Scavolini Spar Pesaro Air Avellino 81 – 87 (26-25; 40-43; 62-62)
Quintetti iniziali:
Scavolini: Pasco, Slay, Brokenborough, Hicks, Clark
Air: Green, Radulovic, Smith, Righetti, Williams
La beffa più amara per Pesaro arriva nellultima di campionato quando, dopo unannata più che soddisfacente e vissuta costantemente nellorbita playoff, le previsioni più nefaste si avverano ed una classifica avulsa mai tanto maledetta condanna la squadra di casa a guardare la post season dal televisore.
La cosa peggiore è che nessuno sa con chi prendersela, se non con la malasorte, perché gli avversari di oggi si sono dimostrati degni della posizione che occupano e non si può assolutamente parlare di occasione gettata al vento nè per eccessivi demeriti propri o per qualche fattore esterno.
Nonostante unaffluenza del pubblico non sia quella invocata dal patron Vellucci nei giorni precedenti la partita, latmosfera dellAdriatic Arena è quella delle grandi occasioni e si respira già unanticipata aria di playoff sia sul campo, dove gli sguardi dei giocatori sono di una rara intensità, sia sugli spalti, dove cè una rumorosa rappresentanza ospite.
Si parte con Myers in panchina, come già avvenuto nelle ultime occasioni, e con una grande tensione in campo da ambo le parti; ne risente il gioco il quale, pur essendo gradevole per la grinta messa in mostra su entrambi i lati del campo, risulta farraginoso per alcuni errori di troppo.
Il 4-4 dei primi minuti di gioco è firmato da Hicks e Williams, i quali risulteranno essere nel prosieguo della partita delle costanti spine nel fianco delle contrapposte difese; da un lato il panamense carica subito Righetti di due falli con i suoi continui attacchi al canestro che fruttano preziosi liberi, mentre dallaltro lato, come si temeva, Williams risulta incontenibile per un pur volenteroso Pasco.
Dopo poco più di 5 minuti la partita è in parità sull11-11, ma Sacripanti si vede costretto a richiamare in panchina il proprio pivot, vista lincapacità di contenere un Williams capace di insaccare già 9 punti ; non che Podestà riesca a far molto di meglio ma, per lo meno, il centro ligure ha il merito di far lavorare un po più in difesa il mastodontico avversario, costringendolo
a spendere anche qualche fallo.
La partita, comunque scivola via sui binari dellequilibrio anche perché gli altri protagonisti, salvo qualche bella iniziativa di Radulovic e qualche tripla estemporanea di Slay, sono ancora frenati dalla palpabile tensione del match.
Il quarto termina sul 26-25 per i padroni di casa quando a 4 punti spettacolari di Podestà, Avellino risponde con altri 4 punti di un sorprendente Campbell; nel frattempo è entrato in campo latteso Myers, il quale pare sentire particolarmente la gara, come dimostra la tripla in controtempo ad alta difficoltà che porta momentaneamente i suoi sul 26-23.
La seconda frazione comincia con Campbell ancora sorprendentemente in campo al posto dello spauracchio Williams; Pesaro ne approfitta portandosi immediatamente sul 29-25 con un entrata in cui Myers mostra la forza fisica dei giorni migliori, procurandosi anche un libero aggiuntivo poi messo a segno.
Sembra il viatico definitivo per una grande prestazione del moro riminese, da cui in un partita del genere si aspetta molto ma, come si vedrà in seguito, così non sarà; Avellino dimostra di essere una grande squadra, non perdendo il bandolo della matassa neppure in momenti difficili come questo, e continua a macinare il suo gioco fatto di velocità e ricerca continua della transizione.
E inevitabile quindi che il mini break dei padroni di casa venga riassorbito quasi subito e che anche il secondo quarto viaggi sui binari dellequilibrio; i primi due punti di Green portano i biancoverdi sul 31-29, ma come risposta arrivano i primi due punti di Clark.
Gradualmente tutti i giocatori cominciano ad entrare in partita ed il match sale di livello; tuttavia sono ancora Hicks e Williams i mattatori, come dimostrano rispettivamente i 14 ed i 17 punti di fine primo quarto (con 5 falli subiti per lala pesarese e 7 rimbalzi per lex canturino).
Sul finire del secondo quarto, però, qualche pasticcio di troppo dei pesaresi permette a Green di condurre due magistrali contropiedi che, uniti, ad una tripla dello stesso folletto biancoverde, consentono agli Avellinesi di arrivare al massimo vantaggio sul 36-41 ad 1 minuto e mezzo dalla fine.
Altri 4 punti consecutivi di uno spettacolare Podestà riportano la Scavolini Spar sul -1, prima che Williams si rifaccia con unazione di pura potenza che fissa il parziale sul 40-43.
Il terzo quarto prosegue sui binari dellequilibrio e nonostante Green sia ormai definitivamente entrato in partita e Williams continui a dominare, la Scavolini Spar sembra poter reggere londa biancoverde, grazie ad un Pasco comunque commovente ed al solito Hicks; a 3:40 dallultima pausa un contropiede di questultimo riporta addirittura sopra i suoi 56-55, ma una tripla siderale di Green ed un altro siluro di Burlacu riportano lAir sul +5.
Pesaro comunque non molla ed è Slay questa volta,a riportare i suoi sul 62-63 di fine terzo quarto.
Si riparte con Campbell a sorpresa ancora in campo al posto di Williams e con Sacripanti che lancia nella mischia il suo quintetto operaio composto da Fultz, Brokenborough, Zukauskas, Slay e Podestà.
I primissimi minuti sono, a dir la verità piuttosto caotici. Righetti segna in apertura con un pregevole arresto e tiro ma, immediatamente, commette il quarto fallo che lo estromette dalla partita; dallaltra parte Hicks viene ben presto richiamato in campo e pone termine ad una serie di pessime azioni schiacciando nel canestro la palla del 64 pari che infiamma il pubblico e che spinge Boniciolli chiamare time out.
Sarà la svolta della partita, perché lAir rientra in campo con una determinazione feroce mentre la Scavolini Spar sembra accusare improvvisamente le fatiche di una stagione comunque lunga e dispendiosa.
Un terribile parziale di 10-2, firmato Green e Williams tanto per cambiare, porta lAir sul 66-76 per quello che si rivelerà essere il break decisivo; in effetti mancano ancora 4:30 minuti alla fine e di tempo per recuperare ce ne sarebbe ma, come si diceva, Pesaro sembra avere esaurito la benzina.
Lemblema della resa è forse una tripla tentata da Myers con una certa libertà a poco più di tre minuti dalla fine sul -10; un canestro del capitano potrebbe dare nuova linfa alla sua truppa e riaprire i giochi ma la palla arriva a malapena al ferro e permette allAir di ritornare al galoppo in attacco ed a Williams di portare i suoi, con un libero, sul 68-79.
La speranza è lultima a morire ed a due minuti dalla fine Sacripanti chiama time out; così al rientro un bel canestro di un Clark, comunque insufficiente soprattutto nella difesa su un indemoniato Green, e lultima fiammata di Myers (tripla dallangolo) riportano il punteggio sul 75-79; si tratta comunque del canto del cigno, perché il fallo sistematico cui fanno ricorso i biancorossi non dà alcun frutto, se non quello di far allungare gli ospiti grazie ad un percorso netto ai liberi, prima che la tripla finale di un monumentale Hicks fissi il risultato sull81-87.
Avellino vince meritatamente grazie al suo gioco spettacolare ed ai suoi talentuosi interpreti ed esce fra il tripudio dei suoi sostenitori mentre il pubblico di casa, nonostante la cocente delusione, trova la forza per consolare i suoi beniamini con un blando ma sincero applauso, consapevole che lavversario di oggi si è dimostrato veramente troppo forte.
Il mancato accesso ai playoff, comunque, non costituisce sicuramente un dramma, ma anzi può essere loccasione per correggere, nellanno venturo, le lacune emerse nel corso di questa stagione; come ad esempio la cronica difficoltà di difendere su play e pivot di un certo spessore offensivo, quali sono stati i portentosi Green e Williams messi in mostra dalla corazzata avellinese la quale, dal canto suo, ha saputo mettere in mostra uno dei giochi più gradevoli ed efficaci visti questanno sulle tavole dellAdriatic Arena.
Play of the game: linizio di partita di Green è alquanto deludente, ma quando il gioco si fa duro e la palla scotta il folletto biancoverde fa vedere di che pasta è fatto, come dimostra la tripla messa segno da nove metri, raccogliendo la palla dal palleggio a velocità sovrannaturale ed eludendo lasfissiante marcatura dellavversario diretto cui rende, per ionciso, una bella manciata di centimetri
Sacripanti: La stagione è finita con una grande delusione ma, in ogni caso sento il bisogno di ringraziare i giocatori, lintero staff tecnico, la dirigenza ed il pubblico che alla fine ci ha applaudito. Oggi abbiamo perso contro una squadra più forte di noi, che ha sempre saputo cosa fare nei momenti più difficili ed ha risposto alla grande ogni volta che noi abbiamo provato lallungo o a riportarci sotto. Noi, da parte nostra, abbiamo fatto qualche errore di troppo: qualche tiro piazzato, qualche contropiede buttato, qualche errore difensivo e qualche libero nei momenti decisivi. La delusione quindi è grandissima, anche se siamo consapevoli di aver giocato contro una grande squadra che ha mostrato la migliore qualità del gioco del campionato; dobbiamo comunque essere orgogliosi, perché usciamo solo per colpa di una classifica avulsa sfigatissima, perché abbiamo ottenuto qualche bella vittoria, compreso qualche bel colpo esterno, e perché, a sprazzi, abbiamo mostrato un bel gioco. La partita di oggi è girata nel finale, quando loro hanno continuato a rintuzzare le nostre giocate con una semplicità apparentemente disarmante e noi, a lungo andare, abbiamo cominciato ad accusare il colpo; poi cè stato anche qualche piccolo episodio sfavorevole, per non dire dubbio, ma la verità è che loro oggi sono stati più lucidi e più maturi di noi.
Boniciolli: In genere si comincia a parlare di una partita come quella di oggi facendo i complimenti agli avversari, ed in effetti li faccio, ma vorrei sottolineare un fatto: Pesaro ha perso contro una grande squadra. Non si ottengono 13 vittorie esterne su 17 per caso, perdendo sempre per pochi punti, compresa la trasferta di Siena, e giocando a Roma senza Williams. E evidente che noi abbiamo fatto un campionato formidabile, forse irripetibile, quindi lo ripeto: Pesaro ha perso contro una grande squadra, mentre lei, alla fine dei conti, era pur sempre una neopromossa. Il nostro staff questanno ha fatto un lavoro eccezionale: siamo arrivati terzi, lanno prossimo, per male che vada, giocheremo lUlebCup, abbiamo migliorato alcuni giocatori, ne abbiamo rigenerati altri come Radulovic e Righetti ed abbiamo prodotto un gran gioco, formando un grande gruppo, migliorato giornata per giornata. Purtroppo sarà con ogni probabilità unannata irripetibile, perché qualche giocatore inevitabilmente se ne andrà per guadagnare di più, e quindi comincio già a sentire nostalgia per una stagione formidabile come questa, ma anche un fortissimo orgoglio. La svolta della partita si è avuta sul time out da me chiamato sul 64 pari, quando ho chiesto ai miei giocatori di stare dentro ai giochi, privilegiando unesecuzione degli schemi fino in fondo rispetto alle letture delle situazioni utilizzate fino a quel momento. La freschezza fisica e mentale dei miei giocatori, della quale va dato merito al nostro preparatore atletico, ci ha permesso di avere la lucidità necessaria per poterlo fare.
Scavolini Gruppo Spar Pesaro: Zukauskas (0/2), Laudani n.e., Fultz 3 (1/4 da tre), Myers 9 (1/3 2/9), Hicks 26 (4/11 3/5), Clark 11 (4/11 1/5), Gay n.e., Podestà 8 (4/5), Brokenborough, Pesoli n.e., Slay 14 (0/1 3/8), Pasco 10 (4/6)
Air Avellino: Green 18 (3/6 2/3), Radulovic 13 (5/8 0/3), Smith 8 (4/9 0/2), Righetti 7 (2/3 1/4), Cavaliero 8 (1/3 1/1), Lisicky, Paolisso n.e., Napodani n.e., Bryan n.e., Williams 24 (9/13), Burlacu 3 (0/1 1/4), Campbell 6 (3/5).