Anche per quest’anno, è finita. I Bucks sono già definitivamente tagliati fuori dalla lotta playoff della debole Western Conference. Per il secondo anno consecutivo. Dopo un mercato estivo nel quale ci sono state scelte rischiose ed anche compromettenti a livello di salary cap: vedasi i contratti dati a Mo Williams e a Charlie Bell, che non hanno comunque reso secondo le attese e al livello degli accordi che hanno firmato in estate.
A farne le spese il GM Larry Harris, che è stato licenziato nel mese di marzo.
La tempistica scelta dal proprietario è come al solito sembrata poco opportuna (si pensi al licenziamento di Stotts lo scorso anno), ed è purtroppo un chiaro segnale della tendenza accentratrice di Kohl.
Nomi nuovi per la prossima stagione nel ruolo? Pochi, al momento. Si è fatto il nome di Rick Sund, ex Seattle, ed anche quello del nostro Gherardini, ma di definitivo ancora nulla, anche perchè i migliori del settore si sono già tirati indietro, perchè non vogliono vedere le scelte da loro effettuate (e per le quali sono pagati) respinte da un proprietario che spesso antepone la sua soddisfazione personale al bene della squadra stessa.
GM a parte, è iniziato il classico periodo di fine regular season nel quale squadre come i Bucks sperimentano. Ed anche coach Kristkowiak sfrutta il momento, con risultati insperati. Infatti il rookie Ramon Sessions, dopo una stagione passata tra tribuna e D-League, è esploso ed ha contribuito pesantemente già ad un paio di vittorie. Una con un canestro allo scadere, un’altra volta grazie alla difesa ed agli assist ed anche nelle altre partite giocate comunque il rendimento è stato di ottimo valore. Una nuova risorsa, a dir poco insperata.
È finita invece anzitempo la stagione del rookie più atteso, Yi Jianlian. Per lui infortunio al ginocchio sinistro, ne avrà per un mesetto, cosa che gli permetterà di partecipare ai Giochi Olimpici di casa. Diversi acciacchi hanno minato i suoi ultimi due mesi di stagione, nei quali ha progressivamente perso spazio (fuori dal quintetto per Villanueva) fino all’indfortunio della settimana scorsa contro i Wizards.
Continua a mancare qualcosa a questi Bucks, ed è la grinta, l’intensità, la volontà di reagire nei momenti difficili degli incontri, quando gli avversari tendono a cambiare marcia per arrivare alla vittoria o quando prendono coraggio per rimontare. Sono arrivate infatti tante sconfitte subendo il recupero degli sfidanti.
L’unico che ha dato l’impressione di voler lottare con continuità è stato il centro Andrew Bogut, che sta avendo una stagione davvero positiva, nella quale ha aumentato tutti i numeri statistici ed anche l’impatto nel gioco della franchigia. Per lui quasi 15 punti e 10 rimbalzi a partita, conditi da 2.5 assist e 1.8 stoppate.
Nellultimo periodo, è invece leggermente calato Michael Redd. La stella della squadra ha avuto partite al di sotto della doppia cifra. Che peso dare alla cosa? Non molto dal punto di vista della qualità e del talento del nativo dellOhio (spesso le vittorie passano da sue notevoli prestazioni offensive), molto dal punto di vista delle motivazioni che potrebbero mancare, vista la scarsità dei risultati di squadra.
Si va quindi ad affrontare una nuova estate nella quale il momento più elettrizzante sarà probabilmente la draft lottery, dalla quale però non è che ci si possa aspettare più di tanto, dato che il bilancio vittorie sconfitte non è così tragico come quello dello scorso anno.
Inutile quindi anche la deviante pratica del tanking, ovvero del giocare a perdere per avere le maggiori possibilità di ottenere una delle prime tre posizioni al draft. Ormai non servirebbe più. E poi, vista lesperienza dello scorso anno (sesta scelta, peggior posizione ottenibile) sarebbe meglio evitare, anche per una questione di scaramanzia: Bogut è arrivato con un bilancio non tanto dissimile da quello di questa nonostante tutto ennesima infruttuosa annata.