Tisettanta Cantù: Wood, Fitch, Brown, Francis, Tourè
Lottomatica Roma: Ukic, De La Fuente, Hawkins, Tonolli, Lorbek
I quarto 17-21
II quarto 28-38
III quarto 44-48
Finale 53-66
Alla fine, la spunta Roma. Ma grande onore e applausi per questa Tisettanta, giunta al termine di un’annata favolosa, coronata con una vittoria in post season. Cantù paga la penuria di rotazioni e l’inesperienza di Dashaun Wood, autore di una regular season da applausi ma apparso quantomai spaesato in questi quarti di finale. Roma, da par suo, era chiamata a dimostrare di poter essere la protagonista ammirata contro Real e Pana, non la controfigura capace di vincere per miracolo ad Udine e Bologna ed a subire l’imbarcata interna da Montegranaro. Dalmonte chiede ai suoi di collassare in area, per tentare di arginare l’attacco romano, ben condotto da Roko Leni Ukic: ci riesce solo parzialmente, perchè le clamorose percentuali dall’arco di Roma, paragonate a quelle pessime della Tisettanta, danno un chiaro indizio di come andrà la gara. Solo i continui errori dalla lunetta di Roma (1/9 a fine primo tempo) ed il terzo, prematuro, fallo del playmaker croato tengono vive le speranze di Cantù, gravata però con Tourè dello stesso problema. Alla fine del terzo quarto, però le due compagini sono ancora attaccate, vuoi per il disperato tentativo dei padroni di casa per allungare la serie, vuoi per le scarse percentuali dal campo di Roma, frutto dell’elevata aggressività canturina. Lo scorrere lento della gara, con un punteggio quantomai basso, prosegue sino all’inevitabile conclusione, dove gli ospiti espugnano il Pianella e volano in semifinale per affrontare l’Air di Avellino, in una sfida che già si preannuncia gustosissima.