La [b]nuova Benetton[/b], frutto dellennesima rivoluzione estiva, è chiamata a riscattare quella che è stata senza dubbio la più infelice stagione della storia di questo club. Dovrà farlo anzitutto dando ai propri tifosi lidea di vedere una squadra, un gruppo compatto. Il Palaverde non sarà infatti disposto a tollerare ancora quanto subito lanno scorso: sorbirsi le figuracce di un agglomerato mal assortito di giocatori che tutto erano tranne una squadra. Le strategie di mercato sono state eloquenti in questo senso: non puntare sul talento (dubbio) di giocatori come Dermarr Johnson, Mario Austin, Lionel Chalmers, Reese Gaines, preferendo elementi dallego più contenuto e soprattutto già rodati al basket europeo. Ecco allora Deshaun Wood (da Cantù) in regia, Gary Neal (esperienze in Turchia e Spagna) in guardia, CJ Wallace (ex Capo dOrlando) e Sandro Nicevin (giramondo Croato) sotto canestro, Steven Markovic (dalla Stella Rossa), Domen Lorbek (dallEstudiantes) e Radoslav Rancik (dal campionato ceco, dopo diverse stagioni in Francia) nel ruolo, per ora, di rincalzi.
Della squadra 2007/8 sono rimasti il solo Matteo Soragna, Andrea Renzi e Giuliano Maresca (al rientro dal prestito a Milano). Dopo un anno ad Imola, ritorna in biancoverde anche il gioiellino, Roberto Rullo.
Tra i tanti parteni cè anche [b]Angelo Gigli[/b]. La sua esperienza in biancoverde è stata fallimentare. Nessuno lo rimpiangerà; in ogni modo, buona fortuna. Dispiacerà invece non rivedere più [b]Marco Mordente[/b] (quello vero, non la controfigura ammirata per metà campionato) e perfino [b]Mensah Bonsu[/b] (Pops, come caratteristiche, è il giocatore che manca alla nuova squadra): avrebbero fatto comodo.
[b]IL QUINTETTO[/b]:
[b]Deshaun Wood[/b] (play). Dopo una buona stagione a Cantù è atteso ad un ulteriore salto di qualità. Non è magari il playmaker tutto fosforo, ma è comunque un regista (quello che lo scorso anno è clamorosamente mancato: ogni tanto tende ad andare sopra le righe, ma non gioca per sè, anche se i punti nelle mani non gli mancano.
[b]Gary Neal[/b] (guardia). In precampionato sta facendo unottima impressione: sa segnare in tutti i modi, non è solo un tiratore. Potrebbe essere stato una grande scelta. Stiamo a vedere.
[b]Matteo Soragna[/b] (ala). È atteso alla conferma come giocatore (uno dei pochi a salvarsi lo scorso anno) e al salto di qualità come capitano (spettatore inerme dellaffondamento del Titanik).
[b]CJ Wallace[/b] (ala forte). Intensità, rimbalzi e mano educata dalla distanza. Un combattente che però, più per caratteristiche fisiche che per atteggiamento, potrebbe faticare a presidiare larea.
[b]Sandro Nicevic[/b] (centro). Porta esperienza e punti, non solo dal post basso. Parlando di difesa, quanto detto per Wallace potrebbe valere anche per lui: il mestiere potrebbe non bastare. Con Austin però si è già visto il peggio…
[b]LA PANCHINA[/b]:
Molte scommesse. Quelli che sulla carta offrono più garanzie sono [b]Domen Lorbek[/b] (potrebbe rubare minuti a Soragna) e [b]Radoslav Rancik[/b] (duttile semi-lungo): descritti entrambi come degli agonisti e dotati di buon talento. [b]Steven Markovic[/b] (che finora non ha incantato) darà fiato a Wood, mentre [b]Roberto Rullo[/b], dopo un campionato non esaltante in Lega2 (ma il suo avvio è stato promettente), potrebbe essere impiegato più come guardia. [b]Andrea Renzi[/b] completa il pacchetto lunghi: tutto il buono visto nello scorso campionato non dovrebbe forse legittimare troppe pretese (il ragazzo è ancora giovane!), ma i suoi ulteriori miglioramenti, viste le caratteristiche dei pari ruolo, potrebbero avere un peso notevole sulle fortune della squadra. [b]Giuliano Maresca[/b] (ancora convalescente da unoperazione al ginocchio) sarà un affidabile, utile, gregario.
[b]IL GIOCATORE CHIAVE[/b]:
Potrebbe essere Wood, quello che deve far girare la squadra. Potrebbe essere Neal, quello che porta più punti in cascina. Ma chi può saperlo?! Si è puntato sul gruppo ed è difficile, al momento, indicare chi spiccherà, quello che sarà “il giocatore”.
[b]IL COACH[/b]:
Nemmeno [b]Oktay Mahmuti[/b] ha incantato lo scorso anno. Presa in mano una squadra non sua (gli alibi cioè non mancano), non è riuscito a raddrizzare la situazione in corsa. È rimasto, dopo aver fermamente espresso la volontà di rimanere, in un momento in cui si era in piena aria di smobilitazione. Dettaglio da apprezzare; come il fatto di aver imparato litaliano. Ora ha la squadra che voleva e dovrà anche lui dimostrare che la fiducia in lui è ben riposta.
[b]LE PROSPETTIVE DELLA STAGIONE[/b]:
Come detto, riscattare la scorsa stagione è un must. Ma è anche un obiettivo… troppo alla portata. Certo, il pubblico vuole anzitutto vedere un gruppo che lotta. Ma basterà? Riflessione personale. Dopo innumerevoli stagioni di pronostici abbottonati da parte della società, spesso disattesi da risultati migliori (primi posti!), forse è questa la prima volta che la parola scudetto non può nemmeno essere sussurrata in Ghirada. Potrà un pubblico da sempre esigente, passato dalla freddezza allinsofferenza, applaudire per un 5/6 posto, che magari è il miglior risultato cui questa squadra può ambire? In fondo tutti sperano che questa squadra valga di più. Ma chi può dirlo? Di sicuro il gruppo è compatto. Vediamo se basterà.