Basterà?
Aver cambiato coach, GM, ed aggiunta una star come Richard Jefferson basterà per tornare ai playoff e farci strada?
O servirà un cambiamento di atteggiamento della squadra intera, ad iniziare dalla stella Michael Redd?
Perché il problema dello scorso anno, è stato proprio quello della mancanza del giusto approccio alle partite.
È mancata totalmente la difesa, e da quello è partita una spirale involutiva tremenda, che ha portato i Bucks a perdere gli ultimi 7 incontri della stagione, concedendo anche 151 punti (!) ai Chicago Bulls.
Il bilancio finale parla di 26 vinte e ben 56 perse che, come lanno prima, si è rivelato uno dei peggiori record vittorie/sconfitte dellintera NBA.
Inoltre, dopo metà stagione, il GM Larry Harris è stato cacciato anzitempo, ed al suo posto è arrivato dallorganizzazione dei Detroit Pistons John Hammonds, il qual, appena terminato il campionato dei Bucks, ha licenziato il coach Kristkowiak, reo di non aver instillato nei giocatori la giusta propensione alla difesa, e assunto in sua sostituzione Scott Skiles, esonerato dai Chicago Bulls in corso di stagione, ma che nonostante tutto si porta dietro la reputazione di ottimo coach, un duro in grado di costruire buoni sistemi difensivi.
Ed i tifosi della franchigia del Wisconsin confidano tanto in lui, perché di strada, nella metà campo non offensiva, ce ne sarà tanta da fare, visto che a cominciare dallo stesso Redd, la difesa sembra (erroneamente) un concetto molto lontano dal gioco della pallacanestro.
A bocciare definitivamente il precedente GM sono state le scelte nellultimo mercato, rivelatesi per nulla azzeccate: in primis, la scelta del cinese Yi Jianlian, che dopo un discreto inizio si è inesorabilmente involuto, perdendo minuti e posto in quintetto base, sostituito da Charlie Villanueva nello spot di ala grande.
Altrettanto deludenti sono poi state le annate dei giocatori trattenuti nellestate: Mo Williams non ha effettuato quel salto di qualità che da lui ci si aspettava, mentre Charlie Bell, uno dei più positivi elementi della panchina negli ultimi anni, anche a causa di diversi infortuni non ha reso ai suoi livelli abituali.
La sensazione al termine di questa stagione è apparsa a tutti gli interessati alla franchigia del Wisconsin piuttosto chiara: qualcosa doveva cambiare. O con un colpo di fortuna al draft, o con una rifondazione della squadra, che non avrebbe escluso nessuno, Redd compreso. Tutto ciò però al momento non si è avverato, ma è già cambiato molto. Infatti con una mossa sorprendente, il giorno prima del draft, è arrivato dai New Jersey Nets Richard Jefferson, ala piccola che si potrebbe adattare benissimo al gioco di Redd, per così formare una coppia esplosiva in attacco, e che porta la squadra ad ambire già il prossimo anno ad un posto playoff. Se si aggiunge poi che per averlo sono stati scambiati un contrattone come quello di Bobby Simmons e lo scontento e deludente Yi Jianlian, si pensa subito allaffare. Jefferson nei piani del coach dovrà diventare il faro della difesa, grazie alle sue doti fisiche e alla sua propensione (così dicono) al fondamentale, e trascinare in tal senso i compagni.
A completare le operazioni di mercato, alcune aggiunte ed un rinnovo contrattuale, forse fondamentale. Infatti il centro titolare Andrew Bogut è stato rifirmato per 5 anni al prezzo di 60 milioni di dollari. Cifra forse alta, ma chiaro segnale di fiducia dopo una seconda parte di stagione da leader carismatico della squadra, con un aumento sensibile della sua produzione di punti e rimbalzi. Sperando in un suo ulteriore miglioramento nel prossimo anno, si può capire il perché della cifra che i Bucks hanno investito su di lui.
Per terminare le operazioni di mercato, nel fine settimana scorso sono stati aggiunti due comprimari per completare la panchina: il play/guardia Tyronne Lue e lala Malik Allen. Il primo porta punti, mentre il secondo va a completare un reparto lunghi forse troppo leggero anche per i vertici della Eastern Conference. Contribuirà con la difesa e il lavoro sporco.
Non molto comprensibile lacquisto dellex Hawks in un ruolo, quello di point guard, già affollato, per via della presenza del titolare Williams, della sorpresa di fine stagione Ramon Sessions (realizzatore ed eccelso passatore). Aggiungendo a questi le due guardie Redd e Bell, forse si rischia di chiudere un po gli spazi al giovane Sessions, che è da testare in partite che contano sul serio (il finale della scorsa stagione non fa testo per questo) ma che ha dimostrato lampi di indubbio talento (24 assist in una partita vogliono dire molto!).
Dal draft, con la posizione numero otto al primo giro, è arrivato da West Virginia Joe Alexander, power forward di 2,03 m per 104 kg. Dovrebbe partire da titolare, sempre ammesso che riesca a sconfiggere la concorrenza del più esperto Villanueva, visto che al contrario di questultimo è più avvezzo a lottare sotto le plance.
Al secondo giro al numero 37 invece è arrivata lala Luc Richard Mbah a Moute, da UCLA, buon difensore. Farà probabilmente la spola tra il roster e la NBDL, a meno di sorprese relative allimpatto che potrà avere.
Le mosse di mercato si dovrebbero essere così concluse per lestate, anche se le sorprese sono sempre alle porte: a libro paga ci sono diversi pesanti contratti che potrebbero essere scaricati per arrivare ad un buon giocatore (Gadzuric, Bell, lo stesso Mo Williams).
Il roster però sembra già di buon livello con linnesto di Jefferson, e un qualificazione ai playoff sembra alla portata nella Eastern Conference. Bisognerà poi vedere come reagiranno i giocatori al metodo di coach Scott Skiles e se il rookie Alexander e il secondo anno Sessions saranno in grado di dare un solido contributo. E se così fosse, il nuovo corso Bucks comincerebbe davvero nel migliore dei modi.