Gli Oscaral contrario. Così, dopo le accese discussioni sullMVP o sul coach of the year arrivano le nomination per WVP ([i]Wors Valuable Player[/i]).
[B]Squadra delusione[/B]: le candidate ([i]rullo di tamburi[/i]) sono
[b]Miami Heat[/b]
[b]New York Knicks[/b]
[b]Chicago Bulls[/b]
[b]Golden State Warriors[/b]
Andiamo con ordine, il premio per la peggior squadra deve tener conto di tante variabili (altrimenti sarebbe troppo facile piazzarsi difronte alla statua della libertà con lindice puntato..), di sicuro il tradire le aspettative riposte ad inizio stagione, ma anche (non sono Veltroni, lo giuro!) la pedissequa incapacità di esprimere un gioco decente o di tirar fuori gli attributi. Siamo sicuri che gli Heat, per dire, siano così inferiori? Ok, che giocassero ancora per il titolo non ci credeva più manco Riley([i]forse[/i]) ma che finissero la stagione così male da mandare Wade ed Haslam sotto i ferri, Zo probabilmente in pensione e Riley al torneo NCAA a scrutinar talenti se lo aspettava qualcuno? Gli Heat di questanno sono stati qualcosa di in commentabile, certo sfortunati per gli infortuni a raffica che li hanno colpiti, ma anche bolsi, lenti e senza quel sacro fuoco che ormai due anni fa li aveva trasformati in una macchina da plyaoff. Delude in primis Riley, uno che tendenzialmente non ama perdere, che però ha grosse responsabilità avendolo assemblato (ah sti benedetti coach/GM) sto marasma ( che è a quota 73 milioni di dollari complessivi di salaycap, settima squadra NBA, non esattamente 2 ceci) tantè che si parla addirittura di pensionamento (almeno dalle mansioni di coach). Convinti? Fermi, ci sono i Knicks!!! Ok, è facile [i]come sparare sulla croce rossa[/i] però analizziamo i semplici fatti: seconda squadra più costosa dellNBA, costruita su un talento singolo altissimo che raramente è stato assemblato così male, allenata addirittura peggio e gestita in modo tale da diventare una sorta di circo. Tutte colpe dellormai ex Isiah Thomas? In parte, sicuramente, ma vogliam parlare di James Dolan? Il proprietario con chitarra elettrica maniaco del controllo (andatevi a vedere quanto ha fatto pagar care a Larry Brown le sue dichiarazioni post licenziamento) oppure vogliam parlare di un gruppo di giocatori, ok allenati male, ma totalmente privi di orgoglio ed amor proprio? Ok, fin qua è stato facile..però pensate ad una cosa..anno scoso, stagione regolare appena conclusa, i Chicago Bulls sono una delle liete sorprese del nuovo Est: giovani, talentuosi, disciplinati in difesa e fantasiosi in attacco sembravano il classico gruppo sul punto di esplodere. E così è stato. Peccato che lesplosione sia coincisa con il licenziamento di Scott Skiles (peraltro prossimo alla panca dei Bucks) con la cessione di Ben Wallace, con gli screzi in spogliatoio e soprattutto con il 33-49 finale (curiosamente lanno scorso il record finale fu esattamente lopposto: 49W-33L) che li ha tenuti nuovamente fuori dai playoff. Cosa è successo? Nessuno lo ha capito bene, di sicuro le annate molto negative di Deng e Gordon hanno influito, ma anche il management è sempre sembrato sullorlo di una crisi di nervi, alla ricerca di quel [i]low post player[/i] che secondo loro avrebbe definitivamente proiettato la squadra tra le migliori.
Infine impossibile non nominare i Warriors. [i]Ma come, una squadra che ha perso in volata la possibilità di accedere ai playoff?[/i] Sì, proprio per come questi playoff li ha persi: i Warriors sono apparsi piuttosto sulle gambe, molli, nel decisivo finale di stagione. Colpa delle rotazioni stringatissime di Don Nelson? Sicuramente, ma anche di giocatori come Harrington che hanno inciso meno.
Okfatte le presentazioni è arrivata la busta[i]the winner is[/i] [b]Miami Heat[/b]
[b]Peggior Allenatore[/b]. I candidati:
[b]Marc Iavaroni (Memphis Grizzlies)[/b]
[b]Sam Mitchell (Toronto Raptors)[/b]
[b]Lawrence Frank (New Jersey Nets)[/b]
[b]Avery Johnson (Dallas Mavericks)[/b]
No. Non ho bevuto. Cè anche Avery Johnson in lista, il coach dei Mavs, uno che, ok è difficile, ma non impossibile, tra qualche mese potrebbe avere un anello particolare al dito. Il perché di questa scelta (opinabilissima, beninteso) è che i Mavs, aldilà di una regular season molto sottotono (daltro canto ci sono 16 vittorie in meno rispetto allo scorso campionato) dallarrivo di [B]Jason Kidd[/B] sono, paradossalmente, peggiorati. Il problema? Kidd, ricordiamolo per i più disattenti, uno dei migliori, se non il migliore, playmaker che cè attualmente in NBA, utilizzati esattamente come un [b]Devin Harris[/b] [i]qualsias[/i](con tutto il rispetto per il buon Harris chiaramente) in barba a caratteristiche tecniche a capacità e istinti dellex California University. [i]Di chi è la colpa?[/i] Scontata ma veritiera la risposta è [b]Avery Johnson[/b].
Veniamo a noi, [i]bagnanofili[/i] la [i]nominescion[/i] del padre putativo di Garnett, al secolo Samuel E. Mitchell, Jr. dove probabilmente lE. sta per [i]Efondamentalmentenoncapiscounmoltodibasket[/i] questanno ne ha combinate di ogni tipo. Passi (ma non dovrebbe) la retrocessione di un [b]Bargnani[/b] al solito ombroso ed abulico oltre che tenero in difesa ed inesistente a rimbalzo, ma anche messo nelle peggiori condizioni (tecniche) per emergere, quel che non passa è lassoluta follia tecnica di tenere [b]Calderon[/b] ai margini per mettersi nelle mani di T.J. Ford, quello che non passa è schierare Bargnani da ala piccola contro i Magic dopo che per un anno intero lo hai fatto giocare da centro, quello che non passa è la cronica incapacità dei Raptors di difendere sugli esterni, non solo per questioni strutturali, relative ad un reparto piccolo, leggero e con un tasso atletico tendente asintoticamente a zero, ma anche a causa di rotazioni sballate, letture folli ed organizzazione nulla che mostrano, ormai da quattro anni, questi Raptors. Ok il [i]players coach[/i] che fa tanto figo oggi in NBA, ok che è subito diventato un protetto di Chris Bosh, il [i] giocatore franchigia[/i]. Ma se Colangelo e Gherardini, ammesso che rimangano, vogliono migliorare la situazione (tuttaltro che positiva) dei Raptors, il primo passo è prendere una direzione precisa in merito.
Su [b]Iavaroni[/b] forse si è ingenerosi, lex assistent coach di Mike DAntoni, che allepoca era uno dei tecnici più bramati sulla piazza, si è trovato a gestire una patata oltre che bollente anche andata a male. Le decisioni del management (nella persona del GM [b]Chris Wallace[b]) di buttar via questa stagione, alleggerendo il cap e provando, per lennesima volta, a ricostruire attorno al talentino di [b]Rudy Gay[/b] ha fatto sì che il nostro si trovasse tra le mani un gruppo di carneadi frammisto a rookies inesperti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e pare che la dirigenza non abbia apprezzato alcune direttive del nostro, tanto che le voci di un tentativo fatto per Larry Brown(che a breve girerà lultimo episodio di [i] Highlander[/i]) si fanno sempre più insistenti..
Infine nomination per [b]Lawrence Franck[/b] non per i capelli rossi (quei quattro che gli restano) né per il fisico e la faccia da impiegato catastale (aldilà di questo umorismo di quartordine apprezzo davvero il suo lavoro..) ma perché, aldilà della grana [b]Kidd[/b] (e di quella, meno strombazzata ma non si sa quanto pesante in spogliatoio di [b]Carter[/b]) in questo disastrato Est (almeno per quel che riguarda le retrovie) fare qualcosa di più di un misero 34-48 era quantomeno doveroso.
Ok, qui la facciam breve. [i]The winner is[/i]… [b]Sam Mitchell (Toronto Raptors)[/b]
[b]Peggior rookie[/b]. I candidati:
[b]Mike Conley (Memphis Grizzlies)[/b]
[b] Yi Jianlian (Milwaukee Bucks)[/b]
[b] Joakim Noah (Chicago Bulls)[/b]
[b] Corey Brewer (Minnesota Timberwolves )[/b]
Partiamo dallinizio…benchè sia un [i]buontempone[/i] non ho inserito tra i nominati [b] Greg [/b] [i] micro fracture surgery [/i] [b]Oden[/b]. In compenso però ci troviamo il suo gemello inseparabile dai tempi della High School, quel Mike Conley che qualcuno già si azzardava a pronosticare tra le migliori point guard del paese quando era solo al college. Infondo cosa gli mancava? Caviglie al tritolo, buona mano dalla media, buoni fondamentaliil tutto si è tradotto in un impatto ben aldisotto della sufficienza (anche della mediocrità, volendo esser cattivi) come testimoniano statistiche peraltro abbondantemente ingrassate nel finale di stagione, con i [i]saldi[/i] difensivi. Numeri che non raccontano della totale inadeguatezza fisica di Conley agli standard NBA, non dicono che a metà stagione [i]il nostro[i] era in buona sostanza il terzo play dei Grizzlies dietro [b] Damon Stoudamire[/b] ma anche a [b] Kyle Lowry[/b]. Un primo anno orrendo per il talento ex [b] Ohio State[/b] ed a Memphis la situazione non è delle migliori.
Cosa dire poi di [b] Yi Jianlian[/b]? [i]Diventerà più forte di me[/i] diceva tra il serio ed il faceto Yao Ming dopo il loro primo incontro sul campo, sarà ma il [i]cinesino[/i] (-ino-ino, è solo 2.10) nel suo anno da rookie ha mostrato più ombre che luci, perennemente condizionato da un ego (e forse non solo da quello) che lo portava a sparar pretese sui minuti in campo piuttosto che a concentrarsi sui limiti, ancora numerosi e palesi come normale per un rookie. Chiusa la stagione in anticipo peraltro per un infortunio alla caviglia.
Il caso più curioso è quello di [b]Joakim Noah[/b], giocatore che il management dei Bulls adorava letteralmente, tanto da aver a più riprese confermato che qualora fosse uscito due anni fa ed i Bulls avessero avuto la prima chiamata assoluta [i]il figlio del tennista[/i] sarebbe stato un [b]bull[/b]. Ed infatti da torello si è comportato in questo primo anno, litigando un po con tutti in spogliatoio (non che i compagni si siano comportati da adulti, in questo caso) e chiudendo unannata in chiaroscuro come quella della franchigia dellIllinois.
Infine [b] Corey Brewer[/b] un altro del fantastico gruppo uscito da [b]Florida University[/b] lo scorso anno, un altro che ha sostanzialmente [b]deluso[/b]. Impreparato fisicamente e mentalmente si è trovato poi sballonzolato in una realtà caotica e perdente come quella di Minnesota, peraltro con tanta concorrenza nel ruolo (già, quale?). Rimandato.
[i]And the winner is[/i]: [b]Mike Conley (Memphis Grizzlies)[/b]
[b]Peggior dirigente[/b] I candidati:
[b]John Paxson (Chicago Bulls) [/b]
[b]Chris Wallace (Memphis Grizzlies) [/b]
[b]Kevin McHale (Minnesota Timberwolves) [/b]
[b]Bryan Colangelo&Maurizio Gherardini(Toronto Raptors)[/b]
Ok, se le prime tre candidature erano scontate quella di Colangelo e Gherardini lascia perplessi. Infondo i Raptors sono ancora ai playoffs, la struttura della squadra c’è e se le scelte dell’allenatore rasentano da vicino l’idiozia conclamata non è colpa loro. Il problema è però che i Raptors mancano completamente di un esterno fisico, e che il mercato estivo ha partorito la firma di…Kapono, alla non modica cifra di oltre 5 milioni l’anno. Inoltre la firma al contrattone apposta da Ford rende il mercato dei Raptors quantomeno “complicato”. Certo, se il termine di paragone è lo scambio [b]Gasol per Quami Brown[/b] e paccottaglia varia, tutti questi discorsi spariscono. Ma siamo così sicuri di voler crocifigere il povero Wallace in pubblica piazza? Infondo che Memphis sia perennemente in bilico tra la cessione ed il rilancio è cosa nota e con Gasol in campo non è che gli [i]spelacchiati[/i] Grizzlies di questi anni avessero fatto mirabilie. Tantopiù che ora in estate si libereranno un bel pò di milioni di dollari. Molto diverso è il discorso legato a McHale ed alla cessione di KG, vera pietra dello scandalo del mercato estivo. Con i Bulls pronti a smantellare la squadra ed i Knicks pronti a far follie per portare Garnett nella grande mela cosa succede? KG finisce a Boston (l’ex franchigia del nostro) per Al Jefferson (grandi numeri ma impatto limitato e il sinistro presentimento che non sia granchè un vincente) e Ryan Gomes. Certo, a livello di pubblicità lo è [i]scandalo Gasol[/i] è stato molto più pubblicizzato e chiacchierato, ma anche qua non si scherza…ed infine…Paxon! “siamo ad una [i]low post presence[/i] dall’essere una contender. Come dire…[i]minchia![/i] ma il meglio è venuto fuori con la vincenda Gasol…con Paxon a sbandierare ai quattro venti l’interesse per lo spagnolo ed il proprietario dei Grizzlies, [b]Michael Heisley[/b], a dire che sì, i Bulls volevano Gasol, ma non tanto da sacrificare i giocatori che interessavano ai Bulls…
[i]And the winner is[/i]: [b]Kevin McHale (Minnesota Timberwolves) [/b]
[b]Giocatore più peggiorato[/b] I candidati:
[b]Stephon Marbury (New York Knicks)[/b]
[b]Bobby Simmons (Milwaukee Bucks)[/b]
[b]Sebastian Telfair ( Minnesota Timberwolves)[/b]
[b]Ben Wallace (Chicago Bulls/Cleveland Cavaliers)[/b]
Uno legge e pensa…come [b]Telfair[/b]? Al primo anno a 30′ di media? Già già, proprio lui…in un anno in cui ha avuto a disposizione qualsiasi tipo di possibilità ha mostrato i soliti, fortissimi, limiti: tiro nullo, tante palle perse, poche letture, attaccante mediocre e difensore nullo. Il cugino ti Marbury (toh) continua a sembrare più un fenomeno mediatico che un giocatore vero, ed il ritorno di [b]Foye[/b] (combo guard che però ha dato segnali incoraggianti anche in regia) e la presenza di [b]Jaric[/b] lasciano molte poche speranze per [i]l’ultima grande point guard prodotta da New York City[/i]. Avete detto [b]Marbury[/b]? Quello che doveva essere meglio di Iverson perchè era più play? Raramente si è vista una caduta così pesante..da speranza dell’NBA nel ruolo di play a peso scomodo perdipiù nella sua amata New York. Sembrano lontani anni luce i ventelli a grappoli, gli assist ed i tiri allo scadere. Un caprio espiatorio o il principale dei colpevoli? La sentenza sembra scritta, tanto è vero che nonostante la rottura prolungata in campo Marbury continua a rompere prolungatamente anche in spogliatoio ed a mezzo stampa. Ma il vero problema fondamentale è che al suo [b]undicesimo anno da pro[/b] è che alla quarta squadra della sua carriera i suoi difetti sono esattamente quelli evidenziati nella stagione di grazia 96/97 al suo primo anno in Minnesota dopo il solo anno a [b] Georgia Tech[/b].
[b]Bobby Simmons[/b]? Beh…7 punti e 3 rimbalzi di media al costo di [b]quasi 10 milioni[/b] di dollari l’anno non sono esattamente il massimo. Se a questo si aggiunge il fatto che Simmons non è mai riuscito a sfondare nella [i]città di Fonzie[/i] dopo aver lasciato a bocca aperta addetti al lavoro e non solo con le sue giocate ai Clippers si capisce che la menzione è d’obbloigo. In chiusura ci lasciamo [b]Ben Wallace[/b]. L’ex Pistons non è mai apparso così abulico come quest’anno, specialmente in maglia Bulls. Inutile tirar fuori le cifre, mai state un giusto termometro delle sue giocate, ma vederlo inchiodato in area a (non)difendere sul lungo avversario in lunetta, vederlo passivo a rimbalzo offensivo o più propenso alla polemica (con compagni, avversari o arbitri poco importa) che alla difesa è stata una vera coltellata al cuore.
[i]And the winner is[/i]: [b]Ben Wallace (Chicago Bulls/Cleveland Cavaliers)[/b]
[b]Peggior giocatore[/b]. I candidati:
[b] Eddy Curry (New York Kniks)[/b]
[b] Ricky Davis (Miami Heat)[/b]
[b] Jermaine ONeal (Indiana Pacers)[/b]
[b] Kirk Hinrich (Chicago Bulls)[/b]
Ok, qua si va sul pesante. Il [b]WVP[/b] sta per essere assegnato. Il primo contendente in lizza è [b]Eddy Curry[/b]. Facciamo un gioco, immaginate un ragazzone di colore alto 210 centimetri e pesante 130 chili, dategli due mani forti ma ben educate al basket, due piedi da ballerino di tip tap ed un po di atletismo che non guasta. Shakerate il tutto. Scommettereste [i]i vostri due cents[/i] che il ragazzone in questione non riesca a prendere 5 rimbalzi di media NBA? Sì? Beh allora avete visto giocare Eddy Curry. [i]Baby Shaq[/i] come lo battezzarono quando uscì dal liceo. Peccato che i coniatori del nomignolo non avessero messo in conto lidiosincrasia del nostro alle battaglie darea, una certa mollezza caratteriale ed uno spiccato senso della pigrizia che fanno di Curry, attualmente, una disarmante zavorra tattico/tecnica per i già disastrati Knicks di questi anni.
Accanto a Curry, nella corsa al [b]WVP[/b] cè [b]Ricky[/b] [i]nessuno mi capisce] [b]Davis[/b], altro giocatore dotato di ego fuori dal comune e da garretti di caucciù cui però non abbina un carattere facile e letture sufficienti. Si diceva:i] nellattuale disastro degli Heat veleggerà tranquillamente a cifre stratosferiche[/i]. Sbagliato. Giocatore che ormai ha la sinistra abitudine ad appiattirsi al livello dei compagni più che innalzarsi da esso, Davis ha concluso lennesima stagione anonima, povera di contenuti,oltre che di numeri, che probabilmente lo costringerà ad emigrare, nuovamente.
Finita? Macchè, arriva il bello. Non è un bel periodo per chi fa [b]ONeal[/b] di cognome. Shaq boccheggia a Phoenix, alla ricerca di un anello che avrebbe veramente il sapore della leggenda, mentre Jermaine, di cui ci interessiamo ora, ha chiuso lennesima stagione in calando.Gli [b]infortuni[/b], certo,giustificazione ma anche ormai scomoda [b]costante[/b], ma, comè e come non è ONeal è in calo costante (di punti, di rimbalzi, di presenza sia difensiva che offensiva) da ormai un paio danni, ed il processo, benché alla fine si parli sostanzialmente di un trentenne, pare ben lontano dal fermarsi. Son calati gli stimoli? Sicuramente, ma da da pensare che il [b]settimo giocatore più pagato della lega[/b] chiuda una stagione a 13 punti e 7 rimbalzi di media. Lui, che era dato da tutti come uomo mercato non più di 6 mesi fa. [i] Sunset Boulevard?[/i]
Chiudiamo la rassegna dei pretendenti al titolo di peggior giocatore dellanno con [i]Capitan[/i] [b] Kirk Hinrich[/b], play questanno disastroso dei Bulls. Come altro definire la stagione di un giocatore che passa da 17 ad 11 punti di media, vedendo crollare le percentuali al tiro (specialmente quelle dalla [b]lunga distanza[/b] sua specialità) e perdendo pian piano il controllo di ciò che gli accadeva intorno? Hinrich che da buon [b]figlio di allenatore[/b] questestate lavorerà come un matto, ha giocato così male questanno che i Bulls che lo avevano rinnovato da poco a cifre tuttaltro che disprezzabili (siamo sui 10 milioni lanno, dollaro più dollaro meno) paiono essere entrati nellordine di idee di [b]cederlo[/b].
[i]Rullo di tamburi[/i].[i]and the winner is[/i]..[b] Eddy Curry (New York Knicks)[/b]
Il pubblico applaude, la serata si concludeanche questanno gli Oscar hanno dato soddisfazione!(Almeno spero)