[b]UNICAJA Malaga[/b]: Popovic, Welsch, Jimenez, Haislip, Santiago;
[b]LOTTOMATICA Roma[/b] Ukic, De La Fuente, Hawkins, Gabini, Lorbek.
I QUARTO: 19-12
II QUARTO: 33-29
III QUARTO: 54-46
IV QUARTO: 79-58
Nessun miracolo. Roma saluta l’Eurolega. Mestamente, ma senza troppi rimpianti. Anche con la vittoria di Mosca, infatti, l’eliminazione sarebbe stata inevitabile. Bilancio migliore rispetto allo scorso anno, ma medesimo traguardo. Chissà se questo è il posto di Roma in Europa; certo è, che adesso non ci sarà nemmeno la scusante del doppio impegno per Repesa ed i suoi ragazzi, nella rincorsa al titolo italiano. Siena sarà impegnata in alacri battaglie sui parquèt d’Europa sprecando, verosimilmente, preziose energie fondamentali ai playoff. Ma questa è un’altra storia.
Quella di stasera va in scena al Josè Maria Martìn Carpena di Malaga, fortino dell’Unicaja di Scariolo violato dopo 15 mesi e 2 supplementari domenica scorsa dall’Alta Gestion Fuenlabrada. Malaga parte in quarta, volando 10-2 grazie a Marcus Haislip, mentre Roma commette 5 falli in 4 minuti: il vantaggio aumenta sino al 17-6 grazie alle 2 triple con cui Jimenez, in dubbio sino all’ultimo e, sostanzialmente, miracolosamente in campo spinge i suoi. Nel frattempo, dal Palau Blaugrana arrivano le voci di una partenza razzo del Barça, avanti 10-0 sul Cska. Una rubata di Hawkins che porta Jaaber a segnare col fallo riduce le distanze, chiudendo il quarto sul 19-12. Buon inizio, nonostante tutto di Roma che tira col 5/14 dal campo concedendo a Malaga un 5/12.
Entra Papaloukas, a Barcellona, dando inizio alla rimonta russa: un po’ come Stefansson, che piazza la tripla del -4; ci crede Roma, nonostante le difficoltà di Roko Ukic, portamdosi sul 24 pari sopratutto grazie a 2 grandi vecchi: il profeta in patria De La Fuente, migliore di Roma con 15 punti, e capitan Tonolli, preziosissimo in difesa con 2 stoppate d’antologia. Il dato stonato, ma significativo, parla di un incredibile 14-6 nei punti dal verniciato in favore di Roma: eppure, il tempo si chiude con il 33-29 andaluso.
Il secondo tempo si apre nuovamente con Malaga che fugge via e Roma che la riacciuffa con un canestro e fallo dell’islandese, ma il team di Scariolo riesce ad uccidere nuovamente la partita prima con Jimenez che, senza il minimo indugio, piazza una tripla da 9 metri, poi con Castle, che infila la sua terza bomba allo scadere dei 24 con una tabellata dall’angolo. Dèi avversi? Si, può darsi, ma anche Malaga aspetta una buona notizia da Barcellona, dove il testa a testa si protrae sino alla fine: il Barcellona è avanti di 3, grazie ad un canestro e fallo di Ilyasova dopo una fuga di Basile, sul quale le mannaiate moscovite non inducono gli arbitri al fischio; fallo dei blaugrana, con 2.4 sul cronometro e Siskauskas in lunetta a segno col primo libero. Errore sul secondo, rimbalzo di Holden e canestro del pareggio. Anzi no. Invenzione arbitrale di un doppio fallo e palla al Cska, che rimette con Papaloukas: ancora Holden, assente e deleterio sino ad allora, si libera dai blocchi per una tripla dall’angolo, che non ha lo stesso sapore del canestro di Madrid. Le notizie, probabilmente, si rincorrono e giunngono a Malaga, dove la partita si trascina stancamente alla fine. Amarezza per entrambe le squadre, ma saluti all’Europa a testa alta; con la promessa, di rivedersi tra un anno e la speranza, perchè no, di un esito migliore.
MVP
Carlos Jimenez, indubbiamente il migliore dei suoi: infortunatosi in allenamento, stringe i denti e si riabilita in un 2 giorni dalla rottura delle fibre; apporto limitato?Una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi per chi, sino ad oggi, aveva collezionato 2.7 punti di media e circa 4 rimbalzi.