“Non posso certo dire che l’incontro tra il presidente della Fip e la delegazione di giocatori della Giba sia andato bene. I giocatori rivendicano il fatto di non essere soddisfatti dell’intesa raggiunta tra federbasket e Lega ma devo dire che la federazione ha fatto un programma di diversi anni con investimenti proprio per i giocatori italiani”. La sintesi dell’incontro avvenuto quest’oggi nella sede del Coni tra il presidente della Fip Fausto Maifredi e una delegazione composta da 8 giocatori azzurri a rappresentanza della Giba è stata fatta proprio dal presidente e padrone di casa Gianni Petrucci. “In questa vicenda io ho un po’ il ruolo del notaio – ha dichiarato il numero uno del Coni al termine dell’incontro – e capisco le lamentele dei giocatori italiani, ma devo anche dire che la programmazione della Fip prevede investimenti proprio per questi giocatori, con la speranza di ottenere negli anni dei risultati soddisfacenti”. Il pomo della discordia è rappresentato dall’accordo tra la Lega Serie A e la Fip, con l’avallo del Coni, sulle regole di eleggibilità dei giocatori italiani e stranieri nei prossimi campionati di serie A. Secondo tale accordo, la prossima stagione sarà ancora con i 6 giocatori italiani previsti obbligatoriamente a referto (di cui 4 devono avere il requisito della formazione mentre per gli altri 2 basta il passaporto) e ogni club potrà inoltre schierare ancora 4 extracomunitari. Proprio la questione degli extracomunitari è quella maggiormente contestata dai giocatori (Soragna, Mordente, Bulleri, Poeta, Gallinari, Da Tome, Vitali e Michelori) arrivati quest’oggi a Roma per discutere con Petrucci e Maifredi. Il presidente della Fip ha ammesso come i giocatori “hanno chiesto una riduzione del numero degli extracomunitari da 4 a 3. Adesso, le diverse parti si dovranno incontrare per confrontarsi ma, le certezze di intervento che i giocatori erano venuti a chiedere qui al Coni su questa questione, non sono potute arrivare da parte del presidente Petrucci”. “Non è detto che il progetto fatto, così sostanzioso e significativo, si possa modificare – ha proseguito Maifredi -. Anzi, ho avuto la sensazione che forse non tutti conoscano nei dettagli questo tipo di accordo. La mia posizione, comunque, resta la stessa: io debbo tenere conto di tutte la componenti cercando una soluzione che soddisfi il maggior numero di soggetti coinvolti, ben sapendo di non poter accontentare tutti”. La posizione dei giocatori italiani è stata espressa dal presidente della Giba, l’avv. Giuseppe Cassì, presente anche lui all’incontro: “Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a questo progetto che ha al suo interno delle modifiche che soddisfano solo le richieste dei club e abbiamo espresso la nostra perplessità circa il comportamento tenuto dalla Federazione che non ha opposto alcuna resistenza all’accordo”. “Il presidente Maifredi – ha concluso Cassì – ci ha ribadito che l’accordo non cambierà, ma il nostro obiettivo è quello di riuscire a uniformarci ad altri paesi europei, come Spagna e Grecia, dove i club possono schierare solo 2 extracomunitari. La strada è ancora aperta anche perché questo programma è stato fatto senza considerare minimamente l’opinione dei giocatori. Adesso, senza pensare a scioperi o altro, la cosa da fare è parlarne per cercare di trovare il modo di cambiare la situazione”. L’ultima battuta sulla questione l’ha fatta Matteo Soragna, giocatore e capitano del Benetton Treviso: “Questo incontro è servito per far capire che noi giocatori italiani non siamo d’accordo con questa nuova programmazione. Voglio sperare che ci siano dei margini per rivedere questi accordi, ma deve esserci la volontà di tutte le parti a venirsi incontro. Dobbiamo trovare una soluzione efficace che vada bene a tutti”. (ANSA).