[b]Armani Jeans Milano Upim Bologna 92-96 (21-25, 40-48,62-72,92-96) [/b]
[u][b]Quintetti:[/b][/u]
[u]Upim:[/u] Lamma, Forte, Janicenoks, Mancinelli, Bagaric.
[u]Armani Jeans:[/u] Booker, Vukcevic, Gallinari, Sesay, Watson.
E’ una partita che ha già il verdetto scritto sulla pietra, si gioca davanti ad una Fossa che segue copiosamente la sua squadra, mentre Milano pensa che eliminare Treviso dall’eurolega non sarebbe una brutta situazione. I biancorossi non fanno quasi nulla per nascondere questa mira, infatti non danno mai la sensazione di poter davvero vincere.
Si capisce subito che non sarà la partita delle difese, infatti il primo errore dal campo arriva a due minuti e mezzo dallinizio, dopo che Forte e Vukcevic avevano martellato la retina a ripetizione. Il secondo fallo del serbo-greco obbliga Caja a rotazioni molto accentuate, infatti entrano già otto effettivi durante la prima frazione. Sono Forte, ma soprattutto Mancinelli, a creare problemi alla difesa milanese, infatti da quattro tattico il Mancio genera un mismatch irrisolvibile per Sesay (abulico con 4 perse e 0 di valutazione). Il primo quarto si chiude con sei punti proprio del dynamic-duo fortitudino con il tabellone che recita 25-21 pro Effe.
Dei primi 29 punti degli ospiti, ben 25 hanno la firma della suddetta coppia con 10-13 dal campo e mentre Milano utilizza vorticose rotazioni, si vede scappare di mano il punteggio sul -8.
Quando entra anche Jenkins tutta limprevedibilità a disposizione è sul parquet, ma dal pino esce il Jenkins giusto che con 8 punti nel quarto sigla lallungo sino al +11.
Quando rientra il quintetto di Milano e la Effe si affida esageratamente agli isolamenti di Forte (comunque 21 con 8-11 alla pausa) si ricuce lo strappo a sole cinque lunghezze. Il finale è padroneggiato dagli arbitri, che con alcune scelte discutibili innervosiscono la partita, prima che ancora Forte e Jenkins chiudano il quarto sul 48-40 per i loro colori.
Sesay è in completa bambola sia offensivamente che difensivamente, pare chiaramente che Milano non voglia rientrare nella partita e una aggressiva fortitudo organizzata a dovere da un ottimo Lamma tiene in mano le redini. Mancinelli è incontenibile, segna con continuità dalla distanza e si dimostra il vero leader di questa squadra. Gallinari (incredibilmente 31 di valutazione in una delle sue prove più scialbe) prova qualche invenzione per provare a rientrare, ma la difesa non cè proprio e la Fortitudo trova spesso ottimi tiri e conseguenti canestri.
Milano torna a -5 sempre con Gallinari, ma la doppia cifra di svantaggio viene ristabilita allultima sirena da Forte con un paio di canestri di grande talento.
Sempre agevole il vantaggio fortitudino davanti al costante secondo quintetto milanese, che mostra chiaramente di non crederci. Jenkins e Forte confezionano scorribande nella burrosa difesa avversaria, ma Sakota con i suoi a +10 ma in leggero appannamento, chiama il timeout per prevenire che il rientro di Gallinari e Booker possa dare fastidio alla missione biancoblu.
Sullunica scarica di adrenalina milanese la Upim rischia davvero, lasciando a Booker la tripla del potenziale -3 piedi per terra. Lerrore ed un dubbio fallo su Bagaric ridanno ossigeno ad una fortitudo che forse ha messo orecchie alla radiolina un po presto.
E sempre Forte con un recupero, una fuga solitaria e un grande assists per Torres a sigillare la vittoria e lentrata ai playoffs a spese di Pesaro.
Al termine del match tutti contenti. La Upim si gode il dubbio privilegio di andare in quel di Siena, Milano si giocherà contro la Premiata Montegranaro l’accesso semifinale scudetto. Le uniche a non godere sono Pesaro e Treviso per ovvi motivi.
[b]Play of the game:[/b] Gallinari riceve in movimento, va su per la schiacciata decisa, ma Mancinelli lo stoppa lanciando il contropiede della staffa di Torres.