[b]Phoenix Suns[/b]. In questi anni nominare il team dellArizona faceva subito pensare ad un gioco divertente, a schiacciate, a contropiedi spettacolari, ad assist al bacio ed a punteggi altissimi.
Difficilmente però chiamare in causa DAntoni e soci portava a pensare alla vittoria, almeno in termini di [b]titolo NBA[/b], perché nonostante stagioni regolari con record di altissimo livello ( 62, 54 e 61 W dal 2004 quando con la firma di Nash è stato varato lo small ball) la corsa dei Suns allanello si è sempre fermata un attimo prima di quanto credessero in Arizona.
Nonostante questo un cambio di rotta così improvviso come quello che si è determinato quando ad inizio febbraio il management Suns ha spedito Marion a Miami in cambio di [b]Shaquille ONeal[/b].
Molti dei fans sono rimasti scioccati. Come si inserirà [i]The Diesel[/i] in una squadra che corre come un come una [i]Formula1[/i]?
Aldilà dellimpagabile verve di Shaq, che ben traspare dalle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa fareste meglio a non stuzzicarmi (dice riferendosi ai giornalisti, n.d.S.C.). Perchè quando mi mettete di cattivo umore faccio certe cose, come vincere i campionati” e dal fatto che alla gara interna contro i Celtics si è presentato al US Airways Center alla guida di una motrice di un tir (!!!) lo scambio da un punto di vista tecnico ed economico lascia intendere che il [i]percorso di rallentamento[/i] iniziato questanno è arrivato alla conclusione.
Partiamo dal punto di vista tecnico: credo sia chiaro a chi segue i Suns con una certa assiduità che questanno, rispetto alle annate passate Nash e soci corressero un pelino meno. I motivi di questo nuoto atteggiamento offensivo sono molteplici:
– I ripetuti problemi di [b]Nash[/b] alla schiena (non di rado capita di vederlo a bordo campo a farsi manipolare dal massaggiatore dei Suns)
– L arrivo di [b]Grant Hill[/b] che ha dato ai Suns molta più intelligenza, letture, difesa e leadership. Lex Pistons e Magic è pero un giocatore da preservare fisicamente ed esasperare i ritmi non è esattamente lidea del millennio per uno con quella caviglia. Tantè che al momento la gestione di DAntoni è al limite della perfezione, con Hill che gioca (in termini di minuti) poco più di quello che giocava ad Orlando.
– La percezione, anche non cosciente, che era necessario trovare un sistema di gioco redditizio anche a metà campo per non trovarsi in situazioni di secche offensive (sembra strano ma è successo anche a loro) quando difronte a squadre come gli Spurs (una a caso..) che rientrano bene in difesa viene negato il contropiede.
Come ovviare? La Wester Conference è più che mai questanno un inferno ed è probabile che i Suns, fatti due conti si siano resi conto(mio dio, la cacofonia) che Nash non è eterno e che quindi abbiano fatto il classico ragionamento [i]Now or never[/i] facendo arrivare [i]Shaqzilla[/i] in Arizona. Cosa hanno perso i Suns? Beh qui il discorso diventa un attimo questione di gusti, secondo chi vi scrive poco, visto che ormai ][b]Marion[/b], dopo le esternazioni poco simpatiche di questi anni in cui non riusciva (o non arrivava) a capire come mai lui (che ricordiamolo, si ritiene una superstar) non godesse delle attenzioni e della stima di cui godevano Amare e Nash, in cui si lamentava dei pochi tiri messigli a disposizione (ai Suns!!!) ed infine chiedendo la trade, pare avesse fatto un po il deserto intorno a se in spogliatoio. A livello tecnico parliamo di un giocatore senza un ruolo ben definito, buonissimo difensore (quando vuole e solo su determinati tipi di giocatori) ma attaccante alterno, con una tecnica di base approssimativa e che, difetto massimo, tende a sparire quando la boccia diventa pesante. Un problema non da poco per uno che poi guadagna circa 17 milioni di dollari lanno e che a fine anno, nonostante unopzione a suo favore per prolungare il contratto per un anno ancora ha fatto sapere ai quattro venti di avere intenzione di mettersi sul mercato. Così arriviamo al secondo step di quella che è una delle trade più importanti di questo delizioso inverno NBA. I Suns hanno il decimo monte salari della lega, niente a che fare con la tripla cifra dei Mavs o con gli sprechi made in New York ma abbastanza da dover devolvere una ventina di milioni di dollari di [b]luxury tax[/b], abbastanza da mettere fretta ad una franchigia sempre di alto livello ma mai campione. Con queste premesse nasce, dal punto di vista salariale, il colpo Shaq.
Come detto Marion alla fine di questanno uscirà con ogni probabilità dal contratto, i Suns dal canto loro difficilmente avrebbero voluto allungargli un pluriennale a certe cifre, in tal senso prendere ONeal ed i suoi 20 milioni lanno in scadenza [b]2010[/b] permette ai Suns di programmare nel breve periodo. Infatti nel 2009 scadrà il contratto di Hill, nel 2010 quelli di Nash, Shaq e Bell e soprattutto Amare Stoudemire, con Barbosa e Diaw agli sgoccioli dei contratti siglati lo scorso anno. E evidente quindi che cedere Marion per Shaq, aldilà di tutte le considerazioni dal punto di vista tecnico sia anche un modo per dare una scadenza (oltre che a rinforzarlo) a questo gruppo.
Come si inserirà Shaq in questi Suns?
E la domanda più frequente. I dubbi sono i soliti e sono legati alla sempre peggior condizione fisica di ONeal, agli acciacchi che in questi anni lo hanno portato a perdere tante partite (i problemi agli alluci, ai muscoli addominali oltre ai ben noti problemi di fiato) alla voglia di un giocatore virtualmente arrivato come lui di rimettersi in gioco in un sistema che sembra avere tutto per metterne in evidenza i difetti ed oscurarne i pregi. Quello che però si dimentica è che Shaq è fondamentalmente un [b]competitor[/b], un giocatore che per sentirsi stimolato a dare qualcosa deve sentirsi parte di un progetto che punta a vincere.
Le prime indicazioni di Shaq in maglia Suns ( una persa ed una vinta contro Lakers e Celtics rispettivamente) sono incoraggianti. [b]DAntoni[/b] utilizza ONeal con un minutaggio medio (tra i 25 ed i 30 minuti a partita), potendo sfruttare una panchina finalmente un po più lunga e non volendo caricare eccessivamente il centrone, al momento i Suns, guidati comunque in modo sublime da Nash, riescono non solo a trovare tiri buoni per tutti ma anche a coinvolgere Shaq in quella sorta di [i]ruota[/i] (qualcuno ricorda la Grecia campione dEuropa?) messa in atto da DAntoni quando i Suns attaccano a metà campo. Quello che ha francamente sorpreso tutti (anche chi, come chi vi scrive, è convinto che laffare lo abbiano fatto i Suns) è latteggiamento di Shaq, che alle parole al momento sta facendo seguire anche i fatti, non solo pare leggermente dimagrito rispetto alle ultime, tragiche, apparizioni in maglia Heat, ma è concentratissimo a rimbalzo, voglioso in difesa (intendiamoci sul pick and roll la difesa è ancora degna del miglior Oliver Miller, ma come presenza sotto siamo decisamente sopra le aspettative) non condizionante in attacco dove si contenta degli scarichi di Nash o dei palloni che gli arrivano quando il gioco Suns è rotto e si cerca una soluzione sicura. Altra nota curiosa è il rendimento di [b]Stoudemire[/b], molti si aspettavano problemi di coesistenza tra Shaq, possibile certo, ma nelle prime due occasioni in cui i due sono stati in campo assieme lex ragazzo problematico ha sparato 37 e 28 punti rispettivamente. Non un brutto inizio, direi.
Chiudendo, cosa aspettarsi?
E ancora presto per dirlo, visto che le sentenze vere ce le daranno le sfide ai playoff contro Spurs, Mavs e Lakers (senza dimenticare Warriors, Hornets e Nuggets) di certo però la Western Conference non è stata mai così piena zeppa di temi, rivalità ed interessi come questanno. Cè solo da gustare ed aspettare