– Grossi polemiche in casa Clippers, in primis coach Mike Dunleavy ha scoperchiato il più classico dei “vasi di pandora” dicendosci “scioccato” per la decisione di Elton Brand di abbandonare L.A. quando, a suo dire (peraltro stragiurato in diretta telefonica), Brand aveva raggiunto un verbal agreement (che ricordiamolo, ai fini pratici non conta nulla) con i Clippers per una cifra molto simile a quella che andrà a grabbare a Phila. Il segreto di pulcinella riguardo all’inaspettata partenza di Brand in realtà ha un nome ed un cognome: David Falk. L’agente, sin dai tempi cui aveva la procura di tale Micheal Jordan, è noto per i suoi modi di fare..emh..non proprio da gentleman, sembrava poco in auge negli ultimi tempi, mentre con questa mossa il suo nome è ritornato sulla bocca di tutti, aldilà delle trattative farraginose con cui i Clippers hanno favorito la partenza di Brand, chiudendo a giugno sia il contratto di Brand che quello di Maggette, a spese dei poveri Clippers.
– Tornando al mercato i Clips non son rimasti con le mani in mano, trattano, per ora non corrisposti, una trade che possa portare Zach Randolph sotto le plance losangeline, corteggiano, forti di molto spazio sotto il cap Emeka Okafor, cui potrebbero offrire un pluriennale da 10 milioni l’anno e seguono con attenzione l’affare Josh Smith ad Atlanta. Infine una voce clamorosa inizia a farsi spazio: secondo alcuni ben informati Baron Davis potrebbe essere solo di passaggio ad L.A., infatti prima di firmare con i Clippers ci sarebbe stato un “sondaggio” presso i Knicks riguardo un’eventuale trade tra Clippers e Knicks per permettere di far arrivare “il Barone” a N.Y.
– Proprio i Knicks sono tra le franchigie più attive sul mercato, rigettata, per ora, la proposta di tradare Randolph, si interessan a Davis e cercherebbe di portare all’ombra della statua della libertà nientemeno che Wally Szczerbiak, non tanto per le sue qualità indubbie di tiratore (sostanzialmente poi non è che sappia far altro) ma soprattutto per quegli interessantissimi 13 milioni di dollari in scadenza che chiama il suo contratto.
– Passando dall’altro lato dell’Hudson, i Nets hanno raggiunto un principio di accordo con Eduardo Najera e Jarvis Hayes confermato dalle parole del presidente Rod Thorn, accordi che diverranno validi a tutti gli effetti dopo gli esami di rito a cui verranno sottoposti entrambi i giocatori. Najera firmerà un quadriennale da 12 milioni di dollari, naturalmente strutturati in modo tale da rendere i Nets molto flessibili per la fatidica estate 2010, infatti lo stipendio di Najera sarà: $3.4 million per il prossimo anno, $3.1 million nel 2009-10, $2.8 million nel 2010-11 e $2.6 million nel 2011-12. Per Hayes invece biennale da 4 milioni di dollari (inutile che vi ripeta la scadenza, vero?)
– I Celtics rimpolpano la loro front line, in attesa di sapere se P.J. Brown li omaggerà di un altro anno o appenderà le scarpette al chiodo, firmando Patrick OBryant, lungagnone filiforme ex prima scelta, nona assoluta, di Golden State due anni fa, prospettato, ai tempi del college, Bradley, come un giocatore di sicuro impatto, è capitato, c’è da ammetterlo, in una delle situazioni peggiori in cui un rookie può incappare (Don Nelson coach) specialmente se, come nel caso di O’Bryant, si è un centro e non una guadia da mettere a giocare da ala forte. Vedremo se l’aura magica di KG, che ha già trasformato Perkins in un giocatore di basket, riuscirà a concedere il bis.