E l’ha fatto in maniera alquanto singolare, aspettando che il tabellone segnasse 5′ e 30″ alla fine del primo quarto per uscire dal tunnel degli spogliatoi accompagnato da un boato della folla.
Appena arrivato in panchina è andato a sedersi sul cubo dei campi e 9 secondi dopo la sua “resurrezione” era già in campo, pronto a riprendersi la leadership della squadra, fatto avvenuto esattamente 32 secondi dopo, quando è andato a canestro con un sottomano rovesciato.
A chiudere la festa è mancata soltanto la vittoria finale, con i Wizards beffati di un solo punto.
Stefano Pozzi