Gara 1 di finale ci ha regalato diverse emozioni, con un risultato incerto fino in fondo e tanta adrenalina trasmessa da un TD Banknorth Garden vestito a festa per una chermesse tanto attesa, quanto meritata.
Sul Jumbothrone alla presentazione dei quintetti, campeggiava il volto di Kevin Garnett che, dopo l’introduzione del roster dei gialloviola, si lascia andare ad un fragoroso urlo che introduce i campioni della eastern conference e carica a mille i tifosi biancoverdi.
E’ Paul Pierce il giocatore presentato per ultimo. Il capitano dei biancoverdi si è dimostrato tale durante tutti gli anni che ha passato in Massachussets e solo in questo momento riscuote il meritato successo dopo tanta fatica e poca considerazione.
Sono proprio di “the truth” i canestri decisivi di gara 1. Dopo un primo tempo silente è andato al lavoro realizzando tutti i primi canestri del tempo (compreso un gioco da 4 punti) e facendo vedere il vero spirito biancoverde.
Durante il terzo quarto il suo infortunio aveva fatto raggelare il sangue nelle vene a tutti i tifosi, perchè le smorfie di dolore e l’uscita dal campo in braccio agli assistenti, aveva fatto veramente pensare al peggio.
Ma come in ogni favola che si rispetti arriva il lieto fine con Pierce che rientra in campo sotto un tripudio biancoverde e realizza due triple di capitale importanza per indirizzare la partita verso i padroni di casa.
Sulla guarigione-lampo si è espresso anche Phil Jackson dicendo: [i]”E’ uscito portato a braccia ed è rientrato senza nemmeno zoppicare. E’ perlomeno strano, ma magari nello spogliatoio c’era Oral Roberts che lo ha guarito.” [/i]
Non se ne preoccupa molto Paul Pierce che dice di aver temuto per il lancinante dolore che ha sentito sul momento e ha preferito non poggiarci il peso. Non avendo mai patito questo tipo di infortunio e visto il movimento inusuale, ha preferito andarci coi piedi di piombo.
Ritornato negli spogliatoi l’articolazione ha risposto meglio ed è potuto rientrare tranquillamente. Si giocasse oggi gara 2, però, la sua presenza sarebbe altamente improbabile.
[i]”Faking?”[/i] – dice Cassel- [i]”Per quale motivo un giocatore dovrebbe perdersi sette minuti di una partita di finale senza un motivo? Questa non è regular season e Pierce non stava affatto fingendo.”[/i]
Il bollettino medico dei Celtics non si ferma, perchè anche Perkins ha dovuto abbandonare prematuramente il match a causa di una distorsione alla caviglia. Le sue condizioni e la sua probabilità di impiego in gara 2 sono ancora da valutare, ma Rivers vuole andarci cauto: [i]”Se sarà al massimo lo faremo scendere in campo. Nel caso fosse al 50% non avrebbe senso rischiarlo e tenteremmo di recuperarlo per il futuro della serie.”[/i]
La chiave della vittoria dei Celtics è facilmente identificabile in una difesa che nel secondo tempo ha praticamente strangolato l’attacco dei Lakers, mandandolo fuori giri e non concedendogli mai i “confort spots” dell’attacco triangolo.
La continuità di movimento dell’attacco di Winter è spesso stato spezzato, costringendo Bryant a qualche straordinario, ma soprattutto ad una circunnavigazione del pitturato.
I soli sei liberi tentati dal figlio di Jelly Bean chiarificano il fatto che i Celtics si sono ispirati alla difesa degli Spurs per limitare Kobe ad un “jump shooting player” e i risultati in questa gara 1 hanno pagato grossi dividendi.
Gasol è stato l’unico in grado di aiutare Bryant in attacco con buone soluzioni sia personali che di passaggio, ma anche lui nel secondo tempo si è decisamente eclissato. Dall’altra parte del campo, invece, ha subito ogni tipo di soluzione di Garnett, arrivando a concedergli schiacciate al ferro inammissibili a livello di NBA Finals.
Se l’atteggiamento e l’impatto difensivo del catalano sono di questo tipo aspettatevi 25 punti di media di KG e ben poche speranze di vittoria per i Lakers, perchè se aggiungiamo a questo mismatch anche quello di Pierce con Radmanovic, dove il #34 abusa del suo rivale, abbiamo poche soluzioni per la difesa dei Lakers.
In gara 2 ci sarà da aspettarsi un Kobe da 30/35 punti, ma sarà importante anche l’apporto della panchina losangelena, che non può fermarsi ai soli 15 punti di gara 1.
Per i Celtics l’obiettivo è di tenere sedato l’attacco dei Lakers riducendo il numero di possessi e giocando molto a difesa schierata. E’ovvio che una delle chiavi la noteremo subito dalle prime azioni, ovvero le condizioni di Pierce. Da li si potranno stilare tutte le elucubrazioni sulla partita, perchè un Pierce in condizione di essere incisivo è troppo importante per l’economia biancoverde.
Gara 2 ci dirà molto su questa serie, se i Lakers riuscissero a portare a casa la vittoria metterebbero molta pressione sui Celtics con il rischio di non far tornare nemmeno la serie in Massachussets. In caso contrario Garnett e compagni si assicurerebbero un posto privilegiato per la conquista dell’anello.
Non è un close out game, ma non ci siamo lontani…