[b]Eldo Caserta – Armani Jeans Milano 70-68 (24-24, 17-12, 8-14, 21-18)[/b]
[b][i]Statistiche:[/b][/i]
[u]Eldo:[/u] Larranaga 6 (0-1, 2-4), Frosini 2 (1-1), Di Bella 5 (1-3, 1-2), Michelori 6 (1-2), Diaz 21 (3-5, 2-7), Foster 13 (1-3, 3-10), Brkic 0 (0-2 da 3), Slay 17 (5-10, 1-3).
[u]Armani Jeans:[/u] Bulleri 8 (2-2, 1-6), Hall 9 (3-5, 1-4), Sow 14 (7-9), Mordente 3 (0-1, 1-5), Thomas 16 (1-4, 4-5), Rocca 5 (2-4), Hawkins 7 (1-6, 1-2), Katelynas 2 (1-1, 0-2), Sangarè 4 (2-4).
Per capire che manca lanimo expugnandi delle grandi occasioni, basta vedere i primi minuti , infatti la fanno da padroni due giocatori che non fanno dellagonismo e della linearità i loro punti forti, ovvero Mike Hall e Ron Slay. Si scambiano canestri, anche di buona fattura, vedendo il diretto avversario contemplarli nelle loro evoluzioni.
Milano appoggia la palla dentro con Sow, che con 10 punti in otto minuti manifesta quali sono le difficoltà della Juve Caserta sotto le plance, mentre dallaltra parte quello che dovrebbe essere il punto di forza degli ospiti, ovvero la difesa, viene decisamente meno ed infatti i 24 punti subiti sono solo la punta di una mancanza di approccio da parte della squadra, Hawkins in primis.
Il secondo quarto è tutto di marca bianconera, con Milano che è tanto confussa quanto inconcludente in attacco. La rotazione di Milano non porta grandi giovamenti, infatti, Bulleri a parte, le riserve danno ben poche risposte. Caserta si schiera contro la zona milanese e gioca la carta Larranaga che paga subito dividendi in un mortifero parziale di 12-0 propiziato proprio dallirlandese e da Foster. Milano è imballata e vive un dramma interiore che ha un nome ben chiaro: tiro da fuori.
Hawkins e Sow sbagliano otto tiri liberi consecutivi, lex Roma è una copia sbiadita di quello visto nelle prime due giornate e solo un paio di giocate del davvero ottimo Sangarè permettono ai biancorossi di andare negli spogliatoi con solo 5 punti da recuperare.
Nel terzo quarto Milano ripresenta la zona, ma Caserta ha le polveri decisamente più bagnate rispetto al primo tempo e Milano, pur segnando poco, ha la possibilità di ritornare definitivamente a contatto. La difesa di Milano si rivede a tratti, Caserta difende da par suo, ma si giova dalle solite pessime percentuali degli avversari dalla lunga distanza.
Quando si sblocca Jobey Thomas lattacco cambia, perché lopzione sui blocchi per lex Montegranaro è molto più da onorare. Caserta è sempre molto Diaz dipendente, ma il portoricano dimostra di avere talento ed attributi da vendere.
Lultimo periodo è ricco di emozioni, si ergono a protagonisti diversi giocatori a rotazione, prima Foster, poi Thomas, poi Diaz, poi Hawkins fino ad arrivare a Slay.
Si viaggia sui binari del completo equilibrio e si mette definitivamente da parte il fioretto per far posto alla sciabola e ad una grande dose di intensità.
Gli attacchi sono spesso farraginosi, Caserta lascia troppo la palla in mano a Diaz, Milano fa lo stesso con Bulleri ed Hawkins ed i canestri sono spesso frutto di talento estemporaneo come un paio di triple di un interessante Foster e qualche zingarata di Bulleri.
Milano blitza con il pressing e converte con Katelynas, ma è ancora Caserta con due liberi di Diaz ad essere a +4 con circa un minuto da giocare. Hawkins poi trova finalmente il canestro dalla lunga per il -1. Slay fa 1-2 dalla lunetta ed ancora Hawkins va dentro per il pareggio a 7 dalla fine.
Palla a Diaz per la Eldo che si mangia il campo, si stampa sul perfetto aiuto di Rocca, ma riesce a mandare la palla verso il ferro, giusto per far intervenire Slay con il tap-in della vittoria che fa esplodere il Pala Maggiò.
Vittoria tutto sommato meritata per i bianconeri che giocano la loro gara di orgoglio e intensità, smuovendo la casella delle vittorie. Milano deve lavorare enormemente sullattacco e se sommiamo alla cronica imprecisione al tiro un vomitevole 5-14 ai liberi e 18 palle perse capiamo che si vincono ben poche partite.
[b]Play of the game:[/b] Si potrebbe dire il tap-in di Slay, ma sarebbe troppo semplice. Io dico la grande prova sui due lati del campo di Foster che si è dimostrato assai maturo e propedeutico alla sua squadra in vari aspetti del gioco.