Lentusiasmo dellestate scorsa con la primissima scelta assoluta nel draft 2007 era tragicamente sfumato quando Greg Oden, il giocatore scelto per rialzare le sorti dei Blazers, si era gravemente infortunato il ginocchio. Subito una stagione di stop senza neanche averlo assaporato era stato un boccone troppo amaro per i tifosi dellOregon. E lincubo Sam Bowie sembrava ancora una volta fare capolino. Tuttavia se da un lato il recupero dellomaccione di Ohio State proseguiva senta intoppi, ci pensavano i giovanissimi suoi compagni di squadra a deliziare sul parquet i propri supporters con un inizio di stagione sorprendente. Addirittura da playoff grazie anche ad una striscia di 13 vittorie di fila nel mese di dicembre. Poi linevitabile calo e il dazio di essere la squadra più giovane della lega hanno ridimensionato i sogni di gloria. Ma il bilancio è stato certamente positivo e con il rientro/esordio di Oden e qualche innesto di mercato a Portland tutti sperano di aver messo le basi per una squadra di vertice.
Se diamo uno sguardo alla stagione da poco trascorsa sono certamente molti i punti fermi da cui partire.
Senza dubbio le prime scelte Roy e Aldrige, sono oramai diventate le stelle della squadra.
Il primo ha confermato i livelli dellanno desordio conclusosi con la conquista del Rookie of the Year Trophy. Ed è stato inevitabile a quel punto convocarlo per lAll Star Game, il primo blazers dal 2001.
E scusate se è poco.
Il secondo, grazie anche al maggiore minutaggio che gli ha concesso lo stop di Oden, ha saputo maturare la giusta esperienza per mettere a frutto nel migliore dei modi le sue doti fisiche e tecniche sotto canestro. Soprattutto da attaccante.
Anche Travis Outlaw, scelto direttamente dallHigh School nel 2003 e quindi oramai un veterano nonostante letà, ha finalmente trovato la stagione della maturazione. Ala piccola ultra esplosiva e dalla braccia lunghissime, si è saputo costruire un ottimo tiro dalla media e dalla lunga distanza. Inoltre ha insistito sulle qualità difensive innate che gli permettono di essere uno dei migliori stoppatori e rubapalloni della squadra. Uscendo dalla panchina è oramai un lusso. Segnaliamo anche la buona stagione di Przybilla. Joel aveva trovato la sua dimensione a Portland, ma dopo il rinnovo contrattuale, complice anche qualche infortunio di troppo, avevano fatte storcere un po il naso le sue prestazioni opache. Invece nellultimo anno ha sfruttato appieno tutto il minutaggio concessogli dalla mancanza di un alternativa sotto canestro. Tornando lefficace pivot che sa essere, migliorando fra laltro notevolmente la sua percentuale ai liberi. Ora con il rientro di Oden Portland può davvero contare su una coppia di centri invidiabile.
Da rivedere invece Webster, cresciuto ma non abbastanza da poter garantire la continuità che gli si chiede. Ma di certo per lui cè ancora tempo. Chi invece non ne ha più è Jarret Jack, già ceduto negli scambi della draft night. Non che abbia deluso completamente, ma da lui ci si aspettava sicuramente di più. Quanto meno una maggiore lucidità nei momenti chiave delle partite e maggiori attitudini offensive. Così, nonostante la buona volontà di Blake (comunque confermato) e aggiungendo la pessima stagione di Rodriguez, il ruolo di play è stato spesso una debolezza della squadra. Un ruolo delicatissimo nella moderna pallacanestro.
Positivo James Jones, nonostante guai fisici per tutta la stagione. Ma la free-agency ha permesso a Houston di strappare ai rossoneri un elemento prezioso e soprattutto esperto. Vista la bassissima età media dei Trail Blazers.
Infatti, e qui torniamo allattualità, coach McMillan aveva espressamente chiesto di alzare il livello di saggezza della squadra magari con un playmaker di livello che sapesse traghettare i suoi giovani talenti. Tuttavia ad oggi si trova con tre promettenti rookies in più, Jones e Jack in meno e linnesto di una discreta ala piccola (Diogu) buono però per la panchina.
Ok, definire Bayless, Batum e lo stesso Fernandez promettenti è quantomeno riduttivo.
Bayless, sceso fino alla pick n°11 è in realtà un mezzo steal del draft. Atletica point-guard, può giocare anche nello spot di 2. Un grande attaccante e ball-handling da manuale. In Arizona ha fatto faville e nella Summer League appena iniziata ha già fatto vedere il suo valore. Non è un vero play, ma può essere una stella.
Il francese Batum è forse più acerbo. Fondamentali rivedibili, atletismo da vendere, discreta esperienza internazionale.
Può diventare un ottimo difensore ma deve essere più aggressivo. Diciamo che come scelta n°25 ci sta pure.
Su Fernandez cè poco da dire. Se conferma lattitudine vincente, mette su ancora un paio di chili ed avrà spazio i Blazers potranno dire di avere pescato un jolly.
Sul fronte mercato, difficile prevedere quali mosse verranno fatte. Il salary cap è ancora ingolfato (su tutti pesano ancora i contratti di Francis e del tagliato Darius Miles). Lunico giocatore che potrebbe essere appetibile è Raef LaFrentz e i suoi 12 e passa milioni di contratto in scadenza questa stagione. Quindi probabilmente si lavorerà in questo senso per cercare di portare un giocatore di esperienza nellOregon. Se così non fosse, certamente la squadra è abbastanza talentuosa e promettente da garantire una stagione brillante. Anche se probabilmente non ancora abbastanza per i play-off.