[b]LOTTOMATICA Roma[/b]: Ukic, De La Fuente, Hawkins, Gabini, Lorbek
[b]AIR Avellino[/b]: Green, Lisicky, Smith, Radulovic, Williams
Un trionfo. Nonostante la grinta di Avellino che salva la faccia e lotta sino all’ultimo pallone dell’incontro. Ma la Virtus Roma torna a giocarsi una finale scudetto dopo l’impresa del Banco Roma e questo traguardo, nonostante tutto, non può che essere accolto con un applauso. Pensi che lo spot capitolino l’anno scorso era stato occupato dalla Virtus Bologna e da Andrea Crosariol (seconda finale consecutiva per il centro, qualcosa da raccontare ai nipoti) e allora pensi che tutta quest’impresa alla fine, non è. Ma gli infortuni, la malasorte, un americano che a Roma era meglio se non fosse mai atterrato, colorano questo 3-0 all’Air Avellino di un rosso fuoco, che almeno per un secondo sbiadisce tutte le amarezze di una stagione intera. Adesso Roma è al grande ballo e, se permettete, danzerà, con tanti di quei duelli da leccarsi i baffi: dalla panchina con il duo Banchi-Pianigiani a contrastare Repesa, ai due centri più dominanti del campionato, quei Lorbek e Lavrinovic che tanto spettacolo e sostanza hanno messo in mostra nell’arco di un anno intero.
La partenza shock di Roma è di quelle che fanno male: 22-9 alla fine del primo quarto e la partita automaticamente si indirizza lontano dall’irpinia, specialmente considerando che alla fine del primo tempo il punteggio si incrementa ancora, col tabellino che segna 26-20. La difesa di Roma, trasformatasi come tutta la squadra in questa serie con Avellino, concede nient’altro che le briciole al pick’n roll di Green e Williams, destabilizzato e annientato per l’ennesima volta in stagione. Troppo pesante l’assenza di Righetti per il team di Boniciolli, ma la zona più volte messa in mostra dal coach di Avellino testimonia l’enorme difficoltà ad arginare i vari Ukic, Lorbek e l’MVP della serie, quel Falco tornato ai fasti di 2 anni fa, devastante come pochi in attacco e in più difensore certosino.
Nella ripresa c’è spazio per lo show di Lisicky, autore di 24 punti con 5/7 da 3, effige di quel cuore Air che dopo una grande annata non vuole proprio tornare in campania con 20 punti sul groppone. Anzi, ad un certo punto Green tira addirittura per il meno 7 a 2 minuti dalla fine, prima che Hawkins realizzi un canestro con fallo che chiude definitivamente i giochi. C’è lo sweep per i Campioni della Final Eight, 5 sconfitte su 5 incontri con i romani. La mano di Gelsomino, dopo 2 mesi di sciopero per il mancato acquisto di Mason Rocca, si vede eccome. Non tremerà, magari, la famiglia Minucci: ma un po’ di prurito, statene certi, si comincia ad avvertire.
Play of the game
Primo quarto, when Roko happens: Ukic se ne va ad inchiodare la schiacciata lasciando sul posto Green e la difesa avellinese; il talentino croato è decisamente pronto, con sommo rammarico dei tifosi romani, allo sbarco oltreoceano.
MVP
Chirurgico Don Rodrigo De La Fuente con 9 punti, 6 rimbalzi e 4 recuperi: l’immagine vincente della nuova Lottomatica.