E così anche la Pierrel Capo d’Orlando di Pozzecco e Wallace espugna il Palascapriano. Lasciando perdere quello che è il risultato finale che non fa affatto emergere la pochezza agonistica della squadra di casa, la partita ha avuto dei sussulti più per delle esagerazioni dei giocatori in campo che non per trame ben disegnate sul parquet. Vedere tre tecnici fischiati in una partita non era capitato praticamente mai al Palascapriano, ma il terzo, assegnato a Tskitishvili per aver buttato via la palla dopo uno sfondamento, ha rotto il grande recupero dei biancorossi arrivati addirittura a più cinque dopo essere stati sotto anche di quindici punti. Da un giocatore con 5 anni di NBA un errore simile non lo si vorrebbe vedere mai perchè da lì è scaturito il controbreak orlandino di 5-0 tutto firmato Gianmarco Pozzecco. E non si accampino scuse per i 4 falli di Carra, di Green o di Powell! Anche la Pierrel aveva Beck carico come pure lo stesso Pozzecco. E non si dia neanche la colpa ai tiri dall’arco: se si vedessero bene le statistiche ci accorgeremmo che le percentuali sono state praticamente le stesse: 10-34 Teramo 11-34 CdO. Quello che invece risalta senza ombra di dubbio di più è la scarsa applicazione difensiva della squadra di coach Bianchi: prendere il 70% dal campo nel pitturato è una cosa estremamente grave perchè vuol dire che i giocatori non sanno reggere gli scambi, soffrono gli attacchi ospiti soprattutto a zona e, di conseguenza si è costretti a correre per tutta la partita per recuperare e non a far correre gli avversari.
Poeta, forse sulle ali dell’entusiasmo per affrontare un mito come Pozzecco, estrae dal cilindro una buona prestazione con punti assist (25+7)e un paio di recuperi davvero interessanti. Powell va a ccorente alternata, anche se ci chiediamo come mai uno devastante in pitturato come lui giochi spesso al di fuori della linea dei 6.25 (2/7 da tre). Anche in difesa il Reverendo si è espresso alla dottor Jeckyl e Mr Hide: un primo tempo da dimenticare soprattutto nella difesa sui tiri da tre, un secondo tempo in cui invece lotta come un leone su tutti i palloni. Green è un altro enigma non indifferente: preso per rimpiazzare Tucker nel ruolo ma non nei punti e presto gravato di 4 falli dimostra perchè ha giocato nei Lakers 16 partite: veramente grande classe, ma troppo al servizio della squadra e poco per se stesso. Vederlo nei primi cinque minuti dell’ultima frazione di gioco è una delle poche cose (insieme a Pozzecco) a valere il prezzo del biglietto. Anche Migliori si presenta con una doppia faccia: -6 di valutazione alla fine dei primi venti minuti, 3 alla fine della partita il che vuol dire che con le sue tre triple consecutive ha dato una mano a Teramo a ritrovare l’inerzia della partita. Benino Yango (8r. in 23min.) anche se dimenticato troppo tempo in panchina e male, malissimo Tskitishvili: il georgiano compie una vera e propria prodezza nel farsi assegnare il tecnico che di fatto consegnerà la partita agli ospiti. Ancora non si capisce come il gerogiano abbia potuto giocare in NBA visto che sembrerebbe un giocatore incompleto: pochi rimbalzi e soprattutto poco lavoro nel pitturato: non si può partire in terzo tempo a 6 metri dal canestro senza tentare un tiro in sospensione o un gancio (questi sono fondamentali che una volta si insegnavano ai ragazzini). Anche Carra con è stato al meglio della condizione, ma deve ancora recuperare dallinfortunio che lo sta frenando in queste ultime partite. Per gli Orlandino bene Wallace (17p. 18r.), Pozzecco (23p. 10a.) e Beck, vero punto interrogativo per la difesa teramana.
Ma ormai anche questa partita è passata, le altre compagini in lotta per la permanenza in serie A hanno perso di nuovo e con una partita in meno da giocare è tutto grasso che cola (come si dice in gergo). Rimangono perplessità sulla costruzione della squadra e sul carattere dei giocatori a cui farebbe bene un bel bagno di umiltà ricordando loro che la gente che la domenica li applaude o li critica fa non pochi sacrifici (con questi chiari di luna) per poter dare al Teramo Basket un piccolo contributo che moltiplicato per tutti gli abbonamenti sottoscritti fa una bella fetta del loro stipendio. E non si dica: Tanto ci sono gli sponsor! perché con il budget più piccolo della serie A anche il centesimo fa la differenza. Adesso serve solo rimboccarsi le maniche per lavorare bene a arrivare al più presto al traguardo dellagognata salvezza.
[b]Play of the Game[/b] Gli assist impossibili di Pozzecco e i 5 minuti di Green davvero devastante
[b]Play of the Game 2[/b]La stretta di mano e abbraccio tra Pozzecco e Brown dopo un piccolo diverbio: in un campo di calcio questo non sarebbe mai successo…