[b]Copa del Rey[/b]
Come dalle nostre parti, nella coppa spagnola non sono mancate le sorprese, infatti già giovedì il Bilbao (pur con il seed più alto) faceva registrare lupset ai danni del più quotato Barcellona di Ivanovic, eliminando i catalani dalla competizione della Fernando Buesa Arena con un punto di scarto e una prova davvero interessante del collettivo, capitanato sempre dall’estro di Huertas.
Negli altri tre quarti di finale il pronostico è stato rispettato con Badalona che ha fatto fuori agevolmente Valencia, il Tau che ha battuto in volata lUnicaja di Scariolo e il Real che con qualche difficoltà ha avuto la meglio sull’ Akasvayu Gasol (si perché il fratellino di Pau è praticamente da solo la squadra di Girona). Le semifinali hanno messo in evidenza la grande forza della DKV di questa stagione, infatti dopo una partita giocata sempre punto a punto coi campioni del Real, ha avuto la meglio strappando meritatamente il biglietto per la finale grazie ad un errore aperto da 3 punti di Charlie Smith nel finale. Anche i padroni di casa del Tau hanno dovuto soffrire contro lincredibile Bilbao, ma si sono garantiti, loro pure, la finalissima grazie al solito Rakocevic e ad un Pete Mickael formato MVP.
Prima di entrare nei dettagli della finale è doveroso notare come il sito ACB abbia instaurato Acb tv con la quale è stato possibile seguire tutta la competizione live in streaming a soli sei euro. Il servizio offerto è decisamente innovativo e combina uno streaming della partita ad un montaggio degli highlights dopo qualche ora dal termine della stessa. Sicuramente anche la nostra legabasket potrebbe attingere da questa idea perché nonostante ci sia rossoalice, un montaggio con le azioni salienti delle partite sarebbero graditi a molti anche fuori dall’Italia.
La finale inizia con i padroni di casa molto contratti in attacco che riescono a segnare solo due punti in tre minuti, mentre dallaltra parte Jagla con sei porta avanti i suoi. I più attesi ovvero Rudy e Splitter sono in difficoltà contro le difese avversarie, ma ciò che non mancherà mai da parte di tutti è lintensità ed alcune lotte a rimbalzo rendono lidea della posta in palio.
Dopo l8-2 iniziale per Badalona la difesa del Tau diventa sempre più asfissiante con landare dei minuti, sugli esterni viene perseguitata la palla, difficilmente luomo viene battuto dal palleggio e quando la palla finisce in post Jagla, Sonseca e Moiso si scontrano contro lombrello formato da Mickael, Mouneke e Splitter. A quattro minuti dalla fine del primo tempo il miglior attacco dellAcb con 86 di media è fermo a quota 16 e con 9 punti da recuperare. La partita sembra indirizzata, ma un sacrosanto antisportivo fischiato a Mouneke ed un tecnico a Mickael permettono agli avversari di ricavare 10 punti da due possessi e quindi si va nello spoglioatio con soli due punti di vantaggio per i baschi.
[b]Fernandez[/b] inizia il secondo tempo con ben altro piglio, chiuderà il terzo periodo con 10 punti, ma lazione che fa sobbalzare dalla sedia ha la firma di Prigioni che dopo canestro subito inventa un contropiede senza che ce ne fossero i presupposti, passa no-look tagliando il campo per Rakocevic che converte con il fallo.
Anche [b]Splitter[/b] torna ad essere incisivo con nove punti nella frazione e finalmente i fuoriclasse fanno vedere che hanno gli attributi necessari per essere decisivi. Il quarto periodo è una girandola continua di emozioni con Fernandez che segna da ogni angolo e con due triple porta a +3 Badalona. Teletovic è chirurgico e risponde con tre triple nel quarto che servono a recuperare due tentativi di fuga degli avversari. Jagla fa +2, Rakocevic converte 2-3 dalla lunetta e pareggia. Fernandez vola in lay-up prima e converte una rubata di Mallet per il +4 poi, ma ancora [b]Teletovic[/b] dal lato sinistro riapre i giochi a meno di un minuto dalla fine con la tripla. Qui entra in scena Rubio che congela la palla facendo passare i secondi e poi attacca forte Prigioni inducendolo al fallo. 2-2 del glaciale diciassettenne e +3 ancora per Badalona. Sul capovolgimento di fronte [b]Rubio[/b] elimina completamente dallazione Rakocevic impedendogli la ricezione, la palla arriva nello stesso angolo sinistro di prima ancora per Teletovic che questa volta fuori equilibrio sbaglia la tripla del pareggio e quindi Mallet può chiudere ai liberi e regalare la vittoria alla sua squadra.
Senza ombra di dubbio lMVP della competizione è Rudy Fernandez, ma questa è soprattutto la vittoria di coach [b]Aito[/b] che con due fenomeni (Rudy e Rubio) e molti scarti delle altre squadre (vedi Sonseca, Barton e Popovic) vince una coppa tanto bella quanto meritata.
In questa quattro giorni di Vitoria si è capito perché lAcb, ad oggi, sia il campionato più spettacolare dEuropa. Tanto talento, tanta indecisione e tanti campioni che si ergono a protagonisti nei momenti chiave.
[b]Coppa di lega russa.[/b]
Se qualcuno avesse detto che in una partita in terra russa il CSKA avrebbe avuto mai una rotazione meno qualitativa degli avversari sarebbe stato preso per matto ed invece è proprio quello che è successo nella finale contro il Khimky.
Tanta indecisione anche nelle semifinali dove una partita tiratissima tra il Khimky e la Dinamo ha visto prevalere i gialli di Kemzura grazie a dei canestri fondamentali nel finale di Fridzon che hanno fissato il risultato sul 73-71 finale. Nellaltra semifinale i padroni di casa dellUnics Kazan hanno dovuto cedere il passo ai campioni di Russia del CSKA solo nel finale. Dopo una partita non certo dominata dagli attacchi (51-50 il finale) e con Lavrinovic e co. sopra di due lunghezze, è arrivata la tripla di Holden a chiudere i conti e regalare lennesima finale allarmata rossa.
La finale è la riedizione della grande partita di campionato di una settimana prima dove il CSKA aveva vinto in volata. Linizio vede ai box per la squadra di Messina i soliti Smodis e Savrasenko, ai quali si aggiungono anche Zisis e Goree. Parte bene Mosca con il solito Holden a dettare i ritmi in attacco e un [b]Andersen[/b] che domina totalmente le plance contro Burke che risulterà più dannoso che efficace per i suoi. Messina amplia molto la sua rotazione inserendo nel primo quarto Shved e Kashirov, ma come spesso accade deve subire la verve di [b]Ponkrashov[/b] che uscendo dalla panchina è un autentico fromboliere per i suoi, infatti dal +10 per Mosca si passa in breve tempo con un controparziale di 11-4 firmato da Lampe, al nuovo equilibrio e al 37-35 di fine primo tempo.
Un Papaloukas mai così opaco e un Van den Spiegel quasi dannoso condannano Andersen a fare gli straordinari, ma sembra non bastare perché in difesa salta il banco ed il Khimky fa letteralmente ciò che vuole con un [b]Daniel Ewing[/b] spaziale che realizza punti e assists creando un solco pesantissimo di 13 lunghezze. La squadra di Messina è scarica, Langdon è scentrato al tiro, il Khimky arriva sempre per primo su ogni pallone e hanno [b]Lampe[/b] che porta a scuola tutti i lunghi avversari finendo gli scarichi ed allontanandosi da canestro per soluzioni perimetrali. E un dominio dellMVP della competizione che affossa le ultime speranze dei moscoviti che perdono la loro prima finale di coppa da quattro anni a questa parte ed escono altamente ridimensionati da un incontro, che solo otto giorni prima aveva ancor più confermato la loro forza. Il Khimky è una squadra molto solida, ha almeno tre uomini fondamentali come Lampe, McCarthy e Ewing che sono le anime della squadra, con il vecchio Kelly a fare lo swingman come in pochi sanno fare al di qua delloceano. Ora che è arrivato anche Clay Tucker che può uscire dalla panchina con Ponkrashov potrebbero essere dolori, e rivedere questo scontro in una serie a 5 partite in primavera è tuttaltro che improbabile in una finale che sarebbe tutta da gustare.
L[b]85-67[/b] finale è un risultato che fa un po di paura perché il dominio di Ewing e compagni nel secondo tempo è rispecchiato fedelmente dal risultato.