Dopo la bella prestazione di Biella, torna alla sconfitta la Siviglia Wear Teramo complice un primo quarto disastroso in cui la squadra biancorossa incassa ben 32 punti realizzandone solo 15. Coach Bianchi è chiamato al turnover per la presenza dei 5 extra e tiene fuori Green, scelta obbligata per l’infortunio di Yango ma quantomeno discutibile per il rendimento del georgiano in campo. Ma andiamo per gradi: Teramo va sotto, recupera grazie ad uno strepitoso difensore come Hassan Adams (ma purtroppo non marcatore 4/12 dal campo), e dopo essere arrivata a -2 compie il più grave errore della partita: 20 secondi alla fine del terzo quarto, 3 falli di squadra non commette infrazione per spezzare il ritmo dell’Avellino e subisce la tripla dell’immarcabile Marques Green che riallontana definitivamente i Lupi irpini. Nell’ultima frazione di gioco un indisponente Tskitishvili non permette al Teramo di agguantare e superare i biancoverdi ospiti. Ecco quindi che il break del primo quarto fino al -16, la solita prova deludente di Skita e l’assenza ingiustificata di Peppe Poeta costringono ad un nuovo stop la Siviglia Wear Teramo.
Per Teramo bene il solito Roger Powell, seconda doppia doppia consecutiva con 25 punti e 10 rimbalzi, benino anche Brown che dopo i primi due quarti molto sottotono si carica e dà un buon contributo alla squadra mentre Hassan Adams non si dimostra un gran marcatore con solo 8 punti e 4/12 dal campo, ma un grandissimo difensore con 3 stoppate 7 rimbalzi e una grinta difensiva pari a quella del capitano Gianluca Lulli. Buona prova di Marco Carra (17p. 5r.) che si dimostra un play con molto fosforo e buone mani, mentre di Skita non ingannino le percentuali: le palle perse nei momenti cruciali, le palle appoggiate (e sbagliate) per cercare sottomano e altre giocate molto meno efficaci di quelle più semplici sono il motivo per cui sull’ultimo cambio non è stato certo applaudito dal numeroso pubblico accorso al Palascapriano (quasi tutto esaurito). Altro assente parzialmente giustificato è Franco Migliori, reduce però da un infortunio che lo ha tenuto fermo per quasi dieci giorni. Per Avellino devastante Marques Green su cui il solo Hassan Adams è riuscito a limitarne le capcaità offensive, ottimo il solito Devin Smith, sempre più sopresa di questo campionato e bene Alex Righetti, ben al di là del 2/10 dal campo. Un pò sottotono Radulovic mattatore dell’andata.
Adesso per Teramo è arrivato il momento di tornare a lavorare, di fare scelte meno scriteriate, e soprattutto di cercare i due punti in quel di Udine contro la Snaidero dell’ex Pancotto perchè se nessuno se ne fosse accorto Scafati ha vinto e la certezza matematica della salvezza è ancora molto lontana con 6 turni da disputare e gli socntri diretti a sfavore contro la penultima in classifica. Le certezze, per la squadra di Bianchi, arrivano da Powell che sta sfoderando prestazioni su prestazioni, da Adams che anche se non la mette, almeno non la fa mettere, e da Carra. Rimandato il giudizio su Peppe Poeta veramente croce e delizia dei tifosi teramani mentre non si può più giustificare Tskitishvili, assolutamente dannoso e inutile per il sodalizio biancorosso, perchè se è vero che ti ha rimesso in partita con otto punti consecutiovi, la partita te l’ha anche fatta perdere per mancanza di grinta determinazione e fame di vittoria lasciata fore negli States, forse in Gerogia o più probabilmente nel conto in banca con tanti zeri.
Nota a margine per le tifoserie: Complimenti! Bello vedere incitare la propria squadra per tutta la partita con reciporico rispetto. E’ il modo di sostenere la propria squadra che vorremmo vedere sempre, non solo nel basket.
[b]Play of the Game[/b] Roger Powell nel traffico con tre intorni regala un prezioso assist per la schiacciata di Brandon Brown