Passato il giusto entusiasmo dello scorso anno per il ritorno della gloriosa compagine pesarese sui palcoscenici che più le competono, il campionato 2008-09 si presenta per la Scavolini Spar come una stagione ricca di incognite e dalla quale potrà dipendere il futuro della stessa società.
Come si diceva, la sbornia e lentusiasmo vissuti lo scorso anno di questi tempi sono oramai dei felici ricordi e questanno è giunto il difficile compito, per società e giocatori, di confermarsi ad alti livelli e, se possibile, scalare ancora qualche gradino, visto che la cocente delusione dellesclusione dai playoff allultima giornata risulta ancora un boccone duro da digerire per tutti.
Che latmosfera sia cambiata lo dimostra il brusco calo nella vendita degli abbonamenti fatto registrare fino ad adesso, con somma delusione del patron Vellucci già esternata nei giorni scorsi, nonché i ricorrenti dubbi che serpeggiano tra i tifosi in merito allassemblaggio della squadra in sede di mercato estivo.
Se la vecchia guardia che ha trascinato di peso i biancorossi dalla legadue alla massima serie è stata confermata quasi in blocco (mancano soltanto Podestà, che ha abbandonato lattività con coraggiosa scelta di vita, e Fultz, che non è riuscito a riproporsi con continuità ai livelli più alti), sono stati salutati i quattro americani croce e delizia della scorsa stagione.
[b]QUINTETTO BASE[/b]
Nel ruolo di [b]pivot[/b] il monodimensionale Pasco è stato sostituito dal giovane leone [b]Akindele[/b]; proveniente da una discreta stagione al Pau – Orthez il nigeriano appare sicuramente ancora un po acerbo e grezzo, ma le buone prestazioni mostrate in queste prime amichevoli lasciano sperare che possa offrire qualche garanzia tecnica in più rispetto al suo predecessore, a parità di mezzi fisici e con qualche centimetro in più
Nel ruolo di [b]ala forte[/b] lo schizofrenico Slay è stato salutato senza tanti rimpianti e rimpiazzato da [b]Leroy Hurd[/b]; già visto a Teramo e Rieti, di lui si sa che può offrire un rendimento più continuo e creare meno problemi in spogliatoio, sperando che non vi siano troppi problemi fisici a tormentarlo.
Lo spot di [b]ala piccola[/b] è ancora appannaggio di [b]Hicks[/b]; adorato da pubblico e coach, il panamense si è guiadagnato la riconferma grazie ad una notevole costanza di rendimento che ne fanno, al momento, l’unica sicurezza di Sacripanti.
Nel ruolo di [b]guardia[/b] il tenero Brokenborough, che in realtà lo scorso anno partiva dal pino, è stato rimpiazzato da [b]Ramel Curry[/b], anchegli già visto in Italia (ad Avellino per la precisione), con coraggiosa e necessaria svolta tattica, ovvero quella di retrocedere lingombrante Myers al ruolo di sesto uomo lasciando spazio ad un americano che, se dimostrerà di aver dimenticato i problemi fisici che lanno accompagnato nellultimo anno in particolare, potrà far compiere un bel salto di qualità alla squadra.
Infine nello spot di [b]playmaker[/b] Clark, che a lungo è sembrato dovesse essere riconfermato anche in virtù del suo prezioso passaporto bulgaro, è stato lasciato partire verso lAris Salonicco puntando, in sua vece, sulla nuova coppia formata da [b]Stanic[/b] e [b]Van Rossom[/b].
Nelle intenzioni dello staff tecnico il primo, che già si è già fatto già valere nelle squadre di vertice della legadue ed ha disputato lo scorso anno lUlebcup con una squadra gloriosa come il Pau Orthez (in una stagione un po disastrosa a dire il vero), dovrebbe partire come titolare del ruolo; tuttavia su di lui permangono ancora forti dubbi sul suo effettivo valore ai livelli più alti, dubbi che riguardano non tanto la sua sapienza cestistica e la sua esperienza, quanto piuttosto il lato più prettamente fisico.
Il secondo è un giovane belga di belle speranze, anchegli ammirato in Ulebcup nella scorsa stagione, è giunto in prestito biennale dallArmani Milano che in precedenza aveva battuto la concorrenza della stessa società pesarese per ingaggiarlo; se su di lui non pare esserci alcun dubbio in materia di talento puro, tuttavia non si può nascondere che è alla sua prima esperienza al di fuori del non certo proibitivo campionato belga, con tutti i dubbi che ne conseguono sulla sua tenuta mentale in un ruolo così delicato, vista anche la sua giovane età.
Non è detto però che se il belga dovesse fugare i dubbi ancora permanenti su di lui, non possa arrivare a conquistarsi il quintetto base.
[b]LA PANCHINA[/b]
Detto del ruolo del playmaker, per quanto riguarda la panchina va segnalata la conferma del sempre prezioso Zukauskas, dopo una laboriosa trattativa durata per buona parte dell’estate; al posto del già ciitato Podestà è arrivato il roccioso Casey Shaw, rilanciato da un buon finale della scorsa stagione e sempre apprezzato per il suo rendimento sicuro e per il suo passaporto italiano.
Da segnalare infine il ritorno del giovane virgulto di casa, Tomassini, a completare il settore degli esterni.
[b]IL GIOCATORE CHIAVE[/b]
Un discorso a parte, ovviamente, merita il totem [b]Myers[/b]. Giunto con ogni probabilità allultimo anno di carriera, la speranza è che riesca a calarsi nel suo nuovo ruolo di sesto uomo senza particolari ripercussioni sullo spogliatoio, visto che già in passato l’esperimento non ha dato buoni frutti con il carattere ingombrante del moro riminese.
[b]IL COACH[/b]
Su quest’ultimo punto si confida ampiamente nelle capacità umane di Sacripanti, già capace tutto sommato di tenere a bada un gruppo caliente come quello dello scorso anno ed allenatore apprezzato sia dalla società che da buona parte del pubblico, visto anche il bel gioco visto spesso all’Adriatic Arena nella scorsa stagione.
[b]LE PROSPETTIVE DELLA STAGIONE[/b]
Lobiettivo della società è migliorare il risultato della scorsa stagione, ovvero entrare nei playoff; non sarà un risultato facile, visto linnalzamento del livello tecnico del campionato e le numerose incognite che accompagnano questa squadra.
Molto dipende dallo stato di salute di Hurd e Curry, entrambi provenienti da ripetute noie fisiche; se entrambi staranno bene e riusciranno a garantire lo standard tecnico che lo staff si attende, è probabile che si riusciranno a vincere le rischiose scommesse poste sullasse play-pivot.
Daltra parte nelle amichevoli fin qui disputate, pur fra qualche battuta darresto di troppo (come quella inopinata contro Spalato del memorial Alphonso Ford), Hurd ha mostrato fin da subito di poter fare la parte del leone, mentre anche lincognita Akindele ha già mostrato qualche sprazzo interessante.
Una certa fiducia nel lavoro del coach c’è, ma di sicuro è anvora presto per parlare, visto che attualmente le incertezze non riguardano solo la Scavolini – Spar, ma tutto il campionato, di cui al momento non si conosce nè l’inizio nè il numero dei suoi partecipanti.