Stagione di transizione doveva essere, stagione di transizione è stata. Chiusa senza troppi rimpianti l’era Carlisle, Indiana ha vissuto un 2007/2008 in bilico tra la tentazione di avere molte palline alla lotteria, e l’ambizione di ottenere il pass per i playoffs. O’Brien ha dato ai Pacers uno stile di gioco completamente nuovo, improntato sulla corsa e su tanti tiri presi nei primi secondi dell’azione. Un sistema offensivo che si è dimostrato produttivo, nonostante i vari infortuni che hanno tormentato il roster, e che ha portato Indiana ad una sola vittoria di distanza dall’ottava piazza ad est, quella di Atlanta.
[b]Situazione salariale e contrattuale[/B]
Il cap dei Pacers è circa 7 milioni sopra il tetto salariale stabilito per la stagione 2008/2009. I contratti più pesanti sono quelli di Murphy e Dunleavy, che insieme prenderanno circa 60 milioni di dollari nei prossimi 3 anni. L’anno prossimo scadranno i neo-arrivati Nesterovic e Baston, oltre a Jeff Foster (dando per scontato che quest’estate eserciti l’opzione per rimanere un altro anno). Nel 2009 Indiana avrà anche la possibilità di uscire dai contratti che la legano a Marquis Daniels e Shawne Williams, liberando quello spazio salariale che servirà per rifirmare Danny Granger ed, eventualmente, Jarret Jack. C’è da risolvere la questione Jaamal Tinsley, il contratto chiama più di 21 milioni nei prossimi 3 anni. Bird ha già chiarito che il giocatore non rientra più nei piani della squadra; non dovessero arrivare offerte, la società cercherà di negoziare un buyout con il playmaker newyorkese.
[b]Giocatori da firmare e obiettivi di mercato[/b]
Indiana è stata tra le squadre più attive in quest’inizio di off-season. Jermaine ONeal ha lasciato i Pacers dopo 8 anni, consegnando così agli archivi una pagina di storia della franchigia. Da Toronto sono arrivati Ford, Baston, Nesterovic e la scelta Roy Hibbert. Il piccolo uomo da Texas è funzionale al sistema di gioco di OBrien, dove si corre e si tira tanto (entrambe specialità in cui TJ è secondo a pochi). I dubbi riguardano il suo decision making nei quarti quarti e i problemi alla schiena che lo tormentano da diversi anni. Quanto a Nesterovic, dovrebbe essere il centro titolare, almeno ad inizio anno, e contribuirà a svezzare il rookie Hibbert. Nella notte del draft, oltre alla trade con i Raptors, Indiana ha scambiato la propria scelta con quella di Portland (Bayless per Rush). Nel pacchetto che è arrivato a Indianapolis erano inclusi anche McRoberts e Jarrett Jack, che servirà da backup per Ford e può giocare qualche minuto in guardia, mentre andrà ai Blazers Ike Diogu. Il front office della squadra ha fatto sapere che potrebbero esserci altre mosse prima dellinizio della stagione. E plausibile pensare che Daniels, per la sovrabbondanza nel ruolo di guardia, e Shawne Williams, per le bizze fuori dal campo, siano considerati spendibili sul mercato.
[b]Draft[/B]
Dal draft sono arrivati Brandon Rush, incluso nello scambio con Portland, e Roy Hibbert, scelta commissionata ai Pacers all’interno dell’affare O’Neal. Rush, fratello di quel Kareem che ha giocato ai Pacers fino allanno scorso e potrebbe essere riconfermato, è tiratore solido e difensore dal discreto potenziale. Farà il cambio di Dunleavy, ma può giocargli anche affianco nei quintetti piccoli che OBrien ama schierare di frequente. Lidea è che possa dare un contributo fattivo in tempi brevi. Per quanto riguarda Hibbert, non più tardi di un anno fa era considerato uno dei migliori cinque prospetti dellintero college basketball. Le sue statistiche in leggero calo e una classe di freshmen terribili ne hanno fatto scendere notevolmente le quotazioni, ma è un centro di grande presenza fisica e mani morbide nei pressi del canestro. E da verificare la sua funzionalità al sistema, visto che non ha grande mobilità di piedi. Tra gli addetti ai lavori, comunque, è considerato come un giocatore più adatto al gioco NBA che a quello NCAA e non è da escludere che già alla fine dellanno si possa prendere quel posto in quintetto che allinizio sarà di Nesterovic.
Granger è migliorato esponenzialmente anno dopo anno ed è già attualmente uno dei giocatori più completi della lega, ma ci sono dubbi sulla possibilità che diventi una prima punta offensiva. Dunleavy si è dimostrato scorer di razza nella passata stagione, ma non è un leader. Limpressione è che a questa squadra manchi un go-to-guy classico in grado di prendersi la squadra sulle spalle nei momenti che contano. OBrien al primo anno ha fatto benino in panchina ed è stimato dalla dirigenza. Dovrà lavorare soprattutto sulla difesa di squadra, tra le peggiori della lega la scorsa stagione, mentre il sistema offensivo pare già discretamente produttivo e affidabile. In attesa di un grande nome, già lanno prossimo l’obiettivo dichiarato saranno i playoffs.
Articolo inserito per conto di The Natural.