Evidentemente, serviva che qualcuno entrasse nella tana dei Boston Celtics per svegliarli e farli reagire. Infatti, dopo la prima sconfitta interna dei playoff, la squadra di Doc Rivers riesce ad ottenere anche la prima vittoria esterna per 94-80, grazie ad una prestazione corale che annichilisce i Detroit Pistons, troppo dipendenti dalle condizioni fisiche di Chauncey Billups, che soffre ancora per linfortunio al polpaccio e non rende secondo le aspettative.
Partono subito forte i verdi del Massachusetts, che con un parziale di 11-4 firmato da Rondo e Garnett fanno capire che la determinazione è tanta. La risposta dei padroni di casa però non si fa attendere ed Hamilton e Wallace ricuciscono lo strappo iniziale. Ad aiutarli ci pensa un deleterio Sam Cassell, che entra in campo dopo le panchine delle prime due partite, cercando sistematicamente la soluzione personale. Per i Pistons è semplice fermarlo, e riportano il punteggio in parità sul 15-15. Iniziano i problemi di falli. Garnett e Billups sono costretti alla panchina da due penalità, seguiti dopo poco da Ray Allen.
Al contrario di quanto ci si può aspettare, Boston con le riserve ritorna sopra, grazie ad un parziale di 10-2, nel quale è coinvolto anche Cassell: essendo deresponsabilizzato in attacco (a Rondo e Pierce il compito di amministrare il pallone) segna anche qualche canestro importante.
Importante il contributo di James Posey: difende duro su Prince, recupera palloni e si rende pericoloso in attacco. Il secondo periodo si chiude con i Celtics sopra di 18 punti, 50-32.
Nella ripresa continua lo strapotere di Boston. I primi 4 punti sono di un Garnett ispiratissimo, seguito a ruota da Kendrick Perkins. Per loro due tanti canestri e altrettanti rimbalzi. Dominano sotto i tabelloni, sia in difesa che in attacco, e per i Pistons sembra ci siano poche speranze.
In assenza di Billups la squadra sembra disorientata, giocatori con tanta esperienza di gioco paiono alle prime armi senza il loro leader carismatico. Lunico a dare un contributo di sostanza è Rip Hamilton, che continua a segnare con regolarità, ma degli altri componenti del quintetto poche tracce.
Lunico tentativo di recupero importante è quello che cerca di effettuare il rookie Rodney Stuckey, al quale viene dato tanto spazio anche a causa dellinfortunio di Billups: riporta i suoi sotto di 13 lunghezze, con una decisione ed una freddezza nel prendere decisioni insolite per un primo anno.
Ma è un fuoco di paglia. I canestri di Pierce e Allen (un 3 punti decisivo nel quarto periodo, anche se le medie non sono buone sembra in ripresa) chiudono la partita, giocata magistralmente da tutta la squadra, non solo dai Big Three. Preziosissimi i contributi di Rondo (che sa sfruttare gli spazi che le difese gli concedono) di Posey, di Perkins, di PJ Brown. I Pistons invece sembrano troppo dipendere dalle lune dei loro giocatori di punta: Rasheed Wallace in serata no termina la partita prima del tempo con 6 falli, Prince sparecchia.
Servirà una ripresa per gara4 in programma lunedì sera, il rischio sennò è quello di unaltra sconfitta interna, che contro i Celtics potrebbe anche significare prematura eliminazione.
[b]Tabellini
Detroit Pistons: [/b]Hamilton 26, Stuckey 17, Wallace 12
[b]Boston Celtics: [/b]Garnett 22 (13 reb), Allen 14, Perkins 12 (10 reb)