biella è al completo e tenta di riconciliare larmonia smarrita nelle ultime giornate specie dal quartetto americano; Capo dOrlando è senza le sue due pedine fondamentali che insieme producono 40 punti. Il grosso problema però è che dovrà privarsi di esse fino al termine della stagione, avendo ceduto lasso Drake Diener alla Montepaschi Siena e avendo appena appreso la notizia che la talentuosa ala Tamar Slay dovrà rimanere ferma per 3 mesi a causa di un infortunio allalluce. Un nuovo innesto però è arrivato: Samuel Mejia, proveniente dalla D-League, che però ha lasciato un po perplesso il pubblico dopo la sua prova contro Milano(ma, cosa importantissima da sottolineare, latleta era arrivato solamente da due giorni). Bisogna affidarsi allora ancora una volta al trascinatore, alla guida e allanima di questa squadra. Stiamo parlando di Gianmarco Pozzecco, autentico leader, che assieme ai suoi compagni tenterà di approdare in semifinale per rendere ancora più soddisfacente la sua storia e quella della società in cui gioca adesso. E quando Gianmarco scende in campo con un pizzico in più di responsabilità sulle spalle, reagisce diversamente a qualsiasi altro giocatore, caricandosi maggiormente e giocando con tranquillità per cercare di togliersi di dosso la pressione. Bene, il Poz capisce che gran parte del peso sulla bilancia dipende dalla sua prestazione personale in funzione della squadra, e oltre a smistare assist a volontà come fa di solito, prende più tiri(23 alla fine).
Il risultato è che la Pierrel non crolla come invece ha fatto nelle ultime apparizioni, anzi sembra proprio non volerne sapere di mollare. Biella, più diligente e sistemata, guida per 38 il match rimanendo sempre sopra e sfuggendo alle rimonte paladine. Con un Bell in serata no al tiro(2/11), ci pensa Brandon Hunter con il suo lavoro sottocanestro a dominare i tabellone e a catturare ben 16 rimbalzi(accompagnati da 15 punti), battendo letteralmente la coppia di lunghi siciliana formata da Wojcik-Howell. Proprio questi ultimi sono stati uno dei problemi principali delle ultime sconfitte, risultando poco incisivi in attacco e spesso troppo leggeri in difesa, e contro un giocatore così possente e lottatore come Hunter ci vuole ben altro. Ma il centro biellese si spegne poi negli ultimi due quarti, lasciando spazio a Pinkney per qualche canestro e a Spinelli per qualche sua giocata pazza che però si rivela sempre decisiva.
La vera sorpresa della partita è Mejia, il nuovo arrivato, che zittisce tutti quelli che lo avevano criticato dopo Domenica e risponde con una sonora prestazione da 21 punti e 10/17 da due punti: tra le principali caratteristiche di Sammy emerge la capacità di giocare uno contro uno anche quando saltano gli schemi, mentre a volte preferisce usare il palleggio anche se viene ben messo in ritmo dai compagni per un buon tiro piedi per terra. Qualità che sono servite questoggi alla Pierrel, ma che risulteranno essenziali per il proseguo della stagione viste le due pesanti assenze e quindi il buco lasciato nello spot di guardia/ala.
Tornando alla partita, sorprende come lOrlandina riesca a non mollare mai la presa nonostante alla fine tiri col 4/22 da tre e solo 5 dei suoi giocatori siano andati a referto(con Bruttini 2 punti e Gugliotta 4).
Dopo circa 5 di stabile equilibrio col punteggio fisso sul 66-68, al minuto 38 Capo dOrlando mette naso avanti con una tripla più fallo di Wallace, che fino a quel momento aveva tirato con percentuali basse. Una vera boccata daria, come una liberazione, anche se il libero supplementare non và dentro. Biella fallisce lazione dopo, e sul +1 lo stesso Wallace, in unazione di contropiede innescata dal Poz, prende un tiro dalla distanza tutto sommato buono ma a mente lucida certamente rivedibile, che sbatte sul ferro e provoca anche il quinto fallo personale per la troppa foga nellandare a rimbalzo. E una tegola grossissima per i giallorossi(per loccasione infatti il presidente Sindoni ha modificato i colori di base biancoblu della maglia, volendo simboleggiare quindi quelli della Sicilia) che così perdono un altro titolare nellultimo minuto di gioco. Entra Bruttini, e nel frattempo Elder realizza entrambi i liberi riportando i suoi ad una lunghezza di vantaggio. Pozzecco organizza lazione offensiva simile a quella precedente che aveva portato alla tripla di Wallace, ma questa volta Bruttini sbaglia e Spinelli ne approfitta dallaltra parte(+3). Il Poz lazione dopo esagera e si fa stoppare, Biella và a +4 con l1/2 di Elder ai liberi, ma la stessa mosca atomica risponde con la tripla di nuovo del -1. E un finale cardiopalma, con Elder che fallisce un semigancio e con Howell(servito sempre da Pozzecco), che con 5 sul cronometro fallisce un appoggio a canestro vedendosi ostacolato dallottima posizione di Pinkney. Bell mette i due tiri liberi finali e Gugliotta fallisce lultimo tiro, ponendo fine quindi alle speranze di vittoria paladine. Vince Biella meritando, la Pierrel esce a testa altissima da una manifestazione nella quale, probabilmente, con lo stesso organico e gli stessi presupposti di un mese fa, avrebbe potuto tranquillamente arrivare in finale e dire la sua. Al termine della gara uno sfinito Pozzecco lascia il campo un po rammaricato ma consapevole dellottima prova sua e dei suoi compagni che hanno saputo reagire ad una situazione difficile: in particolare sono da sottolineare le lacrime a termine gara dellamericano Tamar Slay(che come detto prima ha finito la stagione per infortunio) che confermano ancora una volta quanto i giocatori di questa squadra, questanno, siano legati fra di loro prima fuori che dentro dal campo.
Biella incontrerà in semifinale lAir Avellino, uscita vittoriosa contro la Premiata Montegranaro, e la vincente fra la due approderà in finale per giocarsi la Coppa o contro la Virtus Bologna o contro la Scavolini Pesaro.
[B]Hanno detto:[/b]
Sacchetti: con così pochi giocatori abbiamo cercato di dare il massimo, in difesa non potevo chiedere a Pozzecco di pressare o di raddopiare sempre. Ho cercato di spiegare che anche se non si è dei mastini in aclune occasioni si possono dare 3/4 minuti di intensità superiori al proprio standard. Se Diener fosse stato arruolabile l’ avrei sicuramente portato, querelle sul contratto o meno, ma i medici mi hanno detto che non era possibile. Se dovesse andare via dovremmo comunque cercare un altro giocatre, perchè anche se rientra Falls saremmo corti. Ci serve però un passaaportato o uno con già un visto, se la Virtus tagliasse Anderson lo prenderei volentieri.
Bechi: partita dura, con i miei giocatori giovani era difficile da gestire. Partita che ci fa fare esperienza, ma che abbiamo giocato pensando troppo. A basket o si gioca o si pensa, le due cose insieme si sposano male. Pe molti miei giocatori è stata come una finale di campionato giovanile, molti mi hanno detto di non aver dormito stanotte, e anche chi non me l’ ha detto so che era molto teso. Sull’ attacco alla zona abbiamo fatto molta fatica, ma proprio per la tensione, i nostri allenamenti potrebbero passare per clinic di attacco alla zona, ma la pressione di essere la favorita e l’inesperienza dei miei giocatori hanno fatto sì che in campo non tutto sia andato come doveva. Bene comunque, non stante lo spavento siamo passati e queste partite servono più di un milione di allenamenti.
[b]Sergio Librizzi[/b]