Quale motivo mi avrebbe spinto a guardare una differita per vedere una gara terminata 101-71?
Beh, dopo una Gara 1 decisamente bella nella seconda metà di partita con uno scarto di soli 4 punti, un minimo di interesse potevo provarlo, ma quando per sbaglio ho saputo del risultato di questa Gara 2, ho quasi perso le forze e dopo metà partita ho lasciato perdere del tutto.
Trenta punti di scarto non hanno rispecchiato interamente ciò che si è visto nel primo tempo, ma si poteva notare una stanchezza Spurs, che già serpeggiava sul finale di Gara 1, che ha portato tranquillamente i Lakers sul 2-0 nella Finale della Western Conference.
Le percentuali degli Spurs 34% da due e 26 da tre han caratterizzato la partita e lintensità annessa alla concentrazione messa in campo dai Lakers hanno portato ogni giocatore di Jackson a riempire la casella punti e ben cinque giocatori sono arrivati alla doppia cifra nelle realizzazioni.
Kobe si è contenuto a 22 punti, Gasol (10 p e 7r) pure, e appariva estraniato dal match vista la lentezza e la poca durezza che ha messo in campo: un pacifista accanito messo lì per sbaglio in campo.
Odom, invece, fautore di molte iniziative offensive, ha realizzato una buona partita, a differenza del match precedente, con 20 solidi punti, 7/10 al tiro, 12 rimbalzi e ben 4 stoppate.
Laltro Lakers andato bene in questa serata è stato Jordan Farmar, con ben 14p in 24 minuti, 2 triple e una stoppata devastante su Udoka lanciato da solo in contropiede (sembrava di vedere quella indimenticabile stoppata da dietro di Prince su Reggie pochi anni fa).
Per gli Spurs, cè decisamente poco da commentare, se non il contributo negativo di Ginobili e Parker: in due un pessimo 8/23 dal campo e poca determinazione da parte di entrambi, soprattutto da parte dellargentino, anche se condizionato pesantemente da una caviglia sinistra distrutta e un dito senza unghia. Già il fatto che metta piede in campo è miracoloso, figurarsi riuscire a esser determinante. Aspetteremo la prossima gara a San Antonio per poter capire quanto stia fisicamente male El Gino.
Dimenticavo un certo Tim Duncan, che, nonostante i dormienti compagni, ha giochicchiato portando a casa solo 12p ma ben 16r in soli 32 minuti. Lui, come sempre, non molla mai, ma, per questa volta Popovich ha deciso di rinunciare a lui presto per lasciare andare via questa partita senza sforzare troppo la sua stella.
E inutile tentare di mettersi a vedere i valori plus-minus di ogni giocatore, perché si rasenterebbe la comicità visto il distacco finale: -30 punti; piuttosto, cè, finalmente, da constatare lefficienza della difesa gialloviola che ha tenuto gli Spurs lontano dallarea per lasciare più liberi i tiratori dalla lunga come Parker, Ginobili, Vaughn, Finley e Bowen che hanno fallito quasi tutti i tiri con metri di spazio disponibili. Questa tattica di riempire larea allo Staples Center ha funzionato, ora si andrà allAlamo e sicuramente i Lakers troveranno maggiori difficoltà nel comportarsi nel medesimo modo.
Una domanda mi è balzata in mente guardando il match:
Ma quel Damon Stoudamire, che qualcuno affermava potesse esser fondamentale per gli Spurs per la vittoria del titolo, dovè finito?
Non potrà servire a Popovich più avanti nella serie?
Con questa domanda, aspetto Gara 3 (Lunedì mattina presto in diretta su Sportitalia dalle 2.30) allAT&T Center di San Antonio e forse avrò una risposta, anche se son sicuro che Popovich non darà una risposta esauriente. Vedremo.