– Alla fine ha avuto ragione Chris Mullin, almeno per quest’estate. Quando in molti, dopo l’addio di Davis, di ritorno nella sua amata L.A., preconizzavano una fuga di massa dalla baia lui è rimasto tranquillo ma anche iperattivo ed alla fine ha chiuso tutte le trattative portando a casa Maggette, rifirmando Ellis (che con ogni probabilità diventerà la point guard titolare dei Warriors versione 2008/2009) e chiudendo in nottata l’accordo con il lettone Biedrins, giocatore che peraltro sembrava nel mirino di qualche club russo, che la new wave del basket europeo vede talmente ricchi da potersi mettere in compentizione, almeno su giocatori di medio calibro, con l’NBA. Naturalmente chi ci guadagna di più da tutta questa vicenda è il buon Andris, lungo filiforme esplosivo e dotato di una [i]garra[/i] che il sorrisino timido non lascia trasparire. Per lui si parla addirittura di 63 milioni di dollari spalmati in 6 anni, una cifra che ora lui, che in ogni caso è e resta un giocatore che nella sua miglior stagione in carriera ha viaggiato a 10 punti e 10 rimbalzi di media, dovrà dimostrare di valere.
– Avevamo ribadito qualche giorno fa di come la firma di Maurice Evans con i Warriors fosse subordinata alla partenza di Kelenna Azubuike per i Clippers, che gli avevano proposto un triennale, i Warrirors però, essendo l’inglese Azubuike un restricted free agent, hanno pareggiato l’offerta proveniente da L.A. e quindi anche l’arrivo di Evans è stato cancellato. L’ex Benetton Treviso, prima che Orlando Magic, però non ha dovuto aspettar molto per trovare un contratto, gli Atlanta Hawks, alla ricerca di un sostituto per Josh Childress, gli hanno sottoposto un contratto, prontamente accettato, dalla durata di tre anni per un importo complessivo pari a 7.5 milioni di dollari.
– Sempre in area Hawks sono brutte le novità che provengono da Atlanta. Pare infatti che gli Hawks, accusati anche dai propri tifosi di immobilismo sul mercato non tanto per la questione Childress (che in ogni caso premeva per una sign and trade che gli permettesse di andar via comunque, si vocifera in direzione Phoenix) quanto per la tutt’ora assente firma di Josh Smith su un contratto che lo leghi agli Hawks per gli anni a venire. Smith, che con Joe Jonhson e Al Hortford è il vero cuore pulsante per talento, atletismo, numeri e classe, dei sorprendenti Hawks di inizio stagione, è apparso in questi giorni molto deluso, se in un primo momento qualcuno aveva azzardato un suo scarso gradimento per la conferma, a termine in ogni caso, di Mike Woodson, è venuto poi fuori che Smith è in realtà deluso dall’attegiamento degli Hawks che sostanzialmente devono ancora iniziare ad intavolare una seria trattativa per il suo rinnovo, nonostante le pressioni di Jonhson anche a mezzo stampa.
E’ notizia degli ultimi giorni poi che gli Hawks stiano considerando anche l’ipostesi di una sign and trade per Smith, che dopo l’ultimo campionato ha visto aumentare a dismisura, anche forse troppo in relazione all’attuale statura tecnica, i suoi estimatori. Pare così, a sentire l'[i]Atlanta Journal-Constitution[/i] che gli Hawks abbiano sul tavolo due proposte di [i]blockbuster sign-and-trade[/i] una proveniente da una squadra della Western Conference ed una proveniente da una squadra della Eastern Conference, e stiano seriamente valutando il da farsi.
– C.J. Miles resta in Utah. Alla fine i Jazz hanno pareggiato l’offerta di Oklahoma City e si sono tenuti la giovanissima, ha 21 anni, guardia che al terzo anno in NBA si è segnalata soprattutto per la gran difesa ed il tiro non esattamente precisissimo. Miles ha firmato un quadriennale da 15 milioni di dollari complessivi. Sam Presti, il Gm di Oklahoma, ora pare interessato a J.R. Smith o Dorell Wright visto che i primi due obbiettivi, Tony Allen e Miles, appunto, sono sfumati.
– Continua il tira e molla tra i Charlotte Bobcats ed Emeka Okafor, seconda scelta assoluta al draft 2004. Okafor, che come Andre Iguodala, Josh Smith, Luol Deng e Ben Gordon è restricted free agent e non ha ancora prolungato con il club di apparetenenza, ha già rifiutato, la scorsa estate, un prolungamento di contratto da 12 milioni l’anno. Rod Higgins, GM dei Bobcats, continua a gettar acqua sul fuoco, tranquillizzando i tifosi sul futuro, che a suo dire sarà in maglia Bobcats, di Okafor. La firma, però, tarda ad arrivare e sul pivot di origni nigeriane che pur essendo poco appariscente e sicuramente non un giocatore del livello di Dwight Howard, giocatore con cui nel 2004 si giocò la prima assoluta, potrebbero piombare tante squadre (una tra tutte Miami) che non necessitano di un produttore di punti in post basso, ma di un giocatore forte, di un rimbalzista feroce, e di un difensore di altissimo livello (ha un massimo di 10 stoppate in una partita, contro N.Y.).