[b]La gara[/b]
Se escludiamo il contorno in cui si svolge, una partita NBA non è diversa da una FIBA.
Ciò che cambia, sono quelle azioni spettacolari che vedi di rado su un campo del vecchio continente.
Schiacciate dalla lunetta, alley-oop come se piovessero, no-look pass e altre amenità. Ma sono pur sempre play-off e quindi ecco le bombe allultimo secondo dei 24, turnaround micidiali e transizioni tagliagambe. Il tutto accompagnato dalla partecipazione di 20mila persone. Cè da urlare D-Fense o agitare gli asciugamani tutti insieme con piacevoli risultati coreografici. Ci pensa il megaschermo a dirti quando e cosa fare. Altro che capo-ultrà (!).
Poi, ad ogni time-out o fine tempo, eccoci tornare nel parco giochi. Le ragazze pon-pon (queste te le invidio davvero NBA) equilibristi fra il pubblico, t-shirt sparate sulle tribune con grossi fucili a pressione, ridicole mascotte in costume. E il pubblico, tra un viaggio e laltro ai distributori di cibo, apprezza. A metà gara, allintervallo lungo decidiamo anche noi di ingerire qualcosa. Io prendo un hot-dog e una porzione maxi di nachos con formaggio fuso, peperoni, carne di maiale, chili e ketchup. Oltre a qualcosa da bere. La porzione di nachos peserà un kilo. La mangiamo in 3 sporcandoci ogni angolo del corpo e lasciandone comunque la metà per sopraggiunta nausea. Peccato non aver preso il cono gelato da 8 palle (non scherzo).
Torniamo allincontro. Philadelphia gioca sulle ali dellentusiasmo, Detroit cerca di organizzarsi. Hamilton è fuori giri, Billups sbaglia troppo. Resiste un immenso Rasheed Wallace. Un paio di tiri spalle a canestro e 3 bombe assurde mi fanno alzare dalla poltrona ad esultare. A quel punto, il ragazzo davanti a me non può fare a meno di girarsi e chiedermi se vengo da Detroit. Amico, guardami, ti sembro un americano come te? Non dico proprio così, e probabilmente non capisce neanche il mio slang maccheronico, fatto sta che di sicuro intuisce che sono uno che non centra nulla con lui ed il suo mondo. Di fianco ha una ragazza niente male. Che durante la gara si gira un paio di volte per osservarci curiosa e diresti, persino ammiccante. Ah, lAmerica
Di tifosi dei Pistons comunque, ce ne sono anche nel nostro settore. Chiaramente qui sono tutti mischiati. Si riconoscono perché indossano le canotte di Detroit ed insultano candidamente i tifosi locali. Questi rispondono per le rime ma tutto si svolge in un clima abbastanza goliardico se non addirittura tranquillo. Qualche esagitato cè pure qui però. E devono intervenire un paio di nerboruti steward che prelevano di peso un fan dalla Mo-City che si è lasciato prendere la mano e lo buttano fuori senza troppo complimenti!
Mi sorprendono intanto alcuno sfottò indirizzati ai giocatori di Detroit. Wallace in particolare è beccato per i suoi trascorsi a Portland! La mia squadra nba favorita per giunta.
Jailblazers, gangsta, pipponi e così via. Non riesco ad afferrarvi tutto il senso ma queste sono questioni fra americani. Fatto sta che funziona e il buon Sheed alla fine del secondo quarto si fa fischiare il terzo fallo in difesa ed un tecnico sulle proteste insistenti e deve essere allontanato in panchina fra bordate di fischi.
Torniamo a parlare dei siparietti che intermezzano il gioco, che rappresentano per il pubblico almeno un buon 10% di divertimento di tutto levento.
Detto degli spettacoli più tipici, ci sono altri giochetti che in tv si vedono raramente. Uno di questi consiste nel riprendere primissimi piani del pubblico sui megaschermi ed incitarli a fare qualcosa.
Ad esempio, contest del tifoso più piccino. 4-5 bambini sotto i due anni vengono ripresi in sequenza fra i saluti dei genitori orgogliosi ed incitati a fare smorfie e boccacce. Poi qualcuno decide il vincitore e viene proposto alla folla. Premio, uno snack gratis dal gelataio. Oppure, vengono riprese alcune coppie e istigate a baciarsi in pubblico. Gara del bacio più sexy. Anche qui una coppia fortunata vincerà qualcosa. E così via, almeno una decina di competition. Per vostra informazione io non sono stato mai ripreso.
Altro gioco, i gradi di separazione. Qualche buontempone ha cercato somiglianze fra i componenti dei pistons e buffi personaggi o animali. Scimmiette, Arnold della sit-com, personaggi dei cartoni animati. Vengono mostrati al pubblico, poi vengono ripresi i giocatori dal vivo. Che chiaramente vedono tutto. E qualcuno, come Wallace, se la ride di gusto. Grande Rasheed, sei sempre il migliore, sappi che sono stato male quando i Blazers ti han ceduto.
Nella ripresa i 76ers e soprattutto Iguadola si sgonfiano. Billups comincia a dettare i ritmi giusti e Wallace continua a violentare la retina. Da uno svantaggio in doppia cifra, i Pistons si portano sopra. E nellultimo periodo, si sveglia pure Hamilton ed è notte fonda per Philadelphia. Da parte mia resto ammirato da un gioco così cinico e organizzato. Veramente una grande squadra.
Mentre il pubblico sfolla deluso ma non troppo, io con altri scendo fino a giù per toccare il parquet e farmi una foto vicino al canestro. Poi cominciano a smontarlo e uno steward ci caccia senza voler sentire obiezioni. E chi può dirgli niente, sembra Lou Ferrigno.
[b]Back Home[/b]
Il match è finito, il palazzo si svuota in fretta e gli addetti alle pulizie lavorano già a pieno regime.
La gente sfolla delusa ed abbiamo appena il tempo di assistere ad un piccola scaramuccia tra tifosi.
6 giganti neri di Detroit vengono presi di mira da qualche supporter locale e non siamo propriamente tranquilli. Ma tutto si risolve con qualche [i]f**k[/i] ben assestato.
Fuori è buio, il vento si è alzato e fa un discreto freddino. Nel parcheggio ci divertiamo fotografandoci in pose da [i]thugs[/i] vicino la nostra vistosa auto. Siamo abbastanza esaltati. La partita, levento, questo paese assurdo e illogico ti trasmette euforia. E sì, anche un discreto senso di libertà.
Mentre passiamo nel centro della città illuminato pensiamo che potremmo anche tornare a vedere eventuale gara 6. Non sarà così ma lo diciamo lo stesso. Il bello è viaggiare.