Valutare uno scambio che incide profondamente sulla fisionomia di una squadra è sempre opera rischiosa, soprattutto nel breve periodo, soprattutto uno scambio come quello che ha portato Allen [b]Iverson[/b] a [b]Detroit[/b] e [b]Chauncey Billups[/b] a [b]Denver[/b].
Comè normale che sia le attenzioni della stampa si sono concentrate su [b]Iverson[/b], più personaggio, più talentuoso, più visibile e spendibile dai media, e sull’impatto che il suo stile di gioco, tendente più a crear per se che ad apparecchiar per gli altri, avrà sullorganizzazione, estremamente strutturata, dei Pistons. Ciò che in molti dimenticano è che a Denver in cambio di Iverson hanno pescato [b]Billups[/b], che è un MVP delle Finali, anno di grazia 2004, ma soprattutto un buonissimo difensore, un eccellente playmaker ed un sublime [i]clutch shooter[/i], una qualità che gli ha fruttato il soprannome, che si tramandano i grandissimi, lultimo è stato [b]Robert Horry[/b], di [i]Mr. Big Shoot[/i].
Se poi il buongiorno si vede dal mattino a Denver al momento cè un sole degno del migliore dei Ferragosto: dallarrivo di Billups la franchigia è 3W-0L, molti compagni sono più coinvolti, [b]Melo Anthony [/b] viaggia a 27 punti di media nelle ultime tre partite, [b]Nenè[/b] sta vedendo più palloni in queste partite che in tutta la sua carriera, e la qualità del gioco è in netto miglioramento. Chiaramente il raffronto non è da fare con Iverson, che in regia ci giocava poco, e male per ovvie caratteristiche tecniche, che regalava le migliori gioie giocando da guardia accanto allex scafatese [b]Anthony Carter[/b], né possono essere addossate ad Ive tutte le responsabilità delle scarse soddisfazioni che si sono tolti i Nuggets in questo biennio, ma era evidente sin dal suo arrivo che a Denver, mancasse un giocatore in grado di gestire il pallone e di coinvolgere gli altri, poiché Iverson con Anthony tendeva a monopolizzare lattacco rendendo i compagni semplici spettatori.
La possibilità di arrivare al figliol prodigo, Billups è di Denver ed ha frequentato la locale Colorado University, ed al contempo di liberare spazio per [b]J.R. Smith[/b], che bizze a parte ha talento tecnico ed atletismo per giocare stabilmente nella lega, sono state le leve principali che hanno portato ad uno scambio che permette ai Nuggets di essere più equilibrati, magari meno divertenti, ma più logici come squadra.
Intendiamoci, non è larrivo di Billups a rendere i Nuggets materiale da quartieri alti nella Western Conference, perché con un pacchetto lunghi composto da [b]Nenè[/b], che peraltro sta vivendo un buonissimo inizio di stagione a 16 punti e 9 rimbalzi di media tirando con il 67% dal campo, miglior [i]percentualista[/i] NBA, e soprattutto Kenyon, [i]Mr. Big Contract[/i] Martin, vittima dei soliti alti e bassi, a portarti almeno vicina al titolo. In questottica è ancora più dolorosa la rinuncia, dettata da motivazioni puramente salariali, a [b]Marcus Camby[/b], che avrebbe dato più profondità ad un reparto che resta poco talentuoso e molto instabile anche per i problemi fisici, quasi cronici, dei titolari. Se si pensa che Steven Hunter, che doveva essere il centro di riserva, è finito sotto ai ferri per i ripetuti problemi alle ginocchia e che ha dichiarato che questi problemi potrebbero portarlo al ritiro, si ha un quadro, clinico, di un pacchetto lunghi tanto asfittico da costingere coach Karl a dare tanti minuti a Chris, [i]Birdman[/i], Andersen, giocatore, che come suggerisce il [i]nickname[/i] fa dellaltetismo e dellintensità le sue qualità migliori, ed è noto alle cronache più per la sua squalifica per uso di sostanze dopanti che per quello mostrato sul parquet. La dirigenza Nuggets ha pensto di rifirmare [b]Juwan Howard[/b], veterano senza prestese tagliato alla vigilia dello scambio con Detroit. Proprio dai Pistons sarebbe potuta arrivare una soluzione al problema: [b]Antonio McDyess[/b]. Lalona ex Alabama University avrebbe potuto portare quel tasso di talento, durezza e forza che ai Nuggets manca in area. Peccato per Denver che sin dallinizio [i]Tonino[/i] non ne abbia voluto sapere niente di tornare (anche lui era un ex) a Denver, tanto da minacciare il ritiro e costringere la dirigenza di Nuggets a transare il suo contratto. La difesa di Denver, inoltre, continua a far felici gli attaccanti avversari, siamo vicini ai 99 punti concessi a partita, settima peggior difesa NBA, un po per costituzione del roster, tantè che al momento, in quintetto, [b]George Karl[/b] preferisce far partire [b] Dahntay Jones[/b] un po per permettere a J.R. Smith di uscire dalla panchina e dare una scossa offensiva al match, ma soprattutto per avere un difensore di buon livello nel backcourt, un po per vocazione, perché questi Nuggets appena possono corrono in campo aperto.
Dove arriveranno Anthony e soci? Difficile che arrivino al titolo, come preconizzato da Billups in campo durante la sua presentazione, probabile che arrivino ai playoffs perché il talento cè. Di sicuro per puntare in alto manca qualcosa, e la situazione salariale è di quelle che lascia pochi margini di manovra.