[b]I Boston Celtics simpongono anche nella seconda sfida di finale al TD Banknorth Garden, portandosi in vantaggio 2-0 nella serie, ma rischiando seriamente di compromettere tutto in un pazzesco finale in volata.[/b]
Il primo quarto si apre con i Lakers a prendere le redini del gioco, con un Gasol a tratti suntuoso contro Garnett, e con Phil Jackson che sorprendentemente inizia a ruotare la panchina fin da subito, complici anche i problemi di falli dei titolari. Così fuori Radmanovic e dentro Ariza, fuori Odom e dentro Walton: gli ospiti giocano bene in attacco andando a segno con sei giocatori e chiudono il quarto in vantaggio sul 22-20.
Nella seconda frazione tuttavia i Celtics guidati da Pierce e dallinsospettabile Leon Powe, costruiscono un parziale di 10-0 con gli ospiti incapaci di fermare qualsiasi movimento dellattacco avversario: i Lakers si lamentano molto degli arbitri, protagonisti di alcuni fischi pro Boston veramente discutibili, ma è latteggiamento degli angelini a dover preoccupare maggiormente Phil Jackson.
Allintervallo il punteggio recita 54-42 Celtics, con Pierce miglior marcatore dellincontro a quota sedici punti, seguito da Gasol con tredici. Non benissimo Bryant che continua a faticare per trovare la via del canestro contro larcigna difesa di Thibodeau.
Nel terzo quarto la musica non cambia: Boston continua a suonare il suo personale spartito, segando a piacimento contro la rivedibile – che è quantomeno un eufemismo, [i]ndr[/i] difesa dei Lakers, assolutamente in crisi nel dover gestire la transizione offensiva dei Celtics, ma incapaci ugualmente a limitare la coppia Allen-Pierce, e di un Powe che attaccando il canestro continua ad essere un rebus irrisolvibile per Kobe e compagni.
Aggiungendo la solidità biancoverde sotto canestro, grazie al dominante Garnett ed al roccioso PJ Brown, si arriva a comprendere come il risultato parziale al termine dei primi trentasei minuti di gioco, non debba così sorprendere.
Il quarto periodo resta sulla stessa lunghezza donda delle precedenti frazioni di gioco, fin quando Phil Jackson decide di tentare la disperata rimonta con un quintetto piccolo, schierando Radmanovic da ala-forte e Vujacic da off-guards, insieme a Fisher, Bryant e Gasol.
Un quintetto estremamente offensivo che difatti inizia a macinare gioco in attacco, mettendo in difficoltà la difesa dei Celtics, i quali, probabilmente appagati per aver seppellito gli avversari fino al -24, subiscono una clamorosa rimonta da parte degli ospiti che di portano addirittura a soli due punti di distacco nel finale di partita.
Tuttavia i Lakers manifestano, per lennesima volta in stagione, di non sapere gestire i possessi decisivi se la palla non passa per le mani dellMVP. Brutta rimessa di Radmanovic che serve Vujacic per una tripla un po forzata che inesorabilmente trova soltanto il ferro.
Posey si guadagna due tiri liberi strappando il rimbalzo decisivo, e entrambi porta i suoi a due possessi di vantaggio, ipotecando la vittoria, sudata e quasi compromessa nel finale, ma sicuramente meritata a pieno da quello che si è visto in campo nellarco dei 48 minuti di gioco.
A fine gara, questo il commento di Pierce sul finale di gara: Penso che ci siamo mentalmente rilassati visto lampio vantaggio, non siamo rimasti aggressivi ed abbiamo lasciato che loro giocassero senza pressione. Abbiamo smesso di difendere, e dobbiamo trarre una lezione da questo quarto finale.
Il solito P-Square sentenzia così sul proseguo della finale: La nostra mente è concentrata su Gara 3 per tentare di togliere loro fiducia e cercare di vincere la serie a Los Angeles. Sappiamo che sarà dura
La serie si sposta adesso in California allo Staples Center, o se preferite il Kobe Stadium, dove i Lakers dovranno cercare di vincere il tris di partite casalinghe per continuare a sognare lanello, ma Boston, a solo due vittorie da un titolo che manca ormai da tanti anni, difficilmente si adagerà sugli allori.