Finalmente è finita. Una serie play-off che ha rischiato seriamente di degenerare con tentate invasioni, sedie che volano, agguati agli arbitri e quant’altro di deprecabile non dovrebbe mai vedersi su un campo di basket, ma anche di qualsiasi altro sport. Non sappiamo, e non ci interessa, se anche ieri sera la colpa della sconfitta bolognese sarà attribuita agli arbitri, noi ci limitiamo a fare notazioni tecniche e di cronaca.
Bologna merita applausi per come ha agguantato, al termine di una stagione soffertissima, il treno dei play-off, per come ha impegnato un avversario troppo superiore in un tris di partite tiratissime più di quanto il 3-0 finale lasci intendere. La Fortitudo avrebbe probabilmente meritato almeno una vittoria ma è una squadra troppo corta, con pochi giocatori e con almeno uno di quelli che dovevano essere i pilastri della Upim in chiara involuzione, ci riferiamo ovviamente a Jenkins. Il play americano ieri sera è stato disastroso, ha collezionato un 1/9 dal campo e un bel -6 di valutazione che la dice lunga sulla sua prestazione. Se aggiungiamo che Calabria è stato lasciato 40 minuti in panchina (perchè?) capiamo benissimo che gli altri che si sono avvicendati in campo hanno fatto pentole e coperchi senza però riuscire, come era prevedibile, a colmare il gap evidentissimo esistente con la Montepaschi. Note di merito in casa bolognese per un volitivo Lamma, anche se ha sparacchiato 1/7 da tre, per un buon Cittadini e un ottimo Mancinelli, il migliore dei suoi, autore di 18 punti e spina costante nel fianco della difesa senese. Joseph Forte ha iniziato alla grande, segnando 13 dei primi 29 punti della sua squadra per poi spegnersi piano piano, 15 punti per lui alla fine. Buona la prova di Torres, migliore valutazione, la sua, in casa bolognese.
Nella Montepaschi il migliore ci è sembrato Thornton, autore tra l’altro della bomba del 72-67 che ha dato praticamente il via alla fuga decisiva della Mens-Sana. Meglio di lui in termini di valutazione ha però fatto Lavrinovic, 24 per il lituano e 22 per l’americano, un Lavrinovic molto positivo che ha tirato col 58% dal campo e catturato 8 rimbalzi. A due facce la prova di McIntyre, ad un primo tempo così così, con 4 palle perse, è seguita una ripresa di tutt’altra connotazione con una regia più lucida e con la rinuncia al tiro da 3 per più comode penetrazioni che hanno fruttato punti e falli subiti. Solita prova di solidità di Stoonerook che, se ha tirato male dall’arco (0/3) ha però catturato 10 rimbalzi e offerto il consueto contributo di generosità in difesa. Comincia a preoccupare l’involuzione di Eze in campo stasera per soli 9 minuti con 0 punti in carniere. Sato, meno brillante di altre volte, ha tirato col 38% ma si è sacrificato tantissimo nell’estenuante guardia montata a Forte.
La partita inizia come sono iniziate le altre di questa serie play-off, la Fortitudo tenta subito di fuggire e vola sul 11-0, vantaggio che mantiene per tutto il primo quarto anche perchè nei primi 5 minuti Siena è incapace di segnare dal campo e va a referto solo dalla lunetta. Evanescente McIntyre, lo imita Eze, Sato e Thornton provano a scuotere i compagni ma la Fortitudo tiene a distanza gli avversari fino alla prima sirena (13-23). Il secondo quarto è quello dell’aggancio, sul 29 pari. La Montepaschi ci mette poco infatti a piazzare un parziale di 16-6 che ristabilisce la parità. Forte imperversa e segna 13 punti in 15 minuti, saranno però poi soltanto 15 alla fine, ma in casa senese l’innesto di Diener e, soprattutto, quello di Lavrinovic modificano gli equilibri in campo. Si va al riposo sul 37-35 per la Fortitudo dopo aver assistito ad una scellerata gestione dell’ultima palla del quarto, da parte della Montepaschi, che consente un comodo contropiede ai felsinei per il +2 dell’intervallo lungo (35-37). Nel terzo quarto la parità non si spacca, si assiste ad un lungo testa a testa con buone iniziative di Lamma e Mancinelli da una parte, ben supportati da Torres, e di McIntyre e Lavrinovic dall’altra. Si va all’ultimo mini riposo sul 58 pari. L’ultimo quarto vede la Montepaschi involarsi grazie ad una migliorata mira dall’arco e, soprattutto, grazie ad iniziative di McIntyre, Stoonerook e Thornton che capiscono che con l’uscita dal campo di Bagaric l’area pitturata bolognese può essere teatro di facili scorribande. Così è: le penetrazioni dei giocatori biancoverdi, insieme ad un paio di tiri da tre chirurgici di Thornton e Carraretto permettono a Siena l’allungo decisivo. Si chiude sul 85-74.
MONTEPASCHI: McIntyre 18, Ilievski 3, Carraretto 3, Sato 10, Thornton 17, Lavrinovic 19, Ress 5, Diener 5, Stoonerook 5.
UPIM: Jenkins 2, Mancinelli 18, Cittadini 5, Torres 12, Lamma 11, Bagaric 6, Janicenoks 5, Forte 15.
THE PLAY OF GAME: Ci piace segnalare, in una serie in cui si è parlato troppo dell’arbitraggio, l’umiltà di una terna che per ben due volte, di fronte all’evidenza e senza l’ausilio dell’istant replay, si è rimangiata due decisioni assolutamente errate correggendo una rimessa e annullando un fallo inesistente.
SALA STAMPA:
SAKOTA: Faccio i complimenti ai miei giocatori per come hanno saputo raggiungere questi play-off e per le tre gare disputate contro Siena. Credo che contro qualunque altra squadra avremmo avuto delle chances, contro Siena no. Complimenti ai nostri tifosi e tanti ringraziamenti per come ci hanno seguito e sostenuto. Infine complimenti ed auguri a Siena che prosegue i play-off sicuramente da favorita per la vittoria finale.
PIANIGIANI: La serie era difficile e lo sapevamo, la Fortitudo è una buonissima squadra con talento e ottimi giocatori. Noi abbiamo pagato un po’ di stanchezza e quindi bene aver finito 3-0 perchè avremo tempo e modo di recuperare. Stasera c’è stato un inizio choc, forse ho sbagliato a non modificare qualcosa nel quintetto di partenza dato che anche le due volte precedenti eravamo partiti ad handicap. Nel secondo quarto eravamo troppo frenetici ed ansiosi di recuperare ed abbiamo perso troppe palle. Molto bene nei secondi 20 minuti con scelte di tiro intelligenti e variate. Ora ci sono un po’ di giorni per ricaricare le pile e lavorare con calma in palestra.