allora per i tifosi della virtus c’è ben poco da sperare. Roma esce infatti sconfitta per la seconda volta in stagione dalla corazzata Montepaschi, tra l’altro ben più nettamente di quanto esprima punteggio finale. Ciò non toglie, comunque, che la banda di Repesa possa recriminare per qualche tiro troppo comodo sbagliato, a differenza dei dirimpettai senesi, nonchè per una difesa imbarazzante per tre quarti. Non si può sperare di battere la Montepaschi senza l’aggressività messa in mostra nel terzo quarto, quella della rimonta capitolina, abbandonata abbastanza inspiegabilmente salvo essere recuperata sotto forma di zone press nel concitato finale.
LOTTOMATICA: Ukic, De La Fuente, Hawkins, Gabini, Lorbek;
MONTEPASCHI: Ilievski, Thornton, Sato, Stonerook, Eze.
Gli appassionati della palla a spicchi, invero, non baderanno a queste sottigliezze e, comodi sulla loro poltrona (sia essa di casa o di un Palalottomatica già in clima playoff) penseranno a godersi lo spettacolo offerto dalle due squadre. Pronti via e Siena piazza la bomba, pronta risposta a chi ipotizzava una stanchezza dopo l’impresa di Istàmbul e rotazioni allungate a dismisura. Erazem Lorbek, punito immediatamente dai grigi con 2 falli, tiene comunque a galla la Lottomatica permettendole di chiudere il periodo avanti di una lunghezza.
Le due compagini si rincorrono nel punteggio sino a quando Siena non inizia a prendere il largo, grazie ad un misto di tiri e preghiere, inequivocabilmente sempre a canestro, (42%, dicono le statistiche) con cui gli ospiti volano all’intervallo sul 32-41.
Roma decide, quantomeno, di provare a vendere cara la pelle ed inizia a difendere, ma per davvero: il pick’n roll senese è costantemente in affanno, l’attacco di Roma inizia ad ingranare e Siena resta in partita solo grazie ad un altro miracolo di Diener, a segno da 9 metri in posizione di equilibrio precario (saranno 16 i punti per l’ex Capo d’Orlando). Jasmin Repesa, però, confonde le idee levando dal campo i migliori interpreti, gestendo obiettivamente male la rosa: Stefansson fa più danni che altro, è l’ombra del giocatore che a Roma adorano e a Napoli hanno venerato, eppure è sempre lì, come Jaaber, straordinario nella metà campo difensiva quanto oggetto misterioso dall’altro lato del campo.
La Montepaschi vola 55-71, ma Roma, rea di errori madornali specie nei cambi difensivi, ha un ultimo sussulto e inizia a rosicchiare punti su punti, sino al -2 figlio di una tripla mitologica di David Hawkins; nei dieci secondi seguenti, non viene fischiato un fallo su Ilevski ma le sagome di Roma sono piuttosto dei birilli che il macedone dribbla inconsciamente sino al fischio finale, che consacra Siena come probabilissima campione d’Italia. La serie playoff, se ci sarà, sarà di certo combattuta ma per essere ribaltata, da parte di Roma, ci sarà bisogno della difesa messa in mostra nel terzo quarto, inspiegabilmente a latere nel resto del match. E, ci si augura, di non dover sprecare fiumi d’inchiostro riguardo l’arbitraggio: ognuno può vederla come vuole; al sottoscritto, pare che alla banda di Luca Bechi e Simone Pianigiani sia consentito mettere le mani addosso più del dovuto. I fischi, d’altronde, bisogna anche meritarseli e, sotto questo punto di vista, non v’è nulla da eccepire verso i toscani. Pensiamo al basket, e alla splendida serie che queste due squadre potranno offrire in una eventuale finale scudetto. Finale, per Roma, che passa inevitabilmente per il secondo posto in regular season. Che, dopo la sconfitta odierna della Premiata a Varese, sembra leggermente più vicino, dato che l’appaiamento con Avellino è totalmente appannaggio di Roma.
Play of the game
Stoppatona di Ibby Jaaber su Shaun Stonerook, in apertura di terzi quarto. Onestamente, qualcosa visto raramente sui campi di pallacanestro.
MVP
Shaun Stonerook, capitano inaffondabile, sarebbe giustamente il most valuable player della serata con i suoi 12 punti, 8 rimbalzi e 5 assist; ma la prova mostruosa di David Hawkins da 23 punti, 5 rimbalzi , 4 assist e 8 falli subiti è qualcosa che va oltre la meritata vittoria di Siena.