[b]Chicago Bulls[/b], di nuovo bufera? Viene naturale chiederselo a questo punto, visto lannus horribilis che stanno vivendo. Sia chiaro, alla fine della fiera sono ad una partita dallottavo posto ad Est, quindi dai playoff, ma quel che ci si aspettava questanno era unulteriore maturazione del gruppo che non solo non è arrivata ma anzi, ha lasciato molto a desiderare, aprendo le prime [b]crepe[/b] sulle convinzioni granitiche di dirigenza e tifosi. Crepe che da qui allestate sembrano destinate a diventare veri e propri [b]squarci[/b]. Andiamo per ordine. I Bulls, sin dallestate sembravano mancare solo di una [b]presenza in post basso[/b] per ambire a qualcosa di più di unonorevole presenza in post season, si sono così sprecate le voci di una dirigenza Bulls impegnata a trattare [b]Kevin Garnett[/b] prima (poi volato a Boston) e [b]Pau Gasol[/b] poi (finito ai Lakers), tralasciando le trattative, nessuno sa quanto serie, per [b]Bryant[/b]. Alla fine se per KG lha sputata Boston in una corsa a tuttoggi poco chiara sia per svolgimento che per conclusione, nella corsa a Gasol, vinta dai Lakers con lormai arcinota offerta-truffa sono emersi particolari poco incoraggianti riguardandi proprio i Bulls. In soldoni, [b]Michael Heisley[/b], owner dei Grizzlies, raccontava di come l’offerta Bulls fosse mano mano cambiata (in negativo) con il progressivo avvicinarsi della possibilità di chiudere. I Bulls infatti non sarebbero stati disposti a prendere Gasol e ad entrare in regime di luxury tax, quindi non solo il [b]G.M. Paxon[/b] si sarebbe rifiutato di cedere i giocatori che ritiene fondamentali ([b]Deng[/b], [b]Gordon[/b], [b]Noah[/b] e [b]Thabo Sefolosha[/b]) ma avrebbe anche voluto da Memphis contratti in scadenza a breve termine ([b]Cardinal[/b]) così ed a fronte di una richiesta di [b]Memphis[/b] in tal senso ( [b]Joakim Noah[/b] e [b]Thabo Sefolosha[/b] assieme a contratti in scadenza) avrebbe contro offerto [b]Andres Nocioni[/b] e [b]Tyrus Thomas[/b], offerta giudicata poco interessante dal management Grizzlies. Ovviamente Paxon non ha gradito che la storia sia stata spiattellata alla stampa da Heisley ma ormai il danno è fatto e porta inevitabilmente a considerazioni di stampo tecnico ed al contempo salariale.
[b]Ben Gordon[/b] e [b]Luol Deng[/b] hanno questestate rifiutato di prolungare con i Tori dellIllinois, rifiutando offerte da [b]50 milioni per cinque anni[/b] (Gordon) e [b]55 milioni[/b], sempre [b]per cinque anni[/b] (Deng). Ora, partendo dal presupposto che probabilmente, dopo questanno, i due accetterebbero tali somme, è il management Bulls a chiedersi se effettivamente valga la pena di impegnarsi così pesantemente con loro, che sono sicuramente due ottimi giocatori, ma che questanno, dopo la super stagione scorsa, hanno palesato limiti che sembrano piuttosto difficili da superare. [b]Gordon[/b] ha confermato che per quanto abbia cuore, talento e [i]marones[/i] giocare guardia titolare in NBA essendo sotto l1.90 e non chiamandoti Iverson è un po difficile, tantè che questanno i limiti difensivi stanno venendo fuori in modo prepotente, considerato che qualsiasi gig guard NBA può tirargli sulla testa in avvicinamento od in uscita dai blocchi e visto che comunque Gordon non ha il sacro fuoco difensivo di un Bobby Jackson. A questo si aggiunga anche il licenziamento di [b]Scott Skiles[/b] vero artefice della difesa dei Bulls dello scorso anno che copriva molti limiti dei suoi giocatori, in primis la scarsa stazza delle due guardie. Non solo i limiti difensivi fanno di Gordon un giocatore estremamente condizionante in difesa, ma questanno lex U-Conn ha mostrato limiti anche offensivi, avendo vissuto un periodo di rottura prolungata al tiro, testimoniato da un calo netto sia per ciò che concerne i punti che per quel che riguarda le percentuali dal campo. A rendere tutto ancora più complicato cè stata la cessione di Ben Wallace a Cleveland che ha portato in dote [b]Larry Hughes[/b], guardia titolare di un contrattino che chiama 13 milioni lanno in scadenza 2010 e la tendenza del nuovo coach [b]Jim Boylan[/b] di far partire Sefolosha in quintetto, che non ha un terzo del talento offensivo di Gordon ma ha atletismo e difesa che Gentle Ben non può fornire per limiti intrinseci più che per scarsa applicazione.
Passando a [b]Deng[/b] poi la situazione non è meno complessa. Langlo-nigeriano infatti lo scorso anno aveva stupito tutti, mostrando un [b]tiro dalla media letteralmente letale[/b] e puntuale anche con le mani in faccia, oltre ad essere migliorato in un po tutte le fasi del gioco, miglioramenti cruciali per lui che al college giocava sostanzialmente da [b]ala forte[/b] e su cui pendevano molti dubbi proprio in merito alla sua capacità di riciclarsi più lontano dal canestro, non essendo peraltro un palleggiatore sublime. Il problema è che anche lui questanno, complici le maggiori attenzioni delle difese, è in flessione sia in termini numerici che come impatto sulla partita. Intendiamoci resta probabilmente il miglior esterno dei Bulls, ma la continuità nel tiro dalla media e le responsabilità, anche pesanti, che si prendeva lo scorso anno, quest’anno non si sono viste, anzi. A ciò va aggiunto che le difese preparate su di lui sono molto più attente a non concedergli lo spazio per il jump e lo stesso Deng ha mostrato un cap preoccupante dal punto di vista atletico contro quelli che saranno i suoi avversari per un decennio almeno (passi James, ma che Gay possa permettersi il lusso di stopparlo a due mani da dietro o schiacciargli in faccia è un brutto sengale).
A questo punto la dirigenza Bulls si sta chiedendo se valga davvero la pena investire contratti pesantemente vincolanti per il prossimo lustro su due giocatori come loro, giocatori che peraltro non si è sentita di cedere quanto cera stata la possibilità di arrivare a quella famosa [i]low post presence[/i] che, a dire della dirigenza Bulls, era più preziosa della [b]pietra filosofale[/b]. Tutto questo considerando che sul cap pesano già il contratto di [b]Kirk Hinrich[/b](9.5 milioni lanno in scadenza 2010) e di [b]Andres Nocioni[/b], rinnovato di fresco a cifre discrete, oltre al già citato Hughes. Anche perché la soglia della famigerata [b]luxury tax[/b] non è tanto lontana e nessuna dirigenza (a meno di non chiamarsi Mavs o Knicks) gradisce buttar soldi in tasse senza avere prospettive di essere vincenti.
A questa situazione tuttaltro che semplice si aggiunge uno spogliatoio spaccato dalla partenza di Skiles anche a causa delle bizze di [b]Tyrus Thomas[/b] (recentemente sospeso per una partita perchè ha saltato un allenamento, certo una delusione assoluta dal punto di vista tecnico) e [b]Joakim Noah[/b] (uno che da rookie ha litigato un pò con tutti), la crisi tecnica profonda di [b]Kirk Hinrich[/b] (passato dal 41% al 33% da 3), la gestione piuttosto approssimativa del nuovo coach [b]Jim Boylan[/b], che, è vero, si è trovato catapultato in una situazione piuttosto difficile, ma continua a cambiar quintetti in una sorta di moto perpetuo, senza riuscire a dare alla squadra un gioco, unidentità o almeno unpo dorgoglio. Una situazione che nasce da lontano, dal malcontento di [b]Ben Wallace[/b] sin dallo scorso anno, figlio di frizioni nate sia per problemi veramente stupidi (il divieto di usar la fascetta imposto da Skiles a cui Big Ben non voleva sottostare) sia per motivi di natura tecnica (da Wallace i Bulls si aspettavano una carica difensiva e di testosterone in area che Big Ben probabilmente non poteva più fornire, Wallace di contro si aspettava, con ogni probabilità, di toccare più palloni rispetto a Detroit, cosa non prevista nemmeno ai Bulls) dallintensità mostruosamente calata rispetto allo scorso anno, soprattutto in difesa (e visti i difetti strutturali non modificabili di questo roster calar di brutto lintensità è stato uno [b]harakiri[/b] bello e buono) e da un inizio stentato dovuto soprattutto ad una crisi al tiro degli esterni che ha bloccato un attacco che di soluzioni dalla medio/lunga vive, vista lassoluta assenza di giocatori di post basso o di penetratori di potenza, crisi di tiro che peraltro ha fatto anche perdere di vista le letture agli esterni dei Bulls, che tirando male hanno iniziato ad attaccare peggio, facendo girare meno la palla ed avendo [b]spaziature[/b] offensive man mano peggiori che si ripercuotevano causando tiri sempre peggiori, e così via in una sorta di cane che si morde la coda.
Skiles, coach artefice di questi Bulls, e che, sia chiaro, ha come tutti pregi e difetti, ha pagato per tutti, e probabilmente non lo meritava neppure, ma oggi i nodi vengono al pettine e questestate ci dirà molto delle intenzioni dei Bulls. Certo perdere Gordon e Deng in cambio di nulla sarebbe delittuoso perché vorrebbe dire ripartire da zero nel progetto di ricostruzione che, dal post-Jordan in poi, aveva iniziato ad esser credibile solo negli ultimi anni. Tutta questa situazione ha portato allo scambio, di cui la [i]ratio[/i] tecnica resta tuttora misteriosa, che ha portato Big Ben Wallace ai Cavs. Ok, Wallace se non era bruciato a Chicago, dove aveva litigato un po con tutti, poco ci mancava, ma cederlo per Drew [i]non so cosa sia la difesa[/i] Gooden e per Larry Hughes (Cedric Simmons e Shannon Brown sono carne da macello), peraltro titolare di un contratto simile a quello di Wallace, non ha senso né da un punto di vista salariale (Hughes scade comunque nel 2010 a cifre altissime, Gooden ti libera uninezia, 7 milioni circa, tra due anni) né da un punto di vista tecnico visto che i Bulls sono strapieni di guardie e Larry non è certo uno che ti cambia il reparto e che Gooden è sì un discreto attaccante (partendo dal post alto o comunque di movimento) ma non certo la presenza in area che i Bulls cervavano. Per di più per arrivare a cedere Wallace i Bulls hanno dovuto inserire nel pacchetto con direzione Cleveland anche [b]Joe Smith[/b], il giocatore più positivo dellintera annata (che poi anche questo fosse un segnale di come lannata stesse andando siamo daccordo).
In tutto ciò lestate, e quindi il momento delle scelte, è ancora lontana, visto che come detto allinizio, cè una sola partita tra Bulls e Nets (attualmente ottavi ad Est, tralasciando che ad Ovest con quel record, 26-36, anche New Jersey sarebbe in lotteria fissa). Sarà un finale di stagione in ogni caso interessante quello che accompagnerà i Bulls allestate. Non ci resta che aspettare quindi. Buona visione.